Ricominciare- Parte 3

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Camminiamo per i corridoi e tutti spieghiamo a Lilia come funziona questo posto, le leggi, i lavori e la vita pazza che fanno gli angeli. Lilia è estasiata da tutto, finalmente la vedo felice.

Per lei è come ricominciare, finalmente può dimenticare tutto il dolore che la vita da umana le ha riservato e può essere felice. Adesso ha una famiglia, un padre e una madre. Jago è già innamorato di lei, la abbraccia, le vuole bene. Vedo dolcezza in ogni suo gesto e non posso fare a meno di pensare a mio padre. Quanto si assomigliano, sia fisicamente che nei gesti. Una parte di lui è in Jago.

Appena Lilia entra nella stanza combina il finimondo. È come quando mi sono trasferita io, semplice e da pochi colori. Con le dita cambia il colore delle lenzuola, delle mura, fa spuntare tutti i suoi oggetti di quando era umana. Adesso è una stanza a stile Lilia. I muri sono rosa, le lenzuola sono azzurre e sul letto ci sono un'infinità di cuscini. Vicino al tavolo fa spuntare un manichino da sartoria.

<< Adesso è la mia stanza. >> dice sedendosi sul letto.

Io non posso fare a meno di sorridere.

<< Ti lasciamo da sola. >> dice Ariel << Cambiati, vestiti, fai quello che vuoi. Fra un'ora vengo a prenderti e ti faccio fare il giro completo. >>

Annuisce e tutti usciamo dalla stanza.

<< Aria, aspetta un attimo. >>

Io mi fermo e chiudo la porta dietro di me. Adesso siamo sole e noto che sul suo viso non c'è più la cicatrice sulla sua guancia. La trasformazione l'ha fatta sparire, o forse è stata lei stessa a farlo.

Mi siedo vicino a lei e aspetto che dica qualcosa.

<< Grazie. >> dice dopo qualche secondo << Adesso ho una vita nuova, una famiglia nuova. Se non fosse stato per te in questo momento sarei morta. Adesso sento di poter cancellare dalla mia mente tutto quello che ho passato, posso ricominciare. >>

Affettuosamente le metto una ciocca di capelli dietro l'orecchio e dico: << Non devi ringraziarmi. Non puoi dimenticare quello che è successo, non puoi dimenticare il dolore. Mio padre è morto cinque anni fa e ho sofferto moltissimo, adesso ho un nuovo padre e una nuova famiglia e una parte di me vorrebbe dimenticare tutto il dolore, ma non si può. Il dolore è quello che mi ha resa quello che sono, non si può eliminare. Voglio darti un consiglio: accetta tutto quello che ti è successo e vai avanti. È l'unico modo per essere felici. >>

Lilia mi abbraccia con forza e io ricambio all'abbraccio.

Quando si stacca da me io mi alzo e dico: << Forza, nipote, vai a farti una doccia, ci vediamo dopo.>>

<< Vero! >> esclama << Adesso sei mia zia a tutti gli effetti! >>

Sorrido ed esco dalla stanza.

<< A che ora arrivano? >> chiede Ruben ansioso.

È seduto sul divano mentre io preparo tutto per la cena. Ho visto che il tavolo della cucina si può aprire e farlo diventare più grande, così l'ho messo in soggiorno e l'ho aperto. Ho trovato una tovaglia bianca a fiori viola in un cassetto della cucina e l'ho messa sul tavolo. Ho chiesto se gentilmente la ragazza che consegna il pranzo poteva portare i nostri vassoi per la cena e ha accettato volentieri, ha detto che è un piacere. È vantaggioso per certi versi essere come una celebrità, anche se sono più i lati negativi che quelli positivi.

Guardo l'orologio, sono le sette e trenta, fra pochi minuti la cena sarà servita e fra un quarto d'ora tutti saranno qui. La torta al cioccolato è già in frigo che aspetta.

La ragazza alataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora