Capitolo 27

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Harry

Ho i capelli decisamente piú lunghi, penso che dovrò accorciarli un po.
Mi osservo nel grosso specchio del salone, aspettando Hope che finisca di prepararsi.
Per ammazzare il tempo, decido di girare la casa, non mi è mancata neanche un po questa casa, qui ci sono dei dolorosi ricordi, che, perfino Hope non vuole dimenticare.
Ieri sera Hope si è addormentata dopo un bel po, prima di tutto ha osservato la stanza da letto dove dormivo io, l'ha osservata per un tempo davvero lungo, sembrava muta.

Quando ha ripreso i sensi, si è scusata come suo solito.
La mia Hope, è cosi emotiva.
Per fortuna non dovrò farle piacere Jack, mi ha confermato ciò che pensavo, è matto, ma dice anche lei, di vedere qualcosa di buono in quell'uomo.
Allora non ero soltanto io a notarlo, sembra sceso dal cielo, mi ha davvero aiutato nel mio periodo nero, avvolte rimurgino su quelle ferite, e penso che senza di lui, non sarei con lei..

Non avrei chiesto di sposarla, non avrei avuto più un futuro.
La vita è solamente il futuro, ogni giorno vivi con il fatto di dover scoprire il futuro.
Prima di Hope, il mio futuro era nascosto sotto ad un telo, adesso il mio futuro ha raggiunto un traguardo, non è più nascosto, brilla, ed è solo grazie a lei.
Non posso fare altro che ringraziare queste persone, mi hanno ridonato per la seconda volta la vita.

-"Ho finito- urla Hope dall'altra stanza.

-"Io sono qui" rispondo di tono.

Poco dopo, fa il suo ingresso, vestita casual, semplice jeans e semplice maglietta accompagnata da una giacchettina nera.
Semplicemente lei..la ragazza dei miei sogni.

-"Possiamo andare, è quasi pranzo" chiedo, osservando il grande orologio a forma di violino, esposto nel muro dipinto interamente di bianco.

-"Si, oh aspetta, devo prendere il cellulare e la borsa, torno subito" dice Hope, scomparendo di nuovo dal salone.

-"La prossima volta ti prepari tre ore prima" dico sogghignando.

Attraverso il centro della stanza, per arrivare all'ingresso, metto il mio cappotto marrone e indosso il mio orologio nero.

-"Eccomi, andiamo" dice frettolosamente Hope.

-"Era ora" dico aprendo la porta.
Sento un leggero schiaffo nel mio collo, e una risatina dolce.

-"Spero che per il matrimonio non mi fai aspettare cosi tanto" dico chiamando l'ascensore.

-"Oh bhe, forse dovrai, la sposa si fa attendere, ricordalo" sorride la mia ragazza.

-"Potrei fare un'eccezione" dico facendole l'occhiolino.

Le porte dell'ascensore si aprono, e faccio entrare Hope.
Premo il tasto per il pianoterra e mi volto ad osservarla.
Si è morsa il labbro e non fa altro che guardarmi, facendomi infuocare.

-"Sono felice di sposarti" dico facendola finire sulle pareti frontali.
Tengo la sua testa ben salda, mentre le mie mani accarezzano la sua schiena, oltre la maglietta.

-"Voglio tatuarmi il tuo bacio" dico sfiorando quelle labbra che bramo.

-"Cosa?" sento sospirare dalla sua bocca.

-"Mi hai capito" dico, dandole un bacio passionale, accompagnato dalle nostre lingue.
Per nostra sfortuna, le porte si riaprono, e ci distacchiamo, Hope tiene gli occhi sulla mia bocca, è carina con il labbro leggermente gonfio, e i capelli un po elettrizzati.

Do la mano ad Hope e lasciamo l'edificio insieme.
Trovo Marcus, come promesso, ad aspettare qualche grazie dal cielo.
Prendo dalle mie tasche qualche soldo in carta, e gli e li porgo.

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