Capitolo 13 Lui c'era sempre anche quando dovevo aiutarlo io.

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L'inverno era sempre più freddo e la morte di Daniel sempre più vicina. Erano passati 4 giorni da quel viaggio alla Disney, oggi era Natale.. Ma lui stava peggio che mai. Era malconcio, stanco, dormiva sempre. Io invece piangevo da mattina a sera.. Non riuscivo a capacitarmi di quella cosa, non c'era via di uscita? Iniziai a piangere in quel preciso istante perché pensai che tra 365 giorni non ci sarà più, tra un anno io avrei pianto su un cuscino ricordandomi questo momento... Scesi le scale e trovai mia madre, mio padre e mio fratello felici e beati a fare colazione. Io invece sembravo uno zimbello uscito da un film dell'orrore. Mia mamma mi rivolse subito a me:" vai ad aprire quel mega regalo, forse ti potrà far star meglio.." C'era un grande regalo in mezzo alla sala ma non gigante. Appena lo aprii un misto tra gioia, felicità, stupore, sorpresa, meraviglia e altri sentimenti bellissimi mi esplosero dentro... Boom. Dentro c'era Daniel con in mano un gattino di dimensioni minuscole proprio come lo volevo io:" ti amo Daniel!" Dissi abbracciandola entusiasta, amavo quel ragazzo perché nonostante tutto c'era sempre anche se era lui che aveva bisogno di me. "Anche io biondina" aveva un affare per respirare quando mi disse:" sono riusciti a togliermi il cancro dal cervello, però già ce ne era uno ai polmoni.. Non li avevano controllati.." Sembrava sul punto di piangere. Anche io, ma dovevo essere forte.
"È Natale, smetti di pensarci per un attimo" mi abbandonai ad un lungo bacio appassionato fino a che mio fratello fece una battuta che poteva evitare:" Daniel i caposquadra non perdono mai il fascino neanche malati!" Eravamo tutti in silenzio, ma Daniel sembrò ridere. Non lo aveva detto per ferirlo.. Aveva solo usato parole sbagliate:" abbiamo anche noi qualche potere!" Si batterono il cinque e sospirai.. Era davvero bello essere serena con me stessa con tutta la mia famiglia che Era serena. Si ormai anche Daniel faceva parte della mia famiglia... Era tutto tranquillo quando il mio ragazzo iniziò a tossire ripetutamente per poi essere preso da un attacco d'asma. Perfetto direi.. Chiamai subito l ambulanza mentre io già sapevo cosa dovevo fare. Ero andata ad un corso di prontosoccorso nel tempo libero, avevo deciso che la medicina mi affascinava anche per essere più vicina a lui. Lo portarono via dentro l'ambulanza dove io ero seduta affianco a lui:" raccontami una storia ti prego Liv.." Ero in imbarazzo davanti a dei medici, ma per lui questo ed altro. "C'era una ragazza che si trasferì da poco a Miami, dove incontrò un ragazzo attraente, sexy di cui si innamorò, ma non era amore vero.. Perché ben sappiamo che gli opposti si attraggono ma amano i propri simili.. Era molto tempo che si frequentavano quando questo ragazzo dai capelli nero ebano e occhi color notte arrivò nella loro scuola..." Continuai il racconto fino alla fine, illustrando tante parti per allungare la storia.. Alla fine si era sdraiato sul letto dell'ospedale e aveva dormito. Era un angelo mentre dormiva, era così sereno, così in pace con se stesso.. Era così dannatamente sexy oltretutto. Alzò le palpebre e disse ancora una volta:" non volevo che andasse a finire così" neanche io.. Avrei voluto aggiungere ma non potevo, era già depresso di suo quando continuò a parlare:" tieni, il mio regalo di Natale" presi una scatolina e la aprii: dentro c'era un pezzo di corda da mettere come braccialetto e un bellissimo anello di diamanti. Spettacolare. Lo abbracciai davvero forte e ci guardammo negli occhi intensamente.. I suoi occhi non si erano mai spenti di speranza, erano sempre ottimisti. Era una persona magnifica, ma perché proprio lui? Ci mettemmo a guardare un film di natale, dove i cani parlano e i bambini sono tutti buoni, dove va tutto bene. Ma dentro di noi sapevamo che quello era il primo e l'ultimo Natale insieme trascorso tra le nostre braccia.
                          ***
Era riniziata la scuola e Daniel era sempre preso da attacchi d'asma e rimaneva dei minuti senza respirare. La sera stessa dovevo andare ad un ballo di inizio anno. si esatto, inizio anno. Ero davvero carina, i miei capelli erano raccolti in una morbida treccia ed ero vestita con un vestito blu notte che risaltava i miei occhi. Il vestito sembrava un cielo stellato visto da lontano: era tutto blu notte con alcuni puntini bianchi con sopra una paiette che sembravano stelle, infine il mio tocco di classe mi ero messa le converse bianche visto che il vestito, legato con un cinturino alla vita, non era così elegante. Quando vidi sulla porta Daniel rimasi sconvolta da ciò che avevo davanti. Spettacolare.

Ti amo, non posso farci nulla.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora