Capitolo 9: Auguri Tini

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POV'S TINI
"Jorge che ci fai qui?" ripeto alzandomi e mettendomi davanti a lui asciugandomi le lacrime "dobbiamo parlare Tini" "NO! Jorge senti non rendere tutto più difficile ok? Non possiamo stare insieme e questo mi fa male, vedendoti non aiuta per favore..." non mi lascia finire che prontamente mi prende per i fianchi e attirandomi a lui e mi bacia. Ma che è impazzito? Mi voglio staccare, giuro, ma non ce la faccio... molto probabilmente sono impazzita anche io visto che avvolgo le braccia intorno al suo collo cominciando a baciarlo a mia volta, lui muove le sue mani lungo la mia schiena mentre io con un balzo avvolgo le gambe alla sua vita mentre lui mi tiene incrociando le braccia sotto al mio sedere, da un calcio alla porta chiudendosela dietro mentre avanza fino a raggiungere il letto dove ci stendiamo: io sotto e lui sopra di me mentre si fa peso sulle braccia per non schiacciarmi con il suo peso. Mentre le nostre lingue giocano io lentamente sciolgo la presa che ho sulla sua vita e abbasso le gambe.

Quando il fiato minaccia di finire ci stacchiamo ma rimaniamo sempre vicini le sue labbra sono a pochi centimetri dalle mie. Oh mio Dio ci siamo appena baciati "oh Santo cielo... Jorge" urlo scostandolo da sopra di me "che c'è?" "che c'è? Ti rendi conto di cosa abbiamo appena fatto?" "si ci siamo baciati" "beh e tu te ne stai lì tutto tranquillo? Non deve succedere mai più" dico alzandomi dal letto e cominciando a camminare avanti e indietro "mi dispiace ma ho intenzione di baciarti molte altre volte" "cosa? Lo capisci che è sbagliato?" alla mia reazione lui scoppia a ridere. Ma che si ride? Cosa diavolo ci trova di divertente in tutto questo? Io ho voglia di urlare e scoppiare a piangere mentre lui se la ride tutta "Tini seriamente siediti e ascoltami devo parlarti" "no Jorge sono seria anch'io tutto questo non va affatto bene" "non fare la difficile, siediti e ascoltami che ti devo raccontare una storia che riguarda noi due... è abbastanza scioccante" lo guardo con un sopracciglio alzato... tutta quella situazione mi aveva distratta che le lacrime sen'erano andate lasciando spazio solo a confusione. "su siediti e ascoltami" faccio come mi ha detto perché sono stanca di questo gioco e quando finalmente mi avrà detto ciò che mi deve dire posso ritornare nello stato pietoso in cui stavo prima "mi raccomando fammi finire tutta la storia dopodiché potrai saltarmi addosso" no dico è serio? "cosa?" "dopo capirai".

[...]

Quando finisce di raccontare io rimango con la bocca aperta per qualche secondo e quando la mia mente riesce a elaborare tutto il contenuto delle parole di Jorge sulla mia faccia si fa spazio ad un gran sorriso sostituendo così l'espressione sorpresa con quella di felicità pura. Io e lui non siamo fratellastri... possiamo stare insieme. Dalla felicità gli salto letteralmente addosso e lo stingo tra le mie braccia "si... però così mi soffochi" "scusa" dico sciogliendo l'abbraccio, non gli do il tempo neanche di guardarmi in faccio che gli prendo il viso tra le mani e dopo avergli detto "Ti amo" lo bacio con un'audacia che non sapevo di avere, lo sento sorridere sulle mie labbra mentre mi avvicina ancora di più a lui, io mi spingo un po' verso di lui facendolo stendere con me sopra. Ci baciamo così intensamente che quando l'ossigeno ci manca a entrambi non ce ne accorgiamo nemmeno; lentamente ci separiamo. Lo guardo negli occhi e sorridendogli gli dico "Era troppo strano che tu fossi suo figlio... Tu sei fantastico" dico stampandogli un bacio sulle labbra "L'importante è che adesso possiamo stare insieme... Non sarei mai riuscito a stare lontano da te. Da quando sei entrata nella mia vita l'hai scombussolata tutta e sei diventata l'unica ragione per cui vivere" gli sorrido "sei troppo dolce". Il bussare della porta ci distrae, io mi ricompongo sedendomi e Jorge fa lo stesso dopodiché dico "avanti" e quando la porta si apre entra Lodo "non vorrei interrompere nessun momento romantico/bollente ma sono troppo curiosa" "vieni Lodo" gli faccio segno di venirsi a sedere vicino a me.

Quando io e Jorge gli finiamo di raccontare tutto lei ha la mia stessa reazione "questa è la storia più incredibile che io abbia mai sentito" "Beh mi dovresti conoscere io sono una che adora le cose complicate" dico "su questo non posso darti torto" dice Lodo facendoci scoppiate a ridere "bene ora che tutti sono tornati a sorridere vi voglio dare io una notizia" continua "sai il sesso del bambino?" chiedo al settino cielo "cosa? È ancora troppo presto" "allora cos'è?" "oggi mentre stavo camminando per West Side ho incontrato Ruggero e siccome si comincia a vedere la pancia si è avvicinato..." "si Lodo vai al punto" la interrompo " scusa... Comunque in poche parole ha deciso di aiutarmi con il bambino" "non stai scherzando vero?" lei nega col capo "Oh mio Dio è fantastico" dico abbracciandola "lo so, comunque sono le nove e ancora dobbiamo cenare" "sinceramente Lodo il cibo era l'ultimo dei miei problemi" " hai detto bene 'era' ma io ho fame, tra un po' torna Cande e devi mangiare, Jorge rimani?" "si per favore" dico al ragazzo accanto a me facendogli la faccia da cucciolo "va bene" dice sorridendomi "yuppy!" esclamo cingendogli il collo con le braccia "alla fine avevo ragione io" dice Lodo annuendo assumendo un'aria saggia "su cosa?" chiede Jorge "su voi due... Lo sapevo che sareste finiti insieme".

Scusami ma ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora