Capitolo 3

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Quella mattina non ci stava capendo nulla. Era a lezione,la voce del professore arrivava alle sue orecchie ovattata, confusa e lontana. La sua mente macinava pensieri su pensieri, preoccupazioni su preoccupazioni. E tutto questo si era alimentato ancora di più dopo il messaggio di Harry che gli chiedeva si vedersi nello spacco di un ora per parlare. Ma parlare di cosa, si chiedeva Louis,sbuffando e mettendo la testa sul banco. Forse Harry aveva pensato alla sua stessa cosa, quella di prendere una pausa per riflettere.

Aveva passato tutta la notte riflettendo su questa cosa della pausa, in verità aveva anche passato tutta la notte contorcendosi dal dolore. Il membro era viola, c'era la forma dei denti di Harry. E Louis davvero non riusciva a capire questa cosa. Non era la prima volta per Harry fare un pompino, anzi lui gli aveva fatto sempre i pompini migliori della sua vita. Ma quella sera, sembrava che gli facesse ribrezzo solo toccarlo e prenderlo nella sua bocca era stata una tortura per il riccio, che preso da chissà quale pensiero aveva morso la carne dura e pulsante di Louis.

Dal canto suo,Harry, si sentiva confuso da tutta questa situazione. Non sapeva più come gestirla, non riusciva a capire cosa fosse giusto o sbagliato. L'episodio del giorno prima lo aveva scombussolato, era rimasto scioccato quando aveva visto Louis contorcersi dal dolore sul letto, si era sentito una merda. Aveva lasciato quella casa con un peso, un peso che lo accompagnava da ormai settimane, settimane lunghe e complicate. O forse era lui a complicare tutto? Doveva essere sincero con il suo fidanzato,mettere le carte in tavola e trovare una soluzione. Andare avanti così non giovava a favore di nessuno.

Continuava a ripetersi il discorso da fare una volta che Louis fosse arrivato. Un discorso breve e coinciso, un discorso dove metteva tutto in chiaro, un discorso che avrebbe chiuso tutto una volta per tutto. Voleva essere sincero con