Capitolo 8 Ti amo, non posso farci nulla

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Erano passati ben 2 mesi dalla sua scomparsa di scena dalla scuola. Io avevo smesso di chiedere perché tanto nessuno mi poteva dare una risposta.. Se lo avessi chiesto alle troiette mi avrebbero riso in faccia, se lo avessi chiesto ai suoi amici sarei sprofondata. Avevo optato per rinunciare e starci male dentro, era ormai gennaio e in questi due mesi i miei problemi erano peggiorati, adesso andavo male a scuola, stavo con le cuffie nelle orecchie, ero sempre triste, Alice non la consideravo più, leggo un mondo di libri tra quelli romantici, drammatici e malinconici.. Ho iniziato proprio ora mentre vado a scuola 'Romeo e Giulietta'. La mattinata passo come tutte le altre, io che disegnavo, le prof che non mi consideravano tantomeno i miei compagni. Erano praticamente 2 mesi che non parlavo, tranne le cose importanti.. Amo il silenzio, quello interiore soprattutto. Solo che stamani qualcosa cambiò: alla fine della lezione il professore mi fermò e fece entrare mia madre. Che ci faceva lì?
- signora qui abbiamo dei problemi di concentramento, questa ragazza è molto intelligente però deve farsi curare..
Ecco ora riniziavano i soliti discorsi sui miei problemi sapevo che non avrebbero mai finito.. Mi misi a ripetere a mente una canzone dei Modà
"Resto fermo tra le onde
mentre penso a te,
fuoco rosso luce e rondine..
tra le foglie soffia
un vento molto debole,
nel frattempo un fiore
sta per nascere..

eccoci qua,
a guardare le nuvole
su un tappeto di fragole..
come si fa,
a spiegarti se mi agito
e mi rendo ridicolo..

tu parlami e stringimi
oppure fingi di amarmi,

e una foto un po' ingiallita
è tutto quello che ho,
e non capisco se rid..."
-ragazzina ma ti sembra che sia il momento adatto di canticchiare una canzone!?
Non me ne ero nemmeno accorta.
- mi scusi, non me ne ero nemmeno accorta
- ecco appunto, signora deve farle dei controlli
Con questo mamma ringraziò e mi portò in ospedale, perfetto. Assolutamente perfetto.
"Lento può passare il tempo
ma se perdi tempo
poi ti scappa il tempo, l'attimo
lento come il movimento
che se fai distratto
perdi il tuo momento
perdi l'attimo
Tu non lo sai come vorrei
ridurre tutto ad un giorno di sole
tu non lo sai come vorrei
saper guardare indietro
senza fare sul serio
senza fare sul serio
come vorrei distrarmi e ridere
C'è chi si sente in pericolo
c'è chi si sente un eroe "
Sembravo una bimbetta piccola mentre ci stavamo dirigendo verso la porta dell'ospedale io con le cuffie nelle orecchie con il broncio. Perché? Odio la mia vita. Odio lui. Odio i miei problemi. Odio l'amore. Perché a volte non possiamo entrare in un libro? Li alla fine stanno tutti bene. Ma qui mai, proprio mai.. Ad un certo punto mi tolsero le cuffie e mi fecero dei test, davvero non capivo cosa stesse succedendo, stavo cantando una delle canzoni di Fedez per distarmi un po'. Alla fine mi concentrai e capii che dovevo stare lì altri minimo 3 giorni per dei controlli specifici. Perfetto. Una merda. Mi misero in stanza con un'altra ragazza che per quanto capii dall'infermiera era anoressica.. Mi buttai sul mio letto visto che non c'era nessuno e mi misi le cuffie di nuovo, non vivevo senza..
"Solo tu sai superarmi
Se si parla di confini
Se si parla di limiti umani
Di pazienza, di amare, di urlare
E mi sono promesso che non ti cercherò
Forse mai più
Il destino mi osserva stavolta no, non posso fermarmi
Stavolta sarai tu a guardarmi
Oooh oooh
Come un concerto in piena estate e il mondo che aspetta
Oooh oooh
Come una luce che si accende e il mondo mi guarda
E in ogni stadio c'è una storia
Il timore, l'amore,
La fine di una vita, il principio di altre mille
Ed una voce, un coro, che spaccano il cielo
E cambieremo il mondo, ma cambierà davvero
E in ogni stadio c'è la musica tutta la notte
Persone vere, di cuore o corrotte
Ma al confine di un solo universo d'amore, d'amore
Lo stadio!"
A metà canzone arrivò la mia compagna di stanza, si avevo capito bene. Era anoressica ma era una bella ragazza, capelli rossi naturali e occhi verdissimi lo avevo visto mentre entrava, ma la cosa che mi lasciò più a bocca aperta fu il ragazzo dopo di lei, sembrava davvero Daniel poi lo guardai negli occhi mentre sorrideva a lei e vidi quelle fossette, le sue fossette, i suoi occhi, era senza capelli ma era lui. Feci un balzo sul letto poi mi catapultai tra le sue braccia ma scivolai, lui non mi riconobbe subito in effetti avevo gli occhiali e avevo i capelli legati in una cipolla sulla testa. Ma quando mi vide davvero e capì chi ero si paralizzò. Non sapevo che fare quando lui ruppe il ghiaccio:" che ci fai qui?"
"Mi avevi detto tu di fare dei controlli"
La ragazza che da come la aveva chiamata Daniel avevo capito che si chiamava Alex uscì dalla camera lasciandoci soli. Ci sedemmo sul mio letto:"di che malattia soffri?" Dissi.
"Non vedi? Cancro no?"
Mi scese una lacrima ma lui venne più vicino a me e me la asciugò:"biondina tranquilla c'è di Meglio in questo mondo.." Lo guardai negli occhi arrabbiata" di meglio!? Pensi che io voglia.. Di meglio!?" A quel punto lo baciai, avevo aspettato troppo. Senza di lui non ero nulla. Ero un disastro, una tempesta, ero un robot con le cuffiette che faceva la solita vita tutti i santissimi giorni. Lo baciai perché ne avevo bisogno, lui era come l'ossigeno per me,
Poteva odiarmi,
Amarmi,
Ma non poteva lasciarmi andare così:" pensi davvero che io desideri chiunque? Io voglio te. scusami ma sono 4 mesi che cerco di dirtelo, forse adesso sarà inutile, forse adesso sarà spiacevole ma.." In tutto questo mi ero alzata e stavo urlando in una maniera quando lui mi interruppe e urlò alzandosi in piedi" ma io ti amo, non posso farci nulla! Sono stato due mesi a pensarti e adesso che posso averti, che ti ho qui davanti non sai quanto ti vorrei chetare e baciarti fino alla morte!" Erano parole forti ma io sorrisi:"È così?" Mi avvicinai tranquilla "è sempre stato così, da 3 anni" mi baciò ancora e poi ancora e ancora. Ero in paradiso, vedevo gli angeli, la felicità, era tutto li. Poi c'era lui. Con senza capelli, i suoi occhi non dovevano perdere mai quel colore vivo e acceso che avevano. Sono passati due mesi senza vedere quegli occhi, un inferno puro. Ad un certo punto si staccò e disse:" ma mi rimane poco tempo ormai" si girò senza farmi controbattere e se ne andò. A quel punto? Volevo uccidermi, cosa feci? Mi buttai sul letto e iniziai a piangere. Gli mancava poco tempo, ma io lo amavo, io lo amo, ho bisogno di lui.. Ora avevo capito perché i professori non potevano dire nulla. Esistono i miracoli? Lui poteva ancora vivere? Decisi di mettermi comoda nel mio letto e iniziare a mangiare dei biscotti quando quella ragazza parlò:" lo ami?" "Si, ma tanto non ci sono più speranze.." Mi stavano salendo le lacrime agli occhi. Lei gentilissima fece una cosa inaspettata, unì i nostri letti per parlare meglio:" sai lui parla sempre di te, di quanto tu sia bella, sbadata e divertente.. Anche io avevo un ragazzo poi non mi accettava per come ero.. E adesso eccomi qui" provai a porle un biscotto dei miei che mamma mia aveva portato da casa ma lei rifiutò:" ti prego assaggiali li ha fatti mia mamma! Uno e basta" lei decise di provarci. Dava dei piccolissimo morsi e le ci volle molto per ingoiarlo ma quando lo fece vidi i suoi occhi smeraldo illuminarsi e dare un altro morso più deciso:" Oddio sono deliziosi!" Iniziammo a parlare del piu e del meno e lei stava mangiando con gusto quei biscotti, mi faceva davvero piacere aiutarla. "A me piace tantissimo disegnare.. Non facevo altro a scuola in questi due mesi di depressione" le mostrai un po' di disegni, poi lei mi guardò e disse:" tu sei innamorata persa.. Immagino che perdita sarà.." Si era incupita, ma aveva ragione. Ero innamorata e decisi di chiederle una cosa:" dove l'ha il cancro?"
Indicò la testa. A quel punto mi cedettero le braccia, le gambe e tutto il corpo e iniziai a piangere disperatamente.. Avrei mai smesso? Il mio grande errore che dovrò raccontare ai miei figli finirà così? Morirà di cancro al cervello? Eppure siamo nel 2015 in America!
Ero totalmente distrutta e si era fatta notte. Non volevo dormire anche se non sapevo cosa fare visto che Alex si era addormentata, sentii bussare alla porta e vidi Daniel:" che ci fai qui?"
"Non ti va di vedere le stelle?"
Annuii e mi prese per mano portandomi sul tetto che era piatto perfetto per mettersi a sedere.
" ma non sono bellissime?" Dissi io affascinata, avevo sempre amato tutti i paesaggi dai più straordinari a quelli più banali.
"Ma quanto te piccola.." Mi appoggiai alla sua spalla e lui riprese a parlare:" vedi quelle piccole stelle che adesso dominano il cielo? In realtà sono soli. Belli e luminosi ma prima o poi scoppieranno, vedi? Tutti abbiamo un processo di vita che sia lungo o corto.. Noi siamo umani e viviamo poco ma la vedi quella stella" ne indicò una a caso" vedi quella? Tra milioni di anni scomparirà dal cielo, ma nessuno ne sentirà la mancanza, infondo era solo una delle tante. Invece noi abbiamo questo privilegio di essere ricordati, non ci hanno creato onnipotenti perché abbiamo avuto l'onore di provare sentimenti. E sai allora che ti dico?" Lo guardai e lui continuò "Troppo, anzi è poco dire che ti amo troppo.
Meglio dire che 'ti amo da impazzire'.
Neanche perché non potrei amarti se impazzisco quindi 'ti amo più della mia vita'.
Però io odiavo la mia vita prima di incontrarti sicche per un periodo non l'ho nemmeno amata, 'ti amo da morire'.
Nemmeno non potrei amarti se muoio. Sicche non va bene neanche così.
'Ti amo più dell'universo'
Ma se un giorno l'universo finisse? Il mio amore non avrebbe più senso.
Vedi? Non ci sono modi per dimostrare che io ti amo.
Ti amo, non posso farci nulla.
Ecco così va bene.
Ti amo."
Lo guardai negli occhi, con il riflesso della luna erano ancora più meraviglioso, mi alzai in piedi:" sai che? Siamo mille puntini in mezzo all'infinito in cerca di un giusto equilibrio, ma siamo umani sbagliano, amiamo, ci affezioniamo! Sai che ti amo, ti amo perché sei semplicemente te. Sei perfetto nella tua imperfezione. Hai tutti i difetti che amo e anche pregi, amo tutto di te. Amo l'essenza che hai e sai cosa? Non mi interessa se un giorno noi non saremo più nulla, se tutto sarà un mio ricordo, adesso in questo momento io lo voglio urlare che ti amo!" Urlai quelle ultime parole e mi sentii libera. Si alzò e mi fece girare baciandomi, avevo bisogno di lui.. E lo avrei amato fino alla fine. Lui stesso mi aveva chiamato angelo e come tutti gli angeli sono destinata a soffrire.

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