Spesso non abbiamo appieno la considerazione di ciò che il mondo possa comportarci. Spesso ci troviamo davanti a sfide che, senza accorgercene, ci portano al più profondo degli abissi.
Ci rivolgiamo a persone, situazioni, affari o comportamenti senza mai calcolare ciò che può venire dopo. Senza preoccuparci del male che possano causarci.
Finiamo così sotto un bivio che ci obbliga a fare una scelta per noi amara, buttando giù quel nodo alla gola che per anni ignoriamo.
Non conosciamo il male assoluto, fin quando esso non ci raggiunge.
"Hey." Il sussurro caldo da parte di Sarah che, nelle prime ore di quel nuovo giorno, mi diedero il buongiorno. Mi risvegliarono completamente al mio tuffo di pensieri.
Si mise seduta accanto a me al bordo del porto con i piedi che toccavano l'acqua, mentre tutti ancora dormivano.
Dopo il litigio causato da John B e JJ avevamo tutti deciso di rimanere lì, e ripartire il giorno dopo.
"Hey." Sorrisi a malapena, stringendomi nella coperta che mi ero portata a presso mentre osservavo l'alba.
"Come stai?" A quella domanda tirai un sospiro, rimanendo in silenzio mentre le mie lacrime uscivano dagli occhi.
Sarah, accorgendosi di ciò, mi avvolse le sue braccia attorno al mio corpo, facendomi posare la testa sul suo petto mentre mi accarezzava dolcemente.
"È tutto un casino. Non mi riconosco più." Pronunciai tra un singhiozzo e l'altro, mentre iniziai a tremare come una foglia.
"Noi siamo la stessa persona. Guardiamo avanti e troviamo la libertà che ci fa paura, ma dietro abbiamo una storia scritta di cui siamo stanche ma anche troppo abituate." Le sue parole mischiate al contatto caldo che mi donava, sembravano essere il toccasana adatto per calmarmi.
"È questo il nostro problema, non abbiamo un posto in questo mondo e dobbiamo trovarlo insieme." Mi prese il viso e mi asciugò le lacrime, mentre sorrideva. Mi prese una mano e se la portò sulla pancia, continuando a sorridere. La guardai confusa di quel gesto, c'era altro che non sapevo.
"Dobbiamo trovarlo insieme." Ridisse, e solo allora iniziai a capire. Sarah era incinta e non mi sembrava vero. Scacciai via le lacrime e le saltai addosso abbracciandola.
"Non ci credo, insomma come è possibile. Quando?" Ero una trottola che tirava fuori l'immensità di domande possibili. Lei rise e alzò le spalle.
"Da un po', gli altri lo sanno e mancavi tu. Ma John B voleva dirtelo insieme alla vostra questione famigliare. Voleva farlo stanotte, al tuo compleanno, al vostro ecco." Iniziai a sentirmi in colpa per aver trattato male John B il giorno precedente.
Lui non mi stava nascondendo nulla, bensì aspettava il momento in cui sarebbe stato sicuro che io sarei rimasta lì, che non me ne sarei più andata. Solo così poteva dirmi tutta la verità, perché lui aveva bisogno di me.
"Bene, dopo questa bella notizia ci serve una bella colazione no? I ragazzi ieri sono riusciti a prendere parecchia roba. Vieni?" Si alzò porgendomi la sua mano che rifiutai.
"Ho già mangiato, ma tu vai che devi sfamare anche qualcuno lì." Sorrisi, vedendola ridacchiare alle mie parole. Mentre lei si allontanò la vidi parlare con JJ, che girarono lo sguardo verso la mia direzione mentre Sarah indicava me con il dito.
Non venire qua, non venire da me.
E invece.
Il biondo, stranamente sveglio a quell'ora, iniziò a incamminarsi per la passerella del porto, arrivando a me. Mi alzai dandogli le spalle continuando a camminare dritta, mentre lui in silenzio mi seguiva.
STAI LEGGENDO
𝑻𝒉𝒆 𝑩𝒆𝒔𝒕 𝑴𝒊𝒔𝒕𝒂𝒌𝒆 - JJ Maybank, Rafe Cameron & Arabella Dallas
FanfictionNonostante lei di quei pochi anni della sua infanzia passati alle Outer Banks non ricordi molto, il suo ritorno non passerà in secondo piano, bensì l'incontro di vecchi volti faranno riaffiorare nella mente di Arabella Dallas i ricordi che aveva la...