Mi risveglio urlando. Ho fatto un incubo. E non perchè qualche vampiro si è messo in contatto con me, ho avuto un vero incubo.
Mi guardo intorno, sono di nuovo in ospedale. Vicino a me c'è Jago che stringe la mia mano. Non c'è traccia di Ruben.
<< Come sta Cat? Si è trasformata? >> dico appena mi sveglio.
<< Sei incosciente da sole sei ore, una trasformazione dura può durare da uno ai tre giorni. >>
<< Ma come sta? >>
<< Sta bene. Marcus si sta prendendo cura di lei personalmente. >>
Jago mi accarezza la guancia e mi dice che è tutto okay.
<< Dov'è Ruben? Devo parlargli. >>
Cerco di mettermi seduta ma un dolore lancinante al fianco destro mi prende di sorpresa. Avevo rimosso che il vampiro mi aveva accoltellata. Il dolore è così forte che mi spuntano le lacrime.
<< Ruben... come posso dire... >> dice guardandomi. Ho capito tutto.
<< Non vuole parlarmi, vero? È arrabbiato per quello che ho fatto. >>
<< Ma certo che è arrabbiato! Lo siamo tutti! >> urla << Ti sei condannata a morte! >>
E' davvero arrabbiato ed è colpa mia.
<< Non potevo lasciarla morire. >> dico senza guardarlo << E' la mia migliore amica, è come una sorella. >>
Sento uno strano bruciore alla gola. È come... avere fame, ma è diverso. Mi porto una mano alla gola per capire se c'è qualcosa che non va.
Jago mi guarda un attimo e poi prende una sacca di sangue da dentro il cassetto del comodino vicino al mio letto. Mi porge la sacca e io non capisco che sta facendo.
<< Avete dovuto farmi delle trasfusioni? >> chiedo cercando di capire.
Adesso è lui che non riesce a guardarmi. Sta succedendo qualcosa di strano.
<< Quando hai strappato la testa al vampiro >> dice con ansia << hai bevuto anche il sangue. Quando sei arrivata qui lo hai vomitato, ma è bastato per risvegliare la tua parte vampira. >>
<< Non capisco. >> dico quasi sussurrando << Che vuol dire? >>
<< Che se vuoi sopravvivere devi nutrirti di sangue. >>
Un conato di vomito mi sale in gola. Io nutrirmi di sangue? Ma come gli è potuta venire in mente una cosa del genere? Io non sono un vampiro, sono un angelo...
Jago avvicina sempre di più la sacca di sangue. Io la guardo e sento la gola bruciare sempre di più.
<< Allontana questa cosa da me! >> urlo disgustata.
Io non posso aver bisogno di bere sangue, non è possibile. Io... non sono un mostro.
Forse lo sono. Me ne rendo conto perchè una parte di me vuole bere quel sangue. Ma io non posso!
<< Devi farlo. >> dice Jago prendendo la mia mano << Se non ne berrai un po' nel giro di poche ore inizierai a sentirne davvero il bisogno e questo ti annebbierà la mente. Se perderai il controllo, potresti anche uccidermi. >>
Lo guardo negli occhi. È spaventato. Di me. No, non sta accadendo tutto questo.
<< Ti prego. >> dice avvicinandomi di nuovo la sacca << Fallo per me. >>
Lo guardo e guardo la sacca di sangue. Se ha ragione è meglio che beva questo sangue adesso prima di uccidere qualcuno.
Faccio cenno di si con la testa. Jago prende un piccolo tubicino, lo attacca alla sacca di sangue e me la porge.
Prendo la sacca tra le mani. Sento l'odore del sangue che prima mi sembrava nauseante, mentre adesso... sembra il profumo più dolce e intenso che abbia mai sentito. Porto il tubicino alla bocca e guardo Jago. Non so se sia la cosa giusta da fare. Lui annuisce e mi dice che va tutto bene.
Premo leggermente la sacca di sangue e lentamente il sangue inizia a invadere la mia bocca. Ad ogni goccia che ingoio sento il bisogno irrefrenabile di averne ancora. È la cosa più buona che abbia mai assaggiato. In questo momento, mentre bevo questo sangue, odio me stessa, ma sento il bisogno di continuare a bere, come sento il bisogno di respirare.
