Capitolo XIX

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Lauren's Pov

Non poteva esserci notizia peggiore. La mia Camz doveva  andarsene via. Anche se sto morendo dentro, dovevo mostrarmi felice, perché se no le verrà tutto più difficile.

Le ho regalato un computer con una telecamera, così per essere  un po' più vicine.
Almeno potrò vedere come sta, potrò vedere i suoi occhi, il suo sorriso.

Ho salutato Camila per l'ultima volta, chissà adesso quando ci rivedremo e se ci rivedremo.
Mi manca già così tanto..

Camila's Pov

Arrivammo all'ereoporto, con me partirà solo mia madre, mi accompagnerà e poi se ne andrà.

"Sofi, me lo dai un bacio, non ci vedremo per un bel po'" mi inginocchiai davanti a mia sorella, per arrivare alla sua altezza.

"Ma dove vai?" chiese, con una voce dolce, ma sull'orlo del piangere

"Vado a fare un viaggio" le spostai un ciuffo di capelli, accarezzandole il viso

"E io con chi giocherò adesso?"

Mi abbracciò all'improvviso, stingendomi fortissimo, mi alzai in piedi, con lei ancora attaccata al mio collo

"Con la mamma."

"Ma la mamma non sa giocare come te, io mi diverto solo con teeee, Milaa!!"

"Scendi giù, giocheremo al telefono, adesso devo andare, ti prometto che ti porterò una marea di Barbie"

"Davvero?!"

"Si, ciao Sofi" La salutai con le lacrime agli occhi.

Non salutai neanche quell'essere demente e me ne andai.

--

Il viaggio fù tranquillo, apparte mia madre che ogni secondo diceva che sarebbe caduto l'aereo, mettendomi ancora più ansia di quanta già ne avessi.

Affitammo una macchina e dopo qualche ora arrivammo in questo posto. Era davvero enorme, c'erano tantissime persone.

Scendemmo, tutti guardavano solo me, era una sensazione orrenda. Abbassai lo sguardo a terra e ci dirigemmo verso la segreteria.

"Salve, di cosa ha bisogno?"

Era una signora sulla quarantina, con un sorriso spiritoso.. Già mi stava urtando i nervi.

"Salve, sono qui per Karla Camila Cabello, credo di aver parlato con lei qualche giorno fa" mia madre risponse con lo stesso tono, io restai a guardarle, seria.

"Ah, la signora Cabello, ecco a lei le chievi della stanza e il programma, il dormitorio è  uscendo a destra, sua figlia sarà in compagnia di altre due ragazze"

Mia madre prese il tutto e me lo passò

"Karla, tu puoi andare"

Me ne andrai senza neanche salutarla.

Stanza 305C

Andai nel corridoio C

"302..303..304..305 Eccola!"

Entrai, non c'era nessuno in camera, c'erano tre letti, così posai le valigie su quello vuoto.

"Ciao!"

"Oddio, un'infarto!" portai la mano al cuore

"Scusa, non volevo spaventarti"

Era una ragazza alta, mora, con un sorriso spalancato

"Tu sei..?"

"Camila" Non volevo sembrare aperta, non mi piaceva quando le persone si prendevano subito confidenza.

"Say You Won't Let Go" ~CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora