Ciao mi chiamo Valentina ho 20 anni e ho scoperto di essere DSA all'età di 10 anni, ma dopo questa introduzione che ho voluto fare, per spiegarvi in ogni minimo dettaglio dei significati, della grammatica o la così detta ortografia e molte altre piccolezze del mondo medico e umanistico della vita da dislessico/a, ma adesso vorrei portarvi con me, nella mia esperienza dopo aver scoperto questo disturbo, il Disturbo Specifico dell'Apprendimento, questa storia ve la porto a parole mie, con una correzione molto minima e senza aiuti di nessuno per le correzioni, perché è la mia esperienza, la mia storia, la mia vita che non può essere mai uguale a quella di altre persone che hanno il mio stesso disturbo.
Prima di iniziare tutto il mio racconto, o tutta la mia vita da dislessica, vorrei partire dicendo un altro piccolo aspetto per un dislessico, che nessuno di noi è uguale, ma che ragiona a modo suo, con o senza dislessia e io principalmente nella mia storia da dislessica racconterò le cose come le vedo io e che potrebbero riguardare altri dislessici come me che hanno le mie stesse passioni, i miei stessi sogni e molto altro, ma che in sintesi si potrebbero rispecchiare in questo libro, in questa storia che è la mia storia la storia di una ragazza 20enne con la dislessia.
... Ma in tutto ciò come iniziò tutto? ...
Tutto iniziò o cominciò in 5ª elementare, un'età corrente tra i 9 e i 10 anni e stavo facendo una semplice verifica, semplice come tutte quelle che si fanno alle elementari come si fa sempre in ogni scuola, ma tutto d'un tratto mi venne un mal di testa allucinante, un mal di testa indescrivibile, forte, anzi fortissimo, da non concentrarmi minimamente sulla verifica che avevo sul banco, insieme alla penna e al mio astuccio, ma poi dissi alla maestra che non stavo bene e che avevo un mal di testa fortissimo, dissi che volevo tornare a casa per via di questo mal di testa, ma sotto sotto non ero me stessa per via del mal di testa, chiamarono la bidella dicendo che doveva chiamare a casa per me, mentre io andavo insieme alla bidella per fare quella chiamata a mia mamma e dire che non stavo bene e se potevano venirmi a prendere per tornare a casa, mia mamma non essendo a casa, sul telefono fisso di casa non rispose nessuno, nemmeno mio padre, quindi chiamarono mia mamma sul suo numero personale, quando mia mamma rispose iniziò a parlare con la bidella e poi con me per capire la situazione, io inizia a piangere per il dolore fortissimo alla testa e che volevo stare con lei a casa e anche se era al lavoro parlò con chi di diritto e uscì dal lavoro, ma quasi subito corse fuori dal lavoro per venire a prendermi e venne subito da me a scuola, perché scoppiai in lacrime dal dolore che causava il mal di testa quando ero in chiamata con lei con il telefono della scuola con la bidella al mio fianco.
Fin qui tutto normale voi penserete, ma no, non fu così, dico che non fu così perché arrivò mia mamma con la macchina e subito dopo, essendo ancora nella mia crisi di pianto piangendo e singhiozzando, salì in macchina con fatica e da lì avevo già smesso di piangere, ma mia mamma mi disse:
"Fammi vedere la mano che hai in tasca"
Io al momento non reagisco e non faccio nemmeno una piega, era come se fossi finita in un mondo tutto mio senza aver nessuno al mio fianco, ma mia mamma furba non dice nulla e me la tira fuori lei dalla tasca, e si spaventò al riguardo, ma poi disse:
"Cos'hai fatto alla mano?"
Io non risposi ancora alla domanda che mi aveva fatto, subito dopo mia mamma disse ancora cosa avessi fatto alla mano e io dissi:
"Non lo so mi fa male e faccio fatica a muoverla"
Glielo dissi singhiozzando, ma subito dopo ho avuto un reset del cervello da non fare più nulla, cioè:
• Non rispondevo più;
• Non riconosco più mia mamma e dove mi trovavo;
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Essere DSA - Vol.1
De TodoUna storia realmente accaduta che parla dell'essere DSA e offre una breve comprensione su come trattare una persona con DSA, illustrando anche come viene trattata quotidianamente da amici, parenti e compagni. Prendete questa storia non solo come ese...