Quando finisco la sacca il bruciore alla gola è sparito e mi sento meglio. Adesso mi sento con più energie e mi sento bene.
Credo che non ho mai odiato nessuno quanto odio me stessa in questo momento.
<< Vuoi stare da sola? >> mi chiede Jago stringendo la mia mano.
<< Si. >> rispondo << Però prima dimmi una cosa. Devi rispondere sinceramente. >>
Annuisce e io dico: << Sono diventata un mostro vero? È per questo che tu stai morendo dalla paura e che Ruben non ha voluto nemmeno vedermi? >>
<< Non sei diventata un mostro. >> dice abbracciandomi << Sei sempre tu. >>
Mi da un bacio sulla guancia ed esce via.
Solo quando se n'è andato che mi rendo conto che sono l'unica in questa stanza. È meglio così, almeno nessuno mi vedrà piangere e bere sangue.
Guardo l'orologio chè nel muro di fronte a me e vedo che è l'una di notte.
Succede qualcosa di strano. Nonostante il mio letto è lontanissimo dalla porta d'ingresso, sento qualcuno camminare nel corridoio e venire in questa direzione. Ascolto meglio e rabbrividisco. Oltre a sentire i passi della persona che si sta avvicinando, sento anche il battito del cuore.
Porto le coperte sopra la mia testa e chiudo gli occhi. Questo deve essere un brutto sogno. Sicuramente qualche vampiro si è messo in contatto con me e mi sta facendo questo brutto scherzo. Guardo il ciondolo della mia collana. La piuma adesso è metà nera e metà rossa.
La mia parte vampira si è risvegliata.
Sento che adesso la persona che avevo sentito arrivare è accanto al mio letto. Lentamente sposto le lenzuola dal mio volto e vedo che è Marcus con un vassoio in mano.
Senza dire niente Marcus appoggia il vassoio sul comodino e si siede vicino a me.
<< Se mi stai per chiedere come sto ti dico che sto malissimo per due motivi. Il primo è che adesso sono un mostro e il secondo che ho staccato la testa di un vampiro a morsi. >> dico io cercando di sollevarmi un po' << E se sei venuto a rimproverarmi per quello che ho fatto ti rispondo che non potevo lasciarla morire. >>
<< Okay. Non sei in vena di parlare. >>
<< Ho appena bevuto una sacca di sangue. E sai qual'è la cosa che mi fa più schifo? È che mi è piaciuto. >>
Prende il vassoio, me lo mette sulle gambe e dice: << Adesso devi mangiare qualcosa. Mangia e poi cerca di dormire. Domani mattina parleremo di alcune questioni. >>
<< E se dovessi perdere il controllo? >> dico sussurrando << E se con il tempo mi verrebbe l'istinto di bere del sangue direttamente da una vena? >>
<< Ne parliamo domani. >> dice accarezzandomi una guancia << Adesso sei troppo sconvolta, riparleremo quando sarai un po' più lucida. >>
Prendo un pezzo di pane e inizio a mangiarlo. Almeno il cibo ancora mi piace.
Mi da un bacio sulla fronte e si alza dal letto. Prima che se ne va afferro la sua mano e dico:
<< Aiuta Cat nella trasformazione. Ti prego. >>
Marcus annuisce e va via. È sconvolto, come lo è Jago.
Poso la fetta di pane e metto il vassoio sul comodino. Respiro profondamente e cerco di pensare che tutto quello che mi sta succedendo è solo un brutto sonno che presto finirà.
Dopo circa cinque minuti arriva un'infermiera e mi fa una puntura. Cado in un sonno profondo senza nemmeno rendermene conto.
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La ragazza alata
Fantasy"Mi chiamo Aria. Lo so, è un nome molto strano, ma mia madre è un po' stramba, quindi sarebbe stato più strano se mi avesse messo un nome comune. Ho quasi diciotto anni, quest'anno sarà l'ultimo anno del liceo classico. Sono una persona molto fantas...