XIX • 𝑁𝑖𝑔ℎ𝑡 𝑙𝑖𝑘𝑒 𝑡ℎ𝑖𝑠

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La sensazione di un morbido letto caldo era quello di cui sentivo il bisogno in quei giorni. Il pensiero di poter fare un sonno tranquillo e prolungato all'interno di una camera tutta per me piuttosto che arrangiarsi all'interno della barca.

Con i ragazzi, notando le necessità di tutti, decidemmo di fermarci a Barbados dove con i soldi che avevamo, tra me e Sarah, prenotammo delle camere per noi. Il problema stava solo ad una cosa, che Sarah aveva ben pensato di prendere tre camere matrimoniali e, se la matematica non è un'opinione, io mi sarei dovuta accontentare di JJ Maybank.

Entrambi a quella notizia non dimmo parola, bensì ci arrangiammo poiché volevamo solo riposarci. Mentre lui infatti dormiva sul letto, io ero appena uscita da una doccia calda, legandomi attorno l'asciugamano che offriva l'hotel.

Uscii dal bagno dove trovai JJ dormire a pancia in su, mi avvicinai al suo viso assicurandomi che stesse seriamente dormendo, così da essere tranquilla nel vestirmi. La scena si presentava particolarmente divertente, io in piedi davanti al letto che sventolavo una mano su i suoi occhi chiusi.

Sospirai accorgendomi della scena buffa che stavo facendo, era addormentato ormai perciò mi allontanai prendendo dallo zaino i cambi. Mi tolsi l'asciugamano posandolo su una sedia per poi infilare l'intimo e prendere un semplice vestito bianco da mettere.

Andai davanti allo specchio per osservarmi meglio ma solamente guardando il mio riflesso notai JJ dietro di me che teneva un'occhio aperto. Mi girai di scatto e lui richiuse gli occhi.

"Ti ho visto." Lo incolpai mettendomi velocemente il vestito, mentre lui sorrideva divertito tenendo gli occhi chiusi.

"Anch'io ti ho visto, molto bene." Presi l'asciugamano e glielo lanciai addosso, facendo uscire dalla sua bocca un lamento.

Mi infilai le converse e, cercando tra le tasche della giacca del biondo, presi una sigaretta con l'accendino, per poi mettermi seduta su una sedia presente sul balconcino che si mostrava davanti ad un meraviglioso tramonto.

Sentii i suoi passi dietro di me per poi prendere posto nell'altra sedia presente, acciuffando l'accendino dalle mie mani dopo che io abbia acceso la mia sigaretta, facendo lo stesso lui.

Rimanemmo in totale silenzio, tutti e due ad osservare il sole andarsene via per dar spazio al buio. Ripensai in quel frangente di tempo alle parole di Kiara e Sarah, accorgendomi come JJ si trovò fuori dalla barca quando io appiccai il fuoco nella palazzina.

Probabile che stesse cercando me?

Ma dopo quello andai a pensare all'episodio dove si trovava ad un passo nel sparare mio padre.

Non fu quello il problema principale, ma bensì che lì si trovasse lui: Matthew Dallas.

Dopo anni rivedere mio padre in quel contesto, mi fece capire che era rimasto il solito uomo di merda. Il che fu strano per me avere quell'idea nei suoi confronti perché mi era sbiadito il ricordo di quando io iniziai ad odiarlo.

Sicuramente sarà dato da tutte le restrizioni che mi poneva da bambina, evitando di uscire con i miei amici e delle continue minacce e violenze che mia madre subiva. Insomma, un padre presente ma assente.

"L'avresti ucciso, mio padre dico." Domandai girandomi verso il biondo, togliendo il silenzio che ci accomunava.

"Se fossi stato a conoscenza che fosse lui, allora sì. Ma non è mio padre perciò." Alzò le spalle mentre io mi persi a guardarlo fumare. L'idea che JJ fosse stato in grado di mettere in atto quel gesto non mi fece saltare dalla gioia ma nemmeno dispiacere. Più che altro rimasi ferma all'ultima frase, notando come avesse fatto un parallelismo tra i nostri due padri.

𝑻𝒉𝒆 𝑩𝒆𝒔𝒕 𝑴𝒊𝒔𝒕𝒂𝒌𝒆 - JJ Maybank, Rafe Cameron & Arabella DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora