Capitolo 6

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Marianne Perry

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Marianne Perry.

Mi sveglio nella mia gabbia dorata, il viso parzialmente illuminato dalla luce che filtra dalla finestra. La notte scorsa è stata lunga e insonne, ma stamattina c'è qualcosa di diverso nell'aria. Mi stiro con una certa disinvoltura, cercando di convincermi che non sono intrappolata qui, ma che questo è un posto che ho scelto, anche se non ne sono del tutto sicura.

La porta si apre e vedo Helena entrare. Si ferma di colpo, visibilmente sorpresa.

"Oh, guarda chi si è svegliata presto," dico con un sorriso sarcastico, il mio umorismo tagliente che non riesco mai a trattenere. "Ti aspettavi di trovarmi ancora nel mio letargo dorato? Delusa, Helena?"

Lei alza un sopracciglio, come fa sempre quando cerca di mascherare il disorientamento. "Non mi aspettavo di trovarti già sveglia," dice con la sua solita calma. "La terza notte, eh?"

Scrollo le spalle con nonchalance. "Dicono che non c'è mai una seconda occasione per fare una buona impressione tantomeno una terza. Ma non credo che stiano parlando di me, giusto?" ribatto, divertita dal suo sguardo incerto.

Dopo essermi vestita, scendo lentamente le scale. Il profumo di caffè e qualcosa di dolce mi accoglie prima ancora di raggiungere la cucina. Quando entro, mi fermo un attimo. La scena davanti a me sembra uscita da una di quelle famiglie perfette nei film: una tavola imbandita con frutta fresca, croissant dorati, torte fatte in casa e il rumore delle posate che si sfiorano.

Patrick è seduto al tavolo, impegnato a chiacchierare con una donna che non ho mai visto prima. Lei è bionda, con occhi nocciola che sembrano scrutarmi con una dolcezza disarmante. Sorrido tra me e me: una dea bionda in una cucina così perfetta... mancava solo questo.

Patrick si accorge di me e mi sorride. "Ah, Caroline! Finalmente. Vieni, voglio presentarti Marianne, la mia compagna."

La mia compagna? Rimango sulla soglia, sorpresa. Non sapevo che avesse una compagna. Guardo Marianne, che mi sorride con gentilezza, e cerco di mascherare il mio disorientamento.

"Piacere di conoscerti, Caroline," dice lei con un tono dolce e accogliente. "Spero che tu stia passando una buona mattina."

"Piacere mio," rispondo automaticamente, ma dentro di me tutto suona strano. Mi avvicino al tavolo, senza fretta, e mi siedo, cercando di assimilare questa novità.

"Fatti avanti," dice Patrick con un gesto verso la tavola. "Abbiamo tutto quello che vuoi: frutta, croissant, caffè. Ti va qualcosa?"

"Un caffè, grazie," rispondo distrattamente, mentre osservo Marianne che si muove con naturalezza. Mi sento un'estranea, come se stessi assistendo a una scena familiare che non mi appartiene.

"Ti va di provare questa torta di mele?" mi chiede Marianne, spingendo un piatto verso di me. "L'ho fatta stamattina."

"Grazie," dico con un sorriso di circostanza. "Ma non so... Non ho molta fame."

L'erede nascostaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora