Ruben arriva dopo circa un quarto d'ora con un sacchetto marrone tra le mani. Ho una fame che potrei morire. Devo andare anche a caccia oggi, sono passati due giorni e non posso permettermi che la fame diventi così tanta da non potermi più controllare. Odio quando so che devo andare a succhiare del sangue da animaletti indifesi, ma per sopravvivere devo farlo. Posso però vantare il fatto che non ho ucciso mai nessun animale, sopravvivono sempre.
Appena Ruben si siede sprofonda nella sedia. Stanotte non ha dormito bene e l'allenamento è faticoso.
<< Allora. >> dico aprendo il sacchetto << Com'è andata? >>
<< Per la prima volta in vita mia ho lanciato un'arma. >> dice con aria entusiasta << E sono stato più bravo di Ariel! Cosa mai successa! >>
Il pranzo di oggi prevede, con mio stupore, un panino con carne di pollo all'interno.
<< Cos'è questo? >> chiede Ruben prendendo tra le mani il taqquino.
<< Marcus mi ha chiesto di scrivere dei racconti sulla mia infanzia, e l'ho fatto. Ho riempito quel taqquino in una mattina. >>
<< Posso... >>
Annuisco sorridendo. Io inizio a mangiare e lui legge le prime pagine. Ogni tanto scoppia a ridere, ogni tanto i suoi occhi sprigionano tenerezza.
<< Ma davvero eri così terribile quando eri piccola? >> chiede senza alzare lo sguardo.
<< Ero molto vivace fino a quando mio padre è morto, poi sono cambiata. >>
<< Saresti stata pazza più di Ariel! Lei a cinque anni rincorreva le pecore, ma tu correvi sulle tegole del tetto di casa tua! Avevi istinti suicidi anche a cinque anni! >>
Scoppio a ridere. Era vero, ero spericolata da piccola, ero quella bambina che voleva esplorare il mondo centimetro per centimetro e che provava gelosia per gli uccelli, perchè potevano girare il mondo e vederlo dall'alto.
Ma si sa, il dolore cambia le persone, le fa diventare irriconoscibili. Chissà come sarei diventata fra cinque anni, quando avrei assimilato completamente anche il dolore della perdita di mia madre, forse sarei diventata veramente noiosa!
Ruben chiude il taqquino e mi osserva finire il panino.
<< Che facciamo pomeriggio? >> chiede quando sto ingoiando l'ultimo morso.
<< Tu non devi continuare l'allenamento? >>
<< Si, ma... tutti abbiamo deciso di allenarci di notte, quando tu dormi, così di giorno possiamo stare con te e di notte possiamo allenarci. >>
<< E' una cosa bellissima ma io non voglio. Questi ultimi giorni saranno terribili, ogni persona mi guarderà sapendo che non mi rivedrà più e io farò lo stesso. Facciamo finta che siano giorni normali. >>
<< Ma per noi non sono mai esistiti giorni normali! >> sbotta Ruben arrabbiato << Da quando abbiamo scoperto che tu sei la ragazza alata ognuno di noi ha avuto la consapevolezza che forse quel giorno sarebbe stato l'ultimo. Adesso che sono davvero gli ultimi giorni vogliamo stare con te! E non mi importa quanto saranno penosi, ma io ti starò incollato il più possibile perchè non posso accettare il fatto che la mia anima gemella morirà fra cinque giorni! Credi che non so quello che hai fatto il giorno del funerale di tua madre? Ti sei buttata dall'orologio! >>
Rimango senza fiato. Come diamine fa a saperlo? Set ha svuotato il sacco?
Ruben capisce cosa sto pensando e dice: << Lilia lo ha conosciuto il giorno dopo del funerale di tua madre e quando ha sfiorato la sua mano ha visto tutto. Lo ha raccontato solo a me perchè l'ho costretta. >>
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La ragazza alata
Fantasy"Mi chiamo Aria. Lo so, è un nome molto strano, ma mia madre è un po' stramba, quindi sarebbe stato più strano se mi avesse messo un nome comune. Ho quasi diciotto anni, quest'anno sarà l'ultimo anno del liceo classico. Sono una persona molto fantas...