Capitolo 10. Mi hai portato dagli angeli e dal diavolo

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"Non ti è mai capitato? Di buttarti sul letto e guardare la luce della tua stanza e iniziare a ricordarti di lui. Ricordarti i vostri momenti insieme, ricordarti lui che ti sfiora il viso, che ti guarda come si guarda un cielo stellato la notte, ricordare i suoi baci e solo al pensiero mi vengono i brividi. Brividi. Adesso non piango neanche più, adesso guardo il soffitto come se quella luce potesse donarmi dell'energia. Ma niente. A volte penso di essere sfiorata con le sue mani e sentire il suo profumo. A volte sento la sua voce, lo vedo nei sogni."
Scrissi queste ultime cose sul mio quaderno prima di uscire con Manuel per il mio primo giorno di scuola della 4 superiore. Chi è Manuel? Manuel è quel ragazzo che mi ha sollevato in quegli attimi bui, stiamo insieme da quasi due mesi ormai. Daniel invece non si è più fatto vedere a scuola, ma non mi interessa io spero solo che guarisca. No scherzo. Mi interessa ancora, ma devo andare avanti. Alex invece era uscita e mi aveva mandato una lettera di ringraziamenti a me e mia madre perché le avevamo fatto tornare la voglia di mangiare. Mi faceva davvero piacere per lei. Entrai in cortile come sempre con ovviamente Manuel che mi teneva per mano. Mi guardai in torno.. C'era Alice che salutai e le accennai che dopo dovevamo parlare; era da tanto che non la sentivo mi mancava. Poi vidi il solito gruppetto di troiette che sghignazzavano, i miei ammiratori e poi la banda dei ragazzi.. Ce ne era uno nuovo con indosso un cappello, poi lo guardai negli occhi e lui sorrise. Era lui. In quel momento le mie mosse furono davvero troppo veloci per capirle. Mi staccai violentemente da Manuel, iniziai a correre come se non ci fosse un domani e mi catapultai tra le braccia di Daniel che mi riconobbe subito dai miei capelli:"biondina che fai? Non ti sembri un po' esagerata?" Lo guardai, ma mentre stavo sgusciando via dalle sue braccia mi strinse più forte. Non ci potevo credere. Qualcuno però mi separò da lui bruscamente e diede un colpo a Daniel, ma lui lo schivò con grazia.. Era Manuel. Ah si, Manuel..
"Chi è lui!?" Disse Daniel
"Daniel, Manuel.. È il mio ragazzo"
Cercai di sorridere ma vidi tutta la rabbia che aveva dentro stava per esplodere.. Driiiiin. Non avrei mai ringraziato abbastanza quella campanella. Entrai da sola mentre Manuel si era fermato a salutare dei suoi amici.. Poi lui era in 5 io in 4. Mi ritrovai alla prima ora matematica insieme a Daniel: perfetto direi.. Mi sedetti per la milionesima volta all'ultimo banco dove solitamente si sedeva lui. Quando non era a scuola ero sempre li, come se quel posto potesse ricordarmi lui, si, forse quella malata ero io.. Quando entrò in classe mi squadrò perché in effetti ero al suo banco ma lui si mise a quello accanto senza discussioni. Proprio perfetto. Ce lo avevo a due millimetri.. Mi mandò un bigliettino con scritto "e se siamo sotto lo stesso cielo non saremo mai così lontani" iniziai a tossire e chiesi al professore di andare in bagno. Finalmente libertà, ero troppo emozionata con lui accanto a me.. Non mi sembrava la realtà. Era vivo? Entrai nel bagno delle donne e dopo 5 minuti sentii qualcuno che entrava. Daniel. " che ci fai qui!?"
"Questo"
Mi prese per i fianchi con una mossa troppo familiare che mi mancava e disse:"mi ami ancora? Anche se sei fidanzata?" Lo amavo? Si cazzo. Si.
"Si e non me ne frega nulla" mi baciò ma non come quei baci appassionati no, lui mi baciò con la stessa foga di 9 mesi fa, così desideroso di baciarmi da nove mesi che non era un bacio.. Erano piccoli brividi ogni volta. "Sei del tutto guarito?" Si staccò da me:"non lo sarò mai, sono destinato a morire.. Adesso sto meglio mi hanno dato il permesso di stAre un po' a scuola però non lasciare Manuel, io tra poco me ne andrò, di nuovo.. Ma tu saprai il perché adesso" non parlai mi girai con la mascella stretta per non piangere, ce la devo fare, se voglio posso, se voglio posso, se voglio... Ma io non voglio vivere senza di lui,
Senza i suoi baci,
I suoi abbracci,
Senza i suoi occhi,
Le sue fossette,
Senza i suoi soprannomi,
Senza il suo sorriso,
Il suo modo di guardarmi.. Io non potevo. Nell'intervallo Alice mi prende da parte.. Non l'ho mai descritta davvero, lei è meditarranea della Sicilia ed era davvero bella però si è trasferita in America quando aveva 7 anni. "Cosa è successo?" Mi scende una lacrima sulla guancia "non è guarito.." Mi abbracciò forte, so cosa vuol dire. Deve morire. Io non posso farci nulla, ma lotterò, lotterò fino alla fine perché non è giusto che finisca così non ho mai fatto del male.. E.. Io voglio solo lui non gli altri, il mio mondo gira su di lui, anche quando non ci sarà più. Non mi interessa devo vivere il presente e il mio cuore e la mia testa dicono la stessa cosa.. Esco di scuola e non bado nemmeno a Morgan vado nel gruppo di Daniel e inizio a parlare mentre vedo i suoi amici fumare.. Io guardo solo lui però:" so che ora ti metto in ridicolo, ma non me ne frega nulla se rovinerò la tua reputazione. Morirai. Sicche la tua reputazione morirà con te. Adesso potrò sembrare pazza, stupida, brutta, innamorata, demente, illusa, non mi interessa.. Mi hai cambiata! Non mi interessa più di nessuno tranne che di te, di te perché sei l'unica persona che non mi ha sempre trattata come una principessa ma anche come una guerriera, perché mi hai portato nel tuo mondo anche se era pericoloso. Non puoi dire di non amarmi, perché hai fatto tanto per me, adesso sembrerò pazza e queste parole voleranno al vento e nessuno se le ricorderà perché morirai, ma io so che da grande tu sarai il mio primo pensiero la mattina e la sera prima di addormentarmi, sarai in tutti i miei sogni e tutti i miei incubi, sarai semplicemente tu. Grazie per questo piccolo grande amore, che mi ha portato dagli angeli e mi ha portato dal diavolo.." Con questo mi giro senza voler vedere il suo volto a fine discorso, ma soprattutto per non guardare i suoi amici e tutti i ragazzi intorno a me.

Ti amo, non posso farci nulla.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora