Capitolo 38

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Abbiamo tutti paura del giudizio della gente, ci importa solo cosa pensano gli altri, e non ci importa minimamente di cosa può pensare la nostra mente ed il nostro cuore.

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-"No davvero Hope, credo che tu sia totalmente pazza" continua a rinfacciarmi queste parole la mia amica Jennifer.

-"Pensala come vuoi, ma quando ti capita un occasione non puoi mancarla" sorrido buttandomi nel letto matrimoniale di casa mia.

-"Ma è successo tutto così improvvisamente, l'hai visto e l'hai preso" dice seguendomi e sedendosi con me nel letto.

-"È stato amore a prima vista" dico riferendomi a quel bellissimo vestito da sposa che ho visto esposto in una vetrina di un negozio qualsiasi.

Anzi a dirla tutto il negozio non aveva niente che potesse attirare la mia attenzione, ma sono le piccole cose a fare la differenza.
E poi, quando l'ho visto, come una pazza ho fatto bloccare il traffico, e sono corsa verso la vetrina per guardare il vestito, e immaginare me dentro quello.

Mia mamma è scoppiata a piangere quando ha visto il vestito indosso a me.
Jennifer aveva perso la voce, e anche la mia ragione era dispersa.
Non riuscivo a parlare, e non riuscivo a dire tutto quello che pensavo.
Ero solo scioccata, e letteralmente in fibrillazione per il mio aspetto oltre quell'enorme specchio che avevano posto di fronte a me.

Adoravo il tessuto, e giravo con quella gonna ampia, tanto da farmi diventare principessa per dei minuti.
Era il vestito dei miei sogni, e una descrizione non necessitava per tutte le mie idee che giravano.

Quando poi ho urlato che era quello giusto, perfino la commessa a esultato, perché era stato fatto interamente dalla madre.
Adesso devo solo aspettare il giorno in cui me lo portano sotto casa, ed ho preso le misure giuste.
Per fortuna la commessa mi ha confermato che ci vorrà poco ad arrivare, perché lavorano davvero velocemente.

Adesso mi ritrovo in questo letto, a parlare con Jennifer, mentre dovremmo solo iniziare a prepararci per la serata che ci aspetta stasera.
Abbiamo fatto tardi, ed è meglio iniziare a cambiarci se non vogliamo presentarci come due scolarette.

-"OK, basta sogni ad occhi aperti, sarà meglio vestirci e prepararci" mi alzo dal letto parlando ad alta voce.

-"E va bene, ma Judi lo sa che hai scelto il vestito?" domanda alzandosi dal letto.

-"No, è quando la chiamerò sentirete le urla per tutta la città" ironizzo iniziando a prendere il mio vestito dall'armadio.

-"Bene" scherza Jenni, estraendo dalla sua borsa il suo vestito.

Non abbiamo pianificato come vestirci, ma è stata una casualità.
Eppure abbiamo scelto i colori molto simili del vestito.
Il mio vestito è bianco e nero, come se fossero macchie sparse.
Il suo invece è a righe bianco e nero.

Sorridiamo come due sceme, ed io corro in bagno per accendere la piastra.
Sono davvero poche le volte che faccio la piastra, soprattutto in estate, ma adesso il caldo non è molto afoso, e posso farla.

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