Capitolo 30

274 15 4
                                    

Aspettiamo la luce divina, aspettiamo il paradiso, ma tutto ciò dovrà essere condiviso.
Guerre e conflitti, tornano nel nostro animo, portandoci ad essere sconfitti.

_

*Grazie amico, grazie del tuo aiuto, ti chiamo dopo*

Chiudo la chiamata e mi preparo per un viaggio di trenta minuti.
Sospiro dentro la macchina, vuota, solamente quel lieve vento, mi promette qualcosa che non arriva.
Accendo l'auto e osservando un'ultima volta la nostra foto, ritratta nello schermo del mio cellulare, mi immetto per Brooklyn.
Non ho mai preso discorsi così profondi con Harry.
Ho paura che se mi vedrà, la sua debolezza sarà catastrofica.
La sua corazza sarà resistente e ogni mia lacrima sarà soltanto una lenta goccia che minaccerà di lasciare i miei occhi.

-"Devo riportarlo a casa, devo riportarlo a casa nostra" ricordo piú a me stessa che ad altri.

I semafori delle grandi vie segnalano prima il rosso, poi l'arancione e infine verde.
E incredibile come ogni cosa mi ricordi lui.
La nostra vita è come esso, tutta una ruota di avvenimenti, che dal rosso passano al verde.
Dovrò cambiare i colori e passare dal nero al totale bianco.
Dovrò solamente vivere alla luce del giorno, e respirare la fine dei miei giorni con la persona che sarà per sempre al mio fianco.

Harry è la mia famiglia, Harry è l'unica cosa buona che ho.
Devo alzare le maniche e stravolgere per la seconda volta questa strada.
Mentre inizio a immettermi per l'autostrada che mi porterà da lui, piccole gocce iniziano a cadere nel grosso parabrezza della mia macchina.

-"Cazzo" dico, iniziando a rallentare per via del traffico.

-"Stupendo" dico ad alta voce.

Inizio ad agitarmi e picchietto con nervosismo il piede a terra, nel tappettino nuovo.
Poco dopo, la fila inizia a smuoversi e in poco tempo inizio a muovermi di nuovo.

-"Grazie a Dio" .

Le nuvole nere sono alte nel cielo, ed il vento è davvero forte.
Rabbrividisco poco dopo, e decido di mettere i riscaldamenti per riscaldarmi.
Mi racchiudo nella mia grossa giacca e indosso un cappellino.
Ormai sono le due del pomeriggio, ho perso tempo e questa fila così lenta mi manda in panico.

Dopo più di mezz'ora, riesco ad arrivare a Brooklyn.
Non sono mai stata da queste parti ed avrò bisogno del mio navigatore per arrivare al cimitero 'Green Wood'.
Mi chiedo come mai i suoi genitori siano stati portati qua.
Eppure sarebbe stato davvero bello conoscerli.
Sarebbe stato davvero bello vedere mio padre scherzare con Harry, proprio come Tom con lui.

Il navigatore mi indica la strada e dopo minuti riesco ad arrivare al grande cancello.
Posteggio la macchina fuori, voglio proseguire a piedi.
Mentre prendo la mia borsa, sento il rumore della pioggia che sbatte nel vetro.

-"Proprio adesso, ma che cavolo" mi agito nel posto.

Aspetto per pochi minuti, ma la pioggia non vuole cessare, a essere sinceri non fa altro che rafforzare.
Chissà Harry se ha un ombrello.
Di scatto, apro la portiera e chiudo la macchina velocemente.
Percorro la strada che mi porta al cimitero, sotto la pioggia che non fa altro che bagnarmi tutta.

HOPE 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora