•♡• Capitolo 3 •♡•

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Per fortuna le medie finirono e l'incubo secondario finisce, dimenticando tutto delle medie non svanì subito la cosa, ma ci volle parecchio per smaltire i 3 anni delle medie, ma poi che cosa succede?

Succede che incominciarono le superiori, ho preso come indirizzo scolastico l'aiuto cuoco, cioè cucina per un motivo medico che è successo ha mia mamma, decisi di prendere questo indirizzo scolastico perché improvvisamente mi è arrivata questa passione per la cucina, avevo una paura bestiale di chi mi potevo trovare davanti a me, o addirittura di che compagni avessi in classe, infatti alle superiori conoscevo ben poco i compagni, alcuni, ma ben pochi, lì conoscevo già di vista e nient'altro, infatti, io alle superiori, i primi due anni ero chiusa in me stessa parlavo con poca gente, non davo mai un cenno di risposta alle offese che mi dicevano per via del bullismo precedentemente fatto alle medie, il primo anno ero chiusa in me stessa per via della nuova scuola che dovevo affrontare e anche di alcuni nuovi compagni che non conoscevo.

Il primo anno di superiori infatti ci fecero fare delle presentazioni in coppia e dovevamo raccontare della persona che avevamo conosciuto, come se fosse un interrogatorio con 2 persone tu e l'altro o l'altra compagno di classe, fu il mio primo incubo, nel secondo anno delle superiori qualcosa cambiò, sì gli atti di bullismo nei miei confronti del fatto di essere dislessica c'erano sempre, ma ho fatto i miei atti di menefreghismo già da subito, che son serviti a poco molto poco, ma poi dal 3° anno di superiori ho iniziato a cambiare di giorno in giorno, iniziai a fregarmene ancora di più di ciò che dicevano, ero più volenterosa di imparare e studiare, di vivere la mia vita per come sono e sorridere sempre, perchè il sorriso per me è un'ottima arma per affrontare tutto quanto, anche le giornate, quelle di tutti i giorni, solo sorridendo.

Infine, in 4ª superiore iniziai a rispondere a quelle piccole offese o a quelle risatine che facevano dopo ogni domanda che mi fecero con educazione e sincerità, senza mai offendere nessuno per le risposte che io davo a loro, fino a non sentire più quelle voci che continuavano a dirmi:

"Fai schifo, non vali nulla ... Levati dalla mia vista"

"Sei DSA, quindi non ti voglio come amica, perché hai problemi"

"Hai le verifiche e i compiti semplificati ... Hai la vita facile"

"Non sai nemmeno contare, se devi contare, usi le dita, la calcolatrice oppure sbagli e dici numeri a caso perché non sai che ti ha detto"

"A leggere fai pena, sembra che non sai parlare o non sai che cosa stai leggendo"

Tutte queste voci sparivano una dopo l'altra, poco per volta e fortunatamente iniziai a conversare con i miei compagni di classe, non con tutti ma con alcuni di loro a ridere e scherzare, senza sentire quel peso del bullismo nei miei confronti, iniziando ad uscire con loro quelle poche volte che potevo, ma che per me erano tanto.

Nel quarto anno delle superiori verso la fine che dovevamo fare la tesina, aprendo un locale tutto nostro, dovevamo fare tutto da zero, dovevamo scegliere il nome del locale, farci poi il logo, la planimetria, i volantini, all'incirca 5 menù differenti, allergeni compresi, scegliere la società dell'azienda, i dipendenti e molto altro ancora, lì sì che presi un sacco di complimenti sia dai miei compagni che dai professori, perché feci tutto da sola senza l'aiuto di nessuno e dovetti spiegare pure ai miei compagni come avevo fatto il logo del mio ristorante, i menù e tutto il resto è non sapevano nemmeno come facevo a fare tutto questo, per giunta da sola con poche competenze informatiche, o come dire, le basi dell'informatica che usiamo tutti, per me fare quella tesina è stata una missione impossibile, da una parte era tutto facile, mentre dall'altra parte era tutto un gran caos per le varie decisioni che dovevo prendere per la creazione di tutto il mio ristorante, dipendenti e coperti compresi, ma anche mettere un agevolazione per i disabili sia all'ingresso del ristorante che fuori, poi alla fine dovevi mettere tutto insieme e raccontare ai professori ciò che avevo fatto per passare l'orale della tesina finale.

Essere DSA - Vol.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora