Il suo incubo americano

Vuoi sapere la verità?

"Andiamo a casa"mi disse Roman dopo esserci rilassati abbastanza dello spogliatoio. Non potevo ancora crederci: nonostante avessi fatto fallire il piano quando ero la parte fondamentale, nonostante avevo appena perso il titolo femminile, appena mi aveva visto, non aveva mai esitato per portarmi via. Ancora incredula, mi alzai ed uscii, rimanendo però ferma all'uscita: ero venuta sull'autobus di Cody, perciò non avevo macchina.

Vedendomi ferma, mio fratello mi prese un braccio e mi condusse verso la sua macchina, che stava dall'altra parte del parcheggio. "Da questa parte"mi disse aprendo la mia portiera. Intanto lo vidi tirare fuori il telefono e fare una chiamata.

"Ciao Paul...si, grazie mille, è mancato anche a me...si, e lei è con me...si, diciamo due settimane..."no aspetta. Ehi, io non vado da nessuna parte. Iniziai a chiamarlo sottovoce per non interromperlo, ma lui sembrava non sentire. Così iniziai a picchiettare il mio dito contro la sua spalla per ottenere una sua reazione, infatti ad un certo punto mi diede una manata sulla mano, dandomi uno sguardo di rimprovero.

"Non posso scappare via, ho perso il titolo, è da codardi"cercai di dire, ma lui andò avanti spiegando che voleva andare con me per recuperare il tempo perso a casa. Aspetta un attimo. (Wait, they don't love you like I love you) Vuole andare...a Pensacola? 

"Non posso andarmene"gli dissi, ma lui continuò a parlare. Vedendo che mi ignorava, da enorme testarda iniziai a dargli pacche sulle gambe. Una, due, tre...."ANALISE!"urlò. Bingo.

"Non. Posso. Andarmene. E tu sei appena tornato!"

"Senti, hai bisogno di staccare, e io voglio passare tempo con te. E scusa per prima, scimmietta, ma a volte sei ingestibile"ribattei sussurrando un "tu di più", ma stranamente non lo sentì. Concluse la chiamata con il capo, e partimmo verso casa. 

Cody <3

Analise: Ehi

Cody: Pulcino, dove sei? Non ti vedo fuori

Analise: Ehmm, non sono fuori.

Cody: Dove sei?

Analise: Vado a casa, con Roman.

Cody: Oh. Va bene, suppongo. Divertiti, e fai la brava. ;)

Arrivammo a casa mia verso l'alba, totalmente in silenzio data l'ora. Scaricammo le nostre valigie nella camera degli ospiti, così scendemmo in cucina per fare colazione. Avevamo già preso le brioche durante il viaggio, perciò ci sedemmo a tavola. Nessuno dei due parlava, forse perchè non c'era nulla da dire o perchè non c'era niente che doveva essere detto.

Cercai una frase, un qualcosa da dire, ma le uniche cose che mi venivano in mente erano più accuse che frasi. Perchè te ne sei andato? Perchè non mi hai ne scritto ne chiamato? Hai preferito l'orgoglio al posto di tua sorella? Nonostante avessi una gran voglia di dirle, non mi sembravano per nulla appropriate.

"Mi dispiace..."iniziò Roman, rompendo il silenzio. I suoi occhi erano pieni di sincerità, ma una parte di me non voleva accettarla.

"Te ne sei andato"lo accusai, cercando di rimanere ferma nella mia posizione.

"Lo so, e..."

"No! Non lo sai. Tu hai sempre avuto qualcuno al tuo fianco, e per 4 mesi sono rimasta sola! Vuoi sapere come ho fatto ad andare avanti? Facendomi il culo, giorno e notte! Solo ha ribaltato la situazione, si, ha fatto infortunare Jimmy, tu eri scomparso, The Rock sembra inesistente, ma chi ci ha rimesso di più? Chi è stata lasciata da sola, per poi cosa?! Rappresentare una famiglia distrutta? Perchè è ciò che siamo!"mi sfogai dopo tanto tempo. Lui aveva ascoltato attentamente, non mi aveva interrotta.

"Lo so, ho sbagliato...non sapevo cosa fare. Avevo perso il titolo e non sopportavo l'idea di vedermi crollare tutto addosso...così ho preso la via più semplice e sono scappato"disse lui, calmissimo.

"Ti capisco, ma non sarebbe cambiato nulla se tu fossi rimasto"protestai ancora.

"Già, però ora sono tornato, no? Ascolta, riconosco di aver fatto la più grande cazzata che avrei mai potuto fare, ma ora siamo di nuovo riuniti, giusto?"chiese lui. Gli risposi di si, così dopo esserci abbracciati, siamo saliti in camera mia, dove abbiamo parlato del mio e del meno, di Galina, Joelle, Jimmy e la WWE in generale. Quando ci siamo svegliati dal sonnellino, che erano le 3.15, scesi giù per preparare qualcosa.

"Vivavoce"disse prendendomi il braccio e cliccando il pulsante, alzando il volume della chimata.

"Lise, sei arrivata a casa?"chiese lui preoccupato. Fissai però mio fratello, che mi sedette bello tranquillo sul divano, facendomi però cenno di avvicinarmi a lui. Quanto lo odio quando si comporta da papà.

"Ehm...si, si. Sono a casa."riposi come un robot. Avevo troppa paura che lui mi chiamasse con il mio soprannome davanti a lui, o che mi chiami amore. Poi come dovrei spiegarmelo.

"Senti, non mentirò. Paul mi ha detto che starai con tuo fratello per un po'. Io...non lo so, Analise, ma sei sicura che sia tutto a posto? Te ne sei andata via così a SummerSlam, non mi hai salutato, hai lasciato tutto...così."tirai un sospiro di sollievo. Okay, primi 3 minuti, sopravvissuta. Ora ti prego, butta giù!

"Eh? No, e che, sai...Roman era tornato e..."

"Non volevi creare sospetti tra noi due, okay, capito. Scusa se ho dubitato."disse lui. Roman alzò un sopracciglio, guardandomi confuso."Si, si, Uce, con lui te la cavi, ma con me no, bella! Non hai salutato il tuo vecchio Jey, ragazza!"interruppe Jey. Merda p.2.

A sentire la sua voce, lui si alzò di scatto, venendo verso di me. Balbettai qualche parola a caso e riuscii a chiudere la chiamata in tempo. Lui era vicinissimo a me, guardandomi con un misto di rabbia e delusione.

"Roman, io..."cercai di dire, ma lui mi liquidò alzando la mano davanti alla mia faccia.

"Non voglio sentire. Vai a cambiarti, andiamo a divertirci. Cerchiamo di dimenticare, uh?"disse dandomi un buffetto, sorridendo fin troppo tranquillo. Era davvero tutto a posto o si stava trattenendo per esplodere dopo, ma con il doppio dell'irruenza?

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Holaaaaaaaa.

E niente, questo è tutto. Non so come andare avanti, perciò farò forse un altro capitolo riempitivo. Se è un po' di fretta è perchè tra poco parto e non pubblicherò per un po' :(

Toodles <3,

Laura