Allenamento- Parte 22

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Dopo la doccia cerco un vestitino da indossare. Ruben mi ha detto che stasera mi porta in un posto speciale per festeggiare. Non mi ha voluto dire dove.

Mi rendo conto solo adesso di quanti vestiti ho. Io uso sempre gli stessi, quelli comodi, ma qui nei cassetti ce ne sono di tutti i tipi. Trovo un vestitino bellissimo. Copre metà ginocchio, è arricciato sotto il seno e le maniche sono corte con l'arricciatura.

Lo indosso e mi metto davanti lo specchio del bagno. Mi sta bene, mi ricorda un vestitino rosa che avevo da bambina. Cerco di sistemare i capelli al meglio possibile e mi trucco leggermente.

Non so proprio cosa aspettarmi da quel pazzo del mio fidanzato. Ancora suona strano che la parola "fidanzato" esca dalla mia bocca e che riguardi proprio me.

Esco dal bagno e vedo Ruben che si abbottona la camicia. Quanto è bello, non si può concepire. Non credevo che a questo mondo esistesse tanta bellezza.

<< Sei pronta? >> mi chiede sorridendo.

<< Si, devo solo mettere le scarpe. >>

Apro la scarpiera e prendo un paio di ballerine ovviamente nere. Sto iniziando a stancarmi di tutto questo nero, porta malinconia.

Indosso le ballerine e guardo Ruben. Anche lui mi guarda.

Il nostro rapporto è fatto di sguardi, di baci, di passione. Non credevo che si potesse provare questa attrazione e passione per una persona. Io sento che per adesso lui è indispensabile, la mia vita non avrebbe senso senza di lui. Mi chiedo come ho fatto a sopravvivere fino ad adesso.

<< Hai intenzione di avvicinarti e baciarmi o stare fermo li? >> dico mordendomi il labbro.

Si avvicina. Mi aspetto che mi baci, invece mi prende in braccio, prende la chiave della stanza e mi porta in corridoio.

Cammina verso la stanza d'atterraggio e tutti gli angeli ci osservano.

<< Ti prego Ruben fammi scendere, mi stai facendo vergognare! >>

<< Non ti lascio scendere fino a destinazione. >>

Davanti la stanza d'atterraggio troviamo Ariel e Jago, sono appena tornati.

<< Ciao Aria. >> dice Ariel sorridendo.

<< Mi fai scendere per salutare mia cognata e mio fratello? >> dico guardando Ruben.

<< No. >> risponde dandomi un bacio sulla guancia << Domani avrai tutto il tempo per salutarli.>>

Sbuffo e Ruben entra nella stanza. Non mi fa scendere nemmeno quando dobbiamo attraversare il portale.

Appena arriviamo sulla terra penso che mi lascerà andare, ma non è così.

<< Mi dici dove stiamo andando? >> chiedo impaziente.

Non risponde, si limita a ridere. Certe volte non riesco a capire cosa ha nella testa.

Arriviamo sulla spiaggia e finalmente mi mette per terra. Si toglie le scarpe ed io faccio lo stesso, poi inizia a correre verso non so dove.

Dopo un po' arriviamo nella parte della spiaggia dove ci siamo allenati il giorno prima. C'è una tavola e un cameriere umano. Per terra c'è un percorso designato dalle candele.

Prende dalla tasca due biglie che non avevo mai visto prima, hanno una forma strana e sono viola.

Me ne porge una e dice: << Ingoiala. >>

La ragazza alataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora