Epilogo- Parte 2

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<< Quindi avete intenzione di farmi mangiare fino a scoppiare. >> dico guardando Ruben.

Lilia ha fatto spuntare un divano tutto attorno al letto, così tutti possono sedersi vicino a me e stare con me. Ariel e Jago sono alla mia destra. Lilia ha fatto sparire l'incantesimo che copriva la sua pancia e adesso è fiera di mostrare la sua pancia. La tocca sempre, e Jago non fa altro che guardarla felice. Lilia è appoggiata al petto di Set, cerca di non addormentarsi, ma è esausta. Marcus e Cat sono nel divano dall'altro lato del letto seduti abbracciati, mentre Ruben è accanto a me, mi stringe fra le sue braccia e non ha intenzione di lasciarmi andare.

<< Sei dimagrita in questi giorni. >> dice Marcus sorridendomi << Devi riprendere un po' di peso se vuoi stare bene. >>

<< Ma come ho potuto perdere peso se sono morta! >> dico scherzando.

<< Per la verità sei morta per tre giorni, poi sei resuscitata per tre minuti, poi sei morta di nuovo e sei di nuovo viva da tre ore. >> dice Lilia con voce ironica.

<< Sul serio mamma e papà si sono messi a scherzare? >> chiede Jago sorridendomi.

<< Oh si. >> rispondo mangiando l'ennesimo pezzo di pane << Papà mi ha detto di dirmi che è onorato del fatto che il suo nipotino avrà il suo stesso nome, allora la mamma ha detto che il bambino si chiamerà Eliah solo perchè è un nome bello, non perchè è il nome del nonno, allora papà ha detto che se era femmina non l'avreste chiamata Virginia. La mamma stava per rispondere, ma a quel punto la barriera mi stava trascinando via, quindi ho dovuto salutarli. >>

Jago scoppia a ridere. Ariel invece guarda il tetto e dice: << Se era femmina si sarebbe chiamata Virginia, questo è certo! >>

Scoppio a ridere anch'io.

<< Il prossimo figlio. >> dice Jago guardando negli occhi Ariel e poi la bacia calorosamente.

Lilia sbuffa e dice: << Adesso ricominciano. >>

Scoppiamo tutti a ridere.

<< Senti. >> dice Ariel staccandosi << Io sto sopportando tutti i tuoi amoreggiamenti con Set, tu fai lo stesso. >>

Era questo che ho sempre voluto. Passare delle giornate normali con la mia famiglia.

Sento il mio cuore più leggero adesso, so che vivrò ancora per molti anni, so che potrò realizzare tutti i miei sogni, è quello che ho sempre voluto.

Dopo qualche ora mando tutti nelle loro camere a dormire. Non dormono su un letto vero da giorni. Rimaniamo solamente io e Ruben, stesi sotto le coperte, che ci perdiamo negli occhi dell'altro.

<< Adesso che i vampiri sono tutti morti, cosa hai intenzione di fare? >> mi chiede << Per tutta la comunità intendo. >>

<< Non ho pensato ancora a questo, ci penserò e vedremo. >>

<< E invece per noi due? Cosa hai intenzione di fare? >> chiede sorridendomi.

<< Non ho pensato nemmeno a questo. >> dico ricambiando il sorriso.

<< Io ho avuto un'idea. In questi giorni ho pensato a quello che mi hai detto. Tu volevi che tornavo umano, che diventassi un pittore e che incontrassi una bella ragazza con cui stare insieme per tutta la mia vita. La bella ragazza già l'ho trovata, adesso è il momento di fare tutto il resto. Mia sorella aveva avuto un bambino che è morto nell'incendio. Posso fare finta di essere il figlio di quel bambino. Ho l'aspetto di un diciottenne giusto? Le date coincidono. Posso riprendermi tutti i soldi della mia famiglia, ristrutturare la casa e andarci a vivere assieme. Sarebbe un nuovo inizio per entrambi. >>

La ragazza alataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora