2.

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"Beh, niente male," dice Giulia mentre le racconto tutto della sera prima. Mi guarda con quel sorriso un po' sarcastico, ma gli occhi attenti, quasi a studiarmi.

"Quanto mi sta sul cazzo," dico io, riferendomi a Lorenzo, stringendo il bicchiere tra le mani.

Giulia sospira, scuotendo la testa. "Luna, ascoltami, io ti voglio bene, ma lo sai che non lo hai ancora dimenticato. E frequentare Elia... non lo so, non credo sia la scelta migliore."

"Sì, e che devo fare, Giù? Tornare indietro? Andare dietro a Lorenzo?" rispondo, esasperata, alzando la voce.

"Guarda che gli rode, lo sai? Parla solo di te. Matteo me l'ha detto più di una volta," dice lei, guardandomi seria.

"Ah sì? E che dice di me, vorrei proprio saperlo. Sicuro che dice che sono una troia," ribatto con sarcasmo.

Giulia alza gli occhi al cielo. "Smettila, non dire così."

Sbuffo e alzo le spalle. "Giulia, lo sai com'era. Non era sana come situazione. Non lo è mai stata."

"Quello è vero," ammette lei, incrociando le braccia. "Ma si vede che entrambi vi volete ancora. È palese. Vi manca solo un minimo di comunicazione."

"Comunicazione?" chiedo, ridendo amaramente. "Ma fino a due mesi fa, dopo tutto quello che è successo, che era? Ci parlavamo solo quando serviva a lui."

"Ok, lo so. Ma secondo me Lorenzo non è così superficiale come pensi. Magari fa il cretino, ma non è mai davvero andato avanti," dice Giulia. "È sempre dalla tua parte, Luna. È solo testardo e orgoglioso come te."

Abbasso lo sguardo sul tavolo, giocherellando con il bordo del bicchiere. So che in fondo ha ragione, ma l'idea di abbassare la guardia mi fa venire il magone.

"Ci scanniamo e basta, e se non è quello, è solo per scopare," dico con un tono stanco, sentendo che anche le parole mi pesano addosso.

Giulia sospira, pronta a rispondere, ma viene interrotta dal suono del suo telefono. Lo tira fuori e guarda lo schermo: Matteo. Sbuffa, ma risponde, mettendo il vivavoce.

"Dimmi," dice lei, e il tono è rilassato, ma il suo sguardo è fisso su di me.

"Amore, passate?" chiede Matteo dall'altra parte della linea. C'è confusione in sottofondo, voci, e poi quella di Lorenzo che si distingue chiaramente.

"Dille che sono sobrio," sento dire a Papa, e il mio stomaco si stringe. La sua voce ha quel tono sicuro, quasi divertito, come se fosse una cosa importante da specificare. Lo odio quando è così.

Giulia mi guarda, aspettando una mia reazione. Io sospiro, già stanca di tutto questo prima ancora di decidere.

"Mh, non lo so," dice lei, lasciando la palla a me.

"Dai, non abbiamo fumato, Luna, tranquilla eh," aggiunge Matteo.

Guardo Giulia, sapendo bene che lei sta aspettando una mia risposta.

"So che stai già girando gli occhi," dice Lorenzo attraverso il telefono, con una calma che mi fa pensare che stia cercando di non farmi arrabbiare. "Non ti rompo il cazzo, Luna, te lo prometto."

Non posso fare a meno di sbuffare, ma alla fine, forse più per rimanere in pace, mi arrendo. "Va bene," rispondo, cercando di non far trasparire troppo della mia frustrazione.

Giulia sorride appena, ma stacca subito la chiamata, dicendo: "Perfetto, passiamo." Poi si gira verso di me, gli occhi curiosi e preoccupati allo stesso tempo. "E adesso? Che ne pensi? Sei sicura?"

Un altro lungo sospiro mi sfugge mentre cerco di calmarmi. Non è facile navigare tra tutto questo. "Lascia perdere," rispondo, per cercare di sdrammatizzare. "Finché è sobrio, mi sta bene. Non ho voglia di mettermi in mezzo a un'altra di queste scenate."

Non so cosa mi stia passando per la testa, ma almeno in quel momento, sembrava che la situazione fosse sotto controllo.

Insieme Da Una Vita-PAPA VDove le storie prendono vita. Scoprilo ora