Dopo una mattinata densa di emozioni, mi sentivo come se la mia vita avesse appena preso una svolta irreversibile. La firma sui documenti, l'accettazione, la sensazione di non essere più sola... ma nel cuore c'era ancora una tempesta di pensieri che faticava a fermarsi. Decisi di scendere per pranzo, sperando che almeno il cibo riuscisse a distrarmi un po'.Quando entrai in cucina, però, trovai solo Marianne. Non Patrick, come mi aspettavo. La donna era già seduta al tavolo, intenta a sistemare le posate con una calma che sembrava quasi fuori posto in quella casa, dove tutto sembrava sempre più frenetico e carico di emozioni contrastanti.
"Ah, ciao!" disse Marianne con un sorriso luminoso, alzando lo sguardo. "Sono felice di mangiare con te oggi. Patrick ha avuto un impegno, così mi ha detto di prendermi cura di te."
Sorrisi con un'aria di complicità. "Ah, quindi adesso sono io la tua 'missione' segreta, eh? Non sapevo di essere così interessante da meritare la tua attenzione."
Marianne rise delicatamente, il suo sorriso sincero e senza pretese. "No, davvero. Mi fa piacere passare un po' di tempo con te. Sai, a volte è bello parlare con qualcuno che non è il solito... Patrick." Marianne alzò gli occhi al cielo con un'espressione scherzosa, come se Patrick fosse una figura tanto amabile quanto insopportabile a volte. "Non fraintendermi, è una persona fantastica, ma può diventare un po'... troppo a volte."
Mi sedetti al tavolo, lasciando che il silenzio riempisse per un attimo lo spazio. Sistemai i capelli dietro l'orecchio, un sorriso appena accennato sulle labbra. "Non posso dire che Patrick sia... il più caloroso degli uomini," dissi infine. "A volte sembra quasi che le parole gli costino fatica. Mi ha accolto come si accoglie un pacco: un rapido cenno e via. Nessuna spiegazione, nessuna cerimonia."
Marianne sorrise con un'espressione indulgente, prendendo un sorso d'acqua prima di rispondere. "Patrick è sempre stato così. Non è uno che parla molto, nemmeno quando avrebbe qualcosa da dire. Ma questo non significa che non tenga a te. Credimi, Caroline, è emozionato di averti qui, anche se non lo dimostra."
Alzai un sopracciglio, scettica. "Davvero?"
Marianne lasciò scivolare lo sguardo sul tavolo per un momento, come se stesse cercando le parole giuste. "Non è così semplice con Patrick," disse infine. "Lui non sa come esprimere certe cose. Difficilmente lo vedrai mai fare grandi gesti o lanciarsi in discorsi toccanti. Ma il fatto che tu sia qui, Caroline, significa più di quanto possa sembrare."
Incrociai le braccia, scettica. "Non sono sicura di vedere tutto questo significato. Mi ha lasciato una stanza anonima e ha parlato a malapena da quando sono arrivata. Mi sembra che preferisca ignorarmi."
Marianne scosse leggermente la testa, con un sorriso lieve. "Patrick è... Patrick. È un uomo riservato, e spesso sembra più duro di quanto sia in realtà. Ma il fatto che abbia accettato di ospitarti non è una cosa da poco. Per lui, aprire la porta a qualcuno significa molto. Non lo farebbe se non gli importasse davvero."
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L'erede nascosta
Teen FictionCaroline è cresciuta nei quartieri popolari, convinta che la sua vita sarebbe rimasta sempre uguale. Ma quando sua madre muore all'improvviso, il mondo che conosceva crolla: scopre che il suo vero padre è un potente imprenditore che l'ha tenuta nasc...