IV • 𝑀𝑒𝑚𝑜𝑟𝑖𝑒𝑠 𝑜𝑓 𝑎𝑛 𝑎𝑛𝑐𝑖𝑒𝑛𝑡 ℎ𝑒𝑎𝑟𝑡

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Quella notte all'ultimo decisi di rimanere a dormire da John B per non lasciarlo da solo. Kiara era tornata a casa in compagnia di Pope perchè entrambi non potevano passare l'ennesima nottata fuori, e di JJ non si sentiva più nemmeno il nome.

John B nonostante i mille modi di convincermi a tornare a casa, si abbandonò a se stesso non appena lo portai in camera per farlo addormentare.

Lo osservai sentendomi in colpa di quello che era successo, ma al tempo stesso mi trovai in bilico perché da entrambi i lati c'era qualcuno a cui tenevo.

Tutta la storia che mi avevano raccontato, la pistola, le cacce al tesoro e le avventure avvenute in mia assenza mi avevano appesantito la testa portandomi all'assenza di sonno.

Spostai leggermente il braccio di John B che era legato alla mia vita, liberandomi da quella presa frugai tra le sue tasche trovando quello di cui avevo bisogno: una sigaretta.

Mi misi una felpa lasciandola aperta sul davanti, trovata sul pavimento per caso, e camminando a passi piccoli e silenziosi mi diressi verso l'uscita di casa, mettendomi seduta sugli scalini.

Posizionai la sigaretta sulle labbra e solo in quel momento, sbuffando e imprecando silenziosamente, mi accorsi di non aver preso l'accendino. Mi passai due dita sulla fronte per massaggiarmi le tempie e tirai fuori dalla mia bocca la sigaretta ma improvvisamente sentì un click.

Mi girai di colpo notando alle mie spalle JJ seduto su una poltrona, con un accendino in mano con la fiamma accesa. E lui da quant'era lì?

Avevo perso ogni possibilità di essere capace di intendere tanto da non aver visto la sua figura lì seduta.
Continuava a mantenere l'accendino alto come se mi stesse invitando ad usufruire di quel gesto quasi gentile. Mi alzai e nel riposizionare la sigaretta tra le labbra, mi avvicinai alla fiamma dinanzi a me che si spense, non dandomi la possibilità di accendere la sigaretta.

Stupido bastardo infantile, non iniziare. Pensai tra me e me, lanciandogli un'occhiata pessima.

"Dove l'hai trovata." Mi domandò per poi farmi accendere la sigaretta, indicando con il dito la mia collana che era nuovamente fuoriuscita dalla maglietta e che penzolava sul mio corpo. Mi rimisi dritta e mi posizionai davanti a lui, seduta sul tavolino che si presentava alla sua visuale.

"Perché non mi hai detto subito il tuo nome?" Domandai evitando la sua domanda che per me era tagliente. Sapevo dove voleva andare a parare, e sapevamo entrambi che storia avesse quella collana.

"Speravo di non rivederti mai più" sussurrò, allargando le gambe e togliendosi lo stuzzicadenti con cui giocherellava con la lingua.

Il riflesso della luce notturna metteva in risalto il suo volto che pareva essere fin troppo tranquillo, i capelli che fuoriuscivano dal suo berretto rosso messo al contrario, la maglietta blu che ricopriva il suo petto e si fasciava attorno al suo corpo, i pantaloncini di jeans legati da una cintura che segnava ai lati le sue iniziali. Ad osservarlo così sembrava essere quasi bello, quasi piacevole, ma solo al momento della realizzazione che lui fosse JJ Maybank, tutto scivolò via.

Si appoggiò con i gomiti sulle sue ginocchia, facendomi trovare il suo volto a pochi centimetri dal mio. Mi strinsi all'interno della mia felpa e aspirai per poi soffiare il fumo dritto sul suo volto.

Il silenzio di quel momento pareva essere una sfida per entrambi, io attendevo una sua mossa e lui sperava in una mia per poter rispondere. Era tornato tutto come una volta, il nostro gioco era lì.

Pronti a bruciare tutto quello che avevamo attorno per l'odio immenso che provavamo nei confronti dell'altro, ma la differenza era solo che ora eravamo cresciuti. Seppur lui era fisicamente più grande di me, nulla mi metteva paura o timore come una volta.

𝑻𝒉𝒆 𝑩𝒆𝒔𝒕 𝑴𝒊𝒔𝒕𝒂𝒌𝒆 - JJ Maybank, Rafe Cameron & Arabella DallasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora