Epilogo- Parte 5

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L'incantesimo di Lilia ha funzionato, stamattina mi sento piena di energia. Finalmente posso camminare senza rischiare di cadere ad ogni passo che faccio e avere di nuovo una vita normale.

Adesso stiamo facendo gli scatoloni. Io mi occupo di liberare la libreria mentre Ruben pensa a coprire e a sistemare al meglio i suoi quadri in delle valigie che non so dove ha trovato. Ieri sera ha raccolto tutti i quadri che aveva messo nella sua vecchia stanza, ha detto che vuole portarli con sé per ricordo.

Sistemo accuratamente tutti i libri, tutti i film e tutti i cd. Mi torna in mente quando siamo entrati per la prima volta nel centro commerciale e abbiamo preso tutto questo. È stata la serata più divertente di tutta la mia vita. O forse la serata più divertente è stata quando Ruben ha organizzato la nottata perfetta per noi due: cena sulla spiaggia, il cartone animato in 3d al cinema, in discoteca e poi sulla spiaggia ad aspettare che le nostre ali ricomparissero con l'alba per tornare qui.

Io e Ruben abbiamo passato dei momenti stupendi nonostante tutto, e sapere che ce ne saranno altri mi rende felicissima.

<< Ehi. >> dice Ruben entrando nell'appartamento << Io ho finito di raccogliere i quadri. Penso ai vestiti? >>

Lascio perdere gli scatoloni, vado verso di lui e lo bacio. Pensare ai momenti che abbiamo passato assieme mi ha resa felice, ha reso questa giornata stupenda.

Appena mi stacco lo guardo negli occhi e mi dice con voce dolce: << E questo? Cos'era? >>

<< Ma ti rendi conto che adesso possiamo avere tutto quello che desideriamo? >> dico sorridendogli << Non dobbiamo più avere la paura che io possa morire, perchè sono già morta ma sono tornata in vita. Adesso abbiamo un sacco di anni felici davanti e io non vedo l'ora di iniziare a vivere per davvero la nostra storia. >>

Mi stringe più forte tra le sue braccia e sussurra al mio orecchio: << Credo di non sapere come dimostrarti quanto questo mi renda felice. >>

<< In realtà c'è un modo. >> dico sorridendogli.

Mi guarda un po' confuso. Allora io dico: << Adesso che siamo una coppia normale con una vita quasi normale, dovresti farmi la proposta in modo normale. Dovresti dirmi: "Aria Fell, vuoi essere mia moglie?". L'ultima volta che me lo hai chiesto la proposta era tipo: "Aria, so che per colpa del tuo dna morirai da un momento all'altro, ma io desidero sposarti, anche se molto probabilmente non ci sposeremo mai." >>

<< Io credevo che adesso volessi fare le cose con più calma. >> dice sorridendomi << Sei stata tu stessa a dirmi che hai ancora diciotto anni, che sei ancora piccola. >>

Ci sediamo sul divano, gli stringo la mano e gli dico: << Da tutta questa storia ho capito una cosa, che non si deve perdere tempo. Io sono sicura al cento per cento che staremo insieme per tutta la vita perchè è il mio cuore che me lo dice, e io mi fido del mio cuore. Ho ancora diciotto anni, è vero, è una pazzia sposarsi a diciotto anni, ma è una pazzia che voglio fare perchè... non lo so nemmeno io il perchè. Adesso so che voglio sposarti, voglio dimostrare al mondo intero che il nostro amore ha trionfato, mentre la morte ha perso. Forse è per questo che adesso desidero sposarmi, per sbatterlo in faccia alla morte. >>

Scoppia a ridere e mi bacia con una passione che ti corrode l'anima. È così facile perdersi nelle sue labbra, così morbide e calde.

Quando ci stacchiamo mi dice sorridendo: << Aria Fell trattino pappamolla, vuoi essere mia moglie e accettare il fatto che per tutta l'eternità quella fastidiosa di mia sorella sarà tua cognata? >>

Scoppio a ridere e dico: << Bastava un semplice: "vuoi essere mia moglie". >>

<< E dove andava a finire la parte divertente? >>

La ragazza alataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora