Mi hanno sempre detto che è meglio affrontare scelte sbagliate piuttosto che rimanere con il pentimento di non averlo fatto, ed io, solo ad oggi ho veramente capito il significato di questa frase.Commettiamo errori su errori fino a farci rischiare la pelle, giusto per mettere in chiaro punti della nostra vita che non riuscivamo a far collegare tra loro.
Ogni mia scelta dal mio ritorno alle Outer Banks, sembrava essere dettato da qualcuno di superiore a me, che mi portava a commettere i peccati peggiori.
Quella sera passata nella casa di legno di Rafe aveva dato il via libera ad altre nottate simili, ad altre giornate in sua compagnia e ad altri rapporti intimi che non avevano un vero e proprio nome. Proprio come adesso, che ci trovavamo a spendere il pomeriggio sul mio letto, nudi ed abbracciati, iniziai a rendermi conto che stavo tornando ad un mondo non mio.
Da giorni vedevo poco i Pogue utilizzando la scusante della febbre, ma in realtà ero tornata in pista nelle vesti da principessa Kook. Le feste nelle ville, la popolarità in me, il trattamento che mi riservavano, le giornate a prendere il sole in piscina o semplicemente in qualche Country Club. Tutto sembrava essere perfetto, eppure io non mi sentivo pienamente soddisfatta.
Sentivo perennemente la mancanza di qualcosa, sentivo di non essere felice di quella vita perché cercavo continuamente il brivido, la paura, l'adrenalina.
Osservai Rafe alzarsi dal letto per prendere i vestiti lasciati a terra, guardandomi sorridendo mentre si vestiva. Ecco, una ragione della mia strana infelicità era proprio lui.
Questa cosa tra noi andava avanti da giorni, inizialmente sembrava tutto perfetto, ma man mano che si continuava ad intensificare il rapporto lui cambiava. Si mostrava freddo, sempre nervoso, buttava in me tante sue frustrazioni e, pecca più grande, nei momenti dei suoi attacchi di rabbia io ne ero la vittima.
Ero entrata in un circolo vizioso da cui ero costretta a non uscire, non ci sarebbe stata nemmeno possibilità, eppure lui sembrava essere tranquillo di quella situazione. O almeno, per il poco che lo vedevo, pareva andare liscio come l'olio, togliendo i momenti di crisi.
Inizialmente pensai se quella fosse una sorta di relazione, ripensavo ogni volta alla sera dove lui stesso aveva ammesso di amarmi, e io, io a distanza di giorni ancora non avevo ricambiato quella parola.
Ma perché Arabella?
"Dove vai? Stasera abbiamo la festa in spiaggia." Mi alzai mettendomi a sedere sul letto, con il lenzuolo sul seno affinché potesse coprire bene ciò che era scoperto.
Ormai vestito Rafe si avvicinò lasciandomi un bacio sulla guancia accarezzandomi la testa.
"Incontri di lavoro, cose burocratiche. Ma se riesco farò un salto pulce." Annuì, iniziando a pensare che quella era una delle tante scuse con cui mi lasciava in quei giorni.'Sono occupato con gli affari'
'Devo vedermi con Topper'
'Ho un appuntamento di famiglia'E ogni tal volta che scappava, lui spariva. Mi salutò così un' ultima volta, e solo dopo che rimasi sola in camera mi alzai per fare una doccia.
Passando di fronte allo specchio mi soffermai per qualche minuto, osservando il mio corpo nudo.
Dei lividi presenti sulle gambe, alcuni sulle braccia. Il collo e i seni macchiati di succhiotti e la guancia che presentava ancora una leggera ombra di uno schiaffo storico, e infine, la lunga cicatrice ancora visibile sulla schiena.Ero il quadro di una violenza mischiata all'amore, un qualcosa di tutto malato. E nel vedermi in quelle condizioni, iniziai a sentirmi come mia madre che subiva quell'amore altalenante da parte di mio padre.
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𝑻𝒉𝒆 𝑩𝒆𝒔𝒕 𝑴𝒊𝒔𝒕𝒂𝒌𝒆 - JJ Maybank, Rafe Cameron & Arabella Dallas
FanficNonostante lei di quei pochi anni della sua infanzia passati alle Outer Banks non ricordi molto, il suo ritorno non passerà in secondo piano, bensì l'incontro di vecchi volti faranno riaffiorare nella mente di Arabella Dallas i ricordi che aveva la...