Capitolo VIII

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Camila Pov's

Ero in auto con Lauren, stavamo tornando dal mare, ci stavamo divertendo un mondo, non mi ero mai sentita così, cantavamo a sguarcia gola, stavo ridendo come non avevo mai fatto, con lei mi divertivo un mondo.

Lauren mi guardò, quegli occhi smeraldo, che ti ci perdi dentro, la guardai anch'io, mi sorrise.

Quando ci girammo vidi solo degli abbaglianti.

"LAUUUUUREN!!"

Mi svegliai di colpo, ero sudata acqua e avevo il fiatone.

"È solo un altro incubo" Dissi tra me e me, mettendomi la mano sul petto.

Quegl'incubi li facevo sempre con persone diverse. All'inizio ero sempre in auto con mio padre, passando il tempo c'era mia madre, adesso Lauren.

Non ce la facevo più, quelle maledette immagini, impresse nella mia mente.

Guardai l'orologio, segnava le 4:30

Mi alzai, andai in bagno a sciacquarmi la faccia, mi guardai allo specchio. Non voglio più vivere questa vita,
mio padre era tutto per me, e quando perdi il tuo "tutto" come fai a vivere? Per cosa devo vivere?La scuola mi fa schifo. Sono vittima di bullismo dal primo giorno che sono arrivata, Lauren mi ha detto che potevo parlarne con lei, in caso di altri problemi, ma non ci riesco, non riesco a chiedere aiuto, non posso rovinare anche la sua vita.

Il compagno di mia madre lo odio.
Lui è il nulla in confronto a mio padre, non so perché mia madre se lo sia preso. Fa sempre a mangiare e guardare la tv, va a lavoro solo la mattina, non so neanche che lavoro faccia di preciso e neanche m'importa.
Per colpa sua ho dovuto lasciare la mia vita, la mia città, la mia casa. Mia madre gli fa da serva, vuole cucinato, fatta la spesa, vuole la casa sempre pulita.

E lui è li beatamente a fare nulla.

Non ho mai avuto una conversazione lunga con lui, lo odio troppo. Ma se a mia madre, buon per lei. Una volta tentò di picchiarmi, ma questo lo sappiamo solo io e lui.
Si arrabbiò per un motivo non preciso e se la prese con me.
Ero sola a casa. Mi chiusi a chiave in camera mia. Lui iniziò a tirare calci nella porta e urlava che mi avrebbe tolto di mezzo.

Non posso dirlo a mia madre, se glielo dicessi potrebbe non credermi o andare a dirlo a lui.

Io ho il mio angelo al mio fianco, che mi protegge da tutto.
Io resto qui, in questo mondo, perché credo che dovrà succedere qualcosa di bello prima o poi, basta aver pazienza.
Sono un'autolesionista, anche questo non lo sa nessuno, il primo taglio me lo feci quando morì mio padre, la stessa notte.
Dissi che era solo un taglio e basta, ma quel taglio diventarono due, poi tre e adesso è come una droga.
Quando lo faccio mi sento bene, come se un peso se ne andasse, mi sento più leggera.
So che mio padre non vorrebbe, e che per ora è arrabbiato con me, lui mi vorrebbe felice, ma felice non posso esserlo, non decido io. E questo è  il modo che mi fa sentire un po' meglio.

Non ho amici, ho perso tutti.
Da quando mio padre se n'è andato mi sono chiusa, sono diventata "asociale" come dicono tutti.
Dall'inizio della scuola ho incontrato Lauren.
Beh, che dire di lei, la adoro. Mi sa mettere a mio agio facilmente, è così divertente, ma allo stesso tempo è sempre pronta ad aiutarmi. Poi, dobbiamo parlare della sua bellezza? È a dir poco perfetta. Non so' cosa provo per lei, a scuola dicono che sia lesbica, non so' se è vero.
Non sono omofoba, io odio gli omofobi. Non so' se le piaccio, non so' cos'è l'amore, non ho mai avuto una relazione in tutta la mia vita. Con Lauren sto bene, ma cerco di non affezionarmi troppo, perché si sa, le persone prima o poi se ne vanno. Lei si stancherà di me.
La ringrazio tantissimo per quello che sta facendo per me, ma ha una vita, deve viversela, non deve pensare a me.

"Say You Won't Let Go" ~CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora