Lorenzo sbuffa leggermente, espirando il fumo in una nuvola che si dissolve nell'aria fredda. Mi guarda, gli occhi un po' stanchi, un po' confusi.
"Lu, ma perché non me lo dici subito invece di stare così?" dice abbassando la voce, quasi come se volesse evitare che il silenzio inghiottisse le sue parole.
Mi stringo di più nel North Face, sentendo il gelo sulla pelle. "Perché tanto non cambia nulla," sussurro, lo sguardo basso.
Lui scuote la testa piano, lasciando pendere la canna tra le dita. "Non è vero. Dai, parlami."
Alzo gli occhi su di lui. "È che mi pesa, capito? Tutto quanto. Oggi, tu... io. Non riesco a farmelo scivolare addosso."
Lorenzo butta fuori un'altra boccata di fumo, poi si passa una mano sul viso, come a voler scacciare i pensieri. "Non volevo farti stare male, lo sai. Solo che certe volte non so come comportarmi. Mi blocco."
"Sì, ma blocchi me insieme a te," rispondo piano.
Resta in silenzio per un attimo,tirandosi su il cappuccio. "Non sono bravo a far vedere quando tengo a qualcuno."
Mi mordicchio il labbro. "Non ti chiedo di cambiarti, Solo di pensarci prima di ferirmi."
Mi guarda, serio. "Ci penso. Ma a volte sbaglio. E poi sto di merda perché tu ci stai male."
Sospiro. "E allora prova a non sbagliare più. Non voglio andarmene ogni volta con questo peso addosso."
L'aria fredda della sera si insinua tra di noi, mentre le voci soffuse degli altri si sentono in lontananza dalla casa di Fritu.
"Sbaglio sempre con te," dice fissandomi, e per un attimo la sua voce si abbassa.
Lo odio quando fa così. Perché mi smonta, mi fa quasi tenerezza. Come se volesse farmi credere che non sa far di meglio.
"Lo so," rispondo fredda, girando gli occhi. Non voglio cedere, non subito.
"Dai parola faccio del mio meglio, se vuoi andiamo via, sticazzi degli altri e di quei mongoloidi degli amici di Angelica." La sua voce è più diretta ora, quasi spazientita, e si riferisce a tutti quelli dentro casa.
"Mh, non lo so." La verità è che non so nemmeno io cosa voglio. Ho un peso sul petto che mi blocca.
"Perché?" chiede, inclinando leggermente la testa, con quella canna quasi spenta tra le dita.
"Perché ora fai così, vuoi rimediare, ma ormai io mi sento male e non mi godo il momento, ok?" La mia voce è stanca, mi esce spezzata.
Lui scuote la testa, aspirando dalla canna. "Vuoi star male da sola, scusa? Almeno stiamo insieme, boh, passiamo la sera insieme così forse ti passa."
Con calma riaccende la canna, l'accendino scatta nella notte, illuminando per un attimo il suo viso teso.
Lo guardo. Dentro di me è un casino. So che sta cercando di fare qualcosa, ma arriva sempre troppo tardi.
"Sai vero che sei tu a farmi stare così, no?" La mia voce è bassa, ma tagliente.
Lui si morde leggermente il labbro, abbassando lo sguardo per un secondo. "Sto cercando di rimediare."
Lo so. Ma non basta.
"Lo so, ma ti prego basta." Sento la voce incrinarsi leggermente, e odio sentirmi così debole davanti a lui.
Lorenzo si avvicina appena, il suo sguardo ora è più serio, più teso.
"Devi reagire prima, io non ce la faccio a stare così."
Le sue sopracciglia si aggrottano, confuso. "Cosa vuol dire?"
Lo fisso negli occhi, e in quel momento sento di non avere più forze per spiegarglielo. "Lo sai."
Lui si blocca. L'espressione cambia. Non è più solo confusione, è preoccupazione vera. "Non far cazzate." La sua voce si fa più dura, ma sotto c'è una vena di paura.
Abbasso lo sguardo, stringendo le braccia intorno a me. "Se continui così io mi sa che non ci riesco più."
Per un attimo nessuno dei due dice niente. Solo il rumore ovattato delle voci in lontananza e il nostro respiro nel freddo.
.scusatemi per l'assenza,sarò più attiva promesso🫶🏻
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Insieme Da Una Vita-PAPA V
القصة القصيرةLuna e Lorenzo si sono appena lasciati dopo una relazione tossica. Lui è incapace di esprimere i suoi sentimenti, mentre Luna tende a dare troppo, ricadendo sempre in situazioni sbagliate con altri ragazzi. Nonostante la separazione, la loro conness...