Alison Jenkins
Tornai a casa, chiudendo la porta con un leggero sbuffo mentre mi toglievo le scarpe. La villa era immensa, elegante e fredda, ma quella sera il tepore delle luci soffuse e il lieve aroma di cannella che proveniva dalla cucina mi fecero sentire quasi a mio agio. Stavo per dirigermi verso la mia camera, quando incrociai Patrick, seduto nel salotto con un bicchiere di vino in mano e il giornale aperto sulle ginocchia.
"Sei già tornata," commentò lui, sollevando lo sguardo dalle pagine. "Com'è andata la giornata?"
"Bene," risposi con noncuranza, sfilandomi la giacca. Mi fermai un attimo, esitando, poi decisi di affrontare direttamente la questione. "Ah, a proposito... Stasera esco."
Patrick abbassò il giornale e mi guardò con un sopracciglio alzato. "Esci? Con chi?"
Incrociai le braccia, già preparandomi alla reazione. "Con alcuni ragazzi della facoltà. Uno di loro mi ha invitato. Andiamo in un bar, tutto qui. Niente di che."
Patrick posò il bicchiere sul tavolino con un leggero tintinnio. "Un bar? Con persone che hai appena conosciuto? Caroline, non credo sia una buona idea."
Sbuffai, incrociando le braccia. "Non sono una bambina, Patrick. So badare a me stessa."
"Non si tratta di questo," rispose lui, visibilmente a disagio. "Sai bene che questo ambiente è pieno di... di persone che potrebbero approfittarsi di te. Non mi piace l'idea che tu vada in giro con gente che conosci ,da quanto nemmeno un giorno.."
Alzai gli occhi al cielo. "Oh, per favore! Sono solo dei compagni di corso, non una banda di criminali."
Proprio in quel momento, Marianne, entrò nella stanza con un libro in mano. Osservò la scena per un momento, cogliendo al volo la tensione. "Cosa sta succedendo?"
"Sta succedendo che Caroline vuole andare in un bar con sconosciuti," annunciò Patrick con un tono quasi accusatorio. "E io le sto spiegando che non è una buona idea."
Marianne fece un sorriso indulgente, avvicinandosi a Patrick e posandogli una mano sulla spalla. "Patrick, non esagerare. È solo un'uscita. Caroline è una ragazza intelligente, non hai nulla di cui preoccuparti."
Patrick si voltò verso di lei, cercando sostegno. "Ma Marianne, sai com'è questo mondo. Gente ricca, arrogante, abituata a ottenere tutto ciò che vuole. Non voglio che si trovi in una situazione spiacevole."
Marianne si sedette accanto a lui, guardandolo con affetto ma con fermezza. "Capisco la tua preoccupazione, ma devi fidarti di lei. Lasciamole un po' di spazio. È un'opportunità per conoscere meglio i suoi nuovi compagni, no?"
Le lanciai un sorriso riconoscente, mentre Patrick sembrava combattere con se stesso. Infine, sospirò, massaggiandosi le tempie. "Va bene," concesse a malincuore. "Ma voglio sapere dove vai, con chi, e che tu mi mandi un messaggio appena arrivi."
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L'erede nascosta
Teen FictionCaroline è cresciuta nei quartieri popolari, convinta che la sua vita sarebbe rimasta sempre uguale. Ma quando sua madre muore all'improvviso, il mondo che conosceva crolla: scopre che il suo vero padre è un potente imprenditore che l'ha tenuta nasc...