Capitolo 8

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"Ho sempre scelto te. Ho scelto te anche quando le cose erano difficili, quando non mi parlavi, quando mi odiavi, quando non c'eri e la tua mancanza la sentivo fin dentro le vene. Tra tutte le cose belle io ho scelto te, l'unica persona capace di distruggermi."

.

-"Spengo la luce?" chiedo al mio ragazzo mentre sono di fronte alla porta e osservo il suo bellissimo corpo disteso nel letto matrimoniale.

-"Si, e vieni in fretta che il mio cuore ti sta chiamando"..

A questa frase mi sciolgo dinanzi a questo spettacolo.

Dopo che Tom mi ha lasciata andare, le ho raccontato tutto riguardo mia madre e per mia sorpresa ha dato ragione a lei.
Abbiamo passate il pomeriggio insieme a guardare un film e finalmente e notte e posso distendermi nel nostro letto.

Ho sistemato i miei pochi vestiti nell'armadio, dividendo una metá con lui.
É stato molto carino con me e sono molto felice di stare con lui.
Devo ancora dire ad Harry del lavoro che mi aspetta domani mattina, non so come la prenderá, ma deve capire anche me.
Mi dirigo nel letto natrimoniale e mi distendo proprio accanto a lui.
Le sue braccia poco dopo mi circondano la vita e mi avvicinano a lui, sento il suo respiro vicino al mio collo e sospiro per quel momento di pace.

-"Come ti senti a stare qua?" tento di dire, ricordando che questa era la casa di Alicia

-"Non posso essere felice del tutto, perché il mio cuore in un lato piange, ma dall'altro lato sono pazzo di te e non posso lasciarti andare perché la mia strada sei tu." dice stringendomi sempre più a sé.

-"Come hai fatto a superare questo momento Harry, io volevo esserci per te ma" non mi fa finire la frase che mi dá un bacio deciso accarezzandomi i capelli.

-"Sò che tu volevi esserci per me, ma in quel momento mi sentivo una merda, non volevo neanche piú stare qui, l'unica persona che mi ha aiutata é stato proprio Jack,se non c'era lui io non fossi qui" dice con voce malinconica.

-"Chi é Jack?" chiedo, curiosa di sapere chi sia quest'uomo che l'ha aiutato.

-"Mi ricorda molto mio padre, vive in una palestra e dorme in una piccola stanza, le ho raccontato tutto di questa situazione e lui ha deciso di aiutarmi, dice che le ricordavo molto suo figlio che era morto, da quel giorno sono sempre stato con lui e adesso ci sentiamo spesso al telefono, ti piacerá e dice che un giorno vuole incontrarti" finisce il suo discorso accarezzandomi la schiena.

-"Io sarò onorata di conoscerlo" dico sorridendo.

Piano piano i miei occhi si vanno chiudendo e l'unica frase che riesco a percepire é solo una.

-"Dormi piccola, io e tu fino alla fine resteremo insieme".

__

La sveglia risuona per la stanza alle sette del mattino.
Spengo quella fastidiosa sveglia per stiracchiarmi per bene.
Harry dorme profondamente e ho dimenticato di dirle del mio lavoro, mi passo una mano nei capelli e mi alzo cautamente dal letto.
Vado dritta dritta in bagno per farmi una veloce doccia e farmi risvegliare.
Prendo dal mio armadio una gonna a tubino nera stretta e una camicetta bianca, aggiungo il tutto con i miei tacchi neri e per completare l'opera decido di farmi un morbido cignon come primo giorno al lavoro.
Soddisfatta del mio lavoro, non mi accorgo che si è fatto tardi e che il mio telefono squilla, è Jennifer, anche lei è stata presa come stagista, a dire la verità è stata lei a farmi entrare in quel lavoro data la mia giovane età.
Vedo un'ultima volta Harry dormire beato nel suo letto e decido di lasciargli un post it vicino al suo letto.

Quando sono fuori casa, vedo la macchina bianca di Jennifer parcheggiata a pochi metri da me.
Vado subito vicino l'abitacolo ed entro senza pensarci.
Il suo sorriso si illumina e come buongiorno decide di porgermi un caffé d'asporto.

-"No grazie Jenni, ma non vado pazza per il caffè " dico rifiutandolo.

-"Ci conosciamo da più di un anno, e dimentico sempre il tuo disprezzo verso il caffè " dice ridacchiando.

Non cambierà mai, resterà la giovane ragazza sbadata di sempre.
Dopo il diploma abbiamo ripreso a parlare, e devo dire che é stato piacevole, siamo ritornate come prima, solo che adesso siamo colleghe.
Una piccola novità c'è, Jennifer ha una cotta per il mio migliore amico Niall, gliene ho parlato, ma a lui non sembra pronto a relazioni.

E ci credo.


-"Bene, come é andata la vostra prima serata?" chiede entusiasta Jennifer.

-"Bene, abbiamo parlato e spero chiarito" dico non divulgando sull'argomento.

L'edificio si trova a pochi isolati da dove sto io e non c'è bisogno di prendere l'autostrada.
Come ho previsto arriviamo di fronte ad un grosso edificio dove il nome del posto è scritto a caratteri cubitali.

Aushton'Office

-"Wow" mi scappa dalla bocca vedendo l'enorme palazzo dinanzi a noi.

-"Già puoi dirlo forte ragazza, su scendiamo" dice lei spegnendo la macchina.

L'interno è molto molto professionale, varie reception sono adoperate all'entrata.
Tantissime persone in giacca e cravatta parlano animatamente bevendo un caffè con una valigetta in mano.
In quell'istante mi accorgo della mia piccola età, li la gente è molto più grande di noi.

Un'uomo di una trentina d'anni passa da là e saluta Jennifer con una mano.

-"Come faceva a conoscerti?" chiedo incredula.

-"Si, sai qua si prende subito conoscenza" mi sorride lei.

Insieme prendiamo un'ascensore e Jennifer sa già dove andare.
Quando le porte si aprono varie telefonate partono dai telefoni e tantissimi uffici compaiono davanti me.
Una donna dai capelli biondi e dall'aspetto formale ci accoglie presentandosi.

-"Piacere sono la segretaria di questo reparto, vi dirò io dove verrete collocate per il vostro primo giorno" si presenta indicandoci gli uffici.

-"I vostri uffici si trovano in fondo a destra, i vostri cognomi sono raffigurati in un'etichetta quindi non avrete problemi a trovarli" conclude sfoderando un sorriso a trentadue denti.

-"Si un'ultima cosa, ma per vedere il capo?"chiedo sperando di trovarlo.

Interviene subito Jennifer avvisandomi che il capo non c'è e che ha chiesto anche lei prima.

-

Dopo una giornata passata a compilare fogli procurati dalla segretaria finalmente il nostro turno è finito.

-"Ottimo lavoro, ci vediamo domani signorine" ci congeda lì la segretaria salutandoci.

L'aria della città è molto rinfrescante e mi è mancato molto Harry.

Harry

Uscito dall'edificio saluto Mark che sta andando via proprio come me.
Prendo il mio cellulare e osservo l'orario, questa mattina Hope è andata via presto e non ho idea di dove sia andata.
Prendo la mia macchina e mi dirigo verso casa.
Quando arrivo, trovai la macchina di Jennifer e la mia ragazza scendere da là.
Ha una gonna nera troppo stretta e quella camicetta bianca.
Non posso permettere una cosa del genere, dove è andata vestita così?
Scendo dalla macchina arrabbiato e faccio un cenno con la mano a Jennifer per salutarla.
Hope quando si accorge di me sorride e la mia gelosia si incrementa, è troppo provocante e ho paura che Jennifer stessa si possa innamorare di lei.

-"Dove sei stata?" dico con tono minaccioso ad Hope.

-"Che ti dicevo" si rivolge a Jennifer che sta dentro la sua macchina.

Che geloso..

Tu che dici?

Le sue labbra si incurvano in un sorriso e mi prende per mano per dirigersi nel portone di casa.

-"Scemo ti racconto tutto appena saliamo" dice sogghinando.

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