Capitolo X

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"Who are you" -Fifth Harmony

(Vi prego, ascoltate la canzone prima di leggere il capitolo, se non sapete la traduzione andatela a vedere, è una canzone stupenda, che rientra nella storia)

Lauren's Pov

Oggi devo andare a scuola.
Devo vedere Camila, anche se mi ucciderà vederla, devo farlo.
Devo indossare la mia maschera e fingermi felice. Arrivo, entro con tutta la folla, dopo un po' la vedo al suo armadietto, così vado a salutarla.

"Ehi Camz" Dico, mentre cammino verso lei.

Mi guarda, chiude il suo armadietto e va via, con un passo veloce.

"Camila!" Dico, correndole dietro, quando la raggiungo la fermo per un braccio.

Si voltò, avevo gli occhi così freddi, non come quelli che avevo visto tutti questi giorni.
Gli occhi vuoti, privi d'emozione.
Gli occhi di chi ha combattuto, di chi ha pianto, di chi è stanco.

"Camila, devi dirmi cos'hai!" le urlo, ma non volevo.
Non volevo urlarle in faccia.

"Lauren, ti prego lasciami stare!"
Iniziò lei, con le lacrime agli occhi e se ne andò.

Io rimasi lì, ferma a guardarla.
Che diavolo le prendeva?
Non le avevo fatto niente di male. Io mi accontentavo di una semplice amicizia,
ma lei non voleva neanche quella. Cosa dovevo fare?

Andai in classe, distrutta.

---

Finita la scuola non presi l'autobus, ma andai a piedi, volevo stare sola, con i miei pensieri, così mandai un messaggio a mia madre dicendole che non sarei tornata a casa. Poi vidi Camila, era appena uscita dal cancello, la mia tentazione era di andarci, ma non lo feci, non volevo discutere con lei, anche se non capivo cosa avesse. Vederla urlare, piangere, mi rendeva ancora più triste, così la lasciai andare.
Io girai per un'altra strada
Stetti tutto il giorno sotto un albero, in un parco. Pensavo a lei, al bacio, ai suoi sentimenti non ricambiati, alle urla. Camila stava cambiando,dovevo fare qualcosa.
Dovevo vederla e abbracciarla, così forte da uccidere ogni sua paura. Perché ho capito che lei vive di paure.

La chiamai, ma dopo vari squilli attaccò la segreteria. Le mandai un messaggio.

" me:
Camila, ho bisogno di parlarti.."

Aspettai e aspettai, ma non rispose. Stavo male. Non sapevo cosa stava facendo il quel momento.

Chiamai mia madre, per farmi venire a prendere e me ne tornai a casa.


***

Passò una settimana, io e Camila non ci parlavamo più. Nelle ore che eravamo insieme non ci sedevamo più nello stesso banco.

Io stavo impazzendo, ogni volta che cercavo di parlarle scappava.

Era una solita mattina di scuola, come ogni giorno corsi per andare a prendere l'autobus.

Arrivai a scuola, ma prima di entrare vidi Camila seduta su un muretto, con lo sguardo basso.
Andai da lei, come le tante volte che avevo tentato di parlarle.

"Camila che ci fai qui?" dico con un tono dolce, mettendomi vicino a lei.

Non rispose, teneva la sguardo fisso a terra.

"Camila.." le accarezzai la schiena, ma lei fece un movimento brusco e iniziò a urlare.

"Non mi toccare! Vattene!"

"Say You Won't Let Go" ~CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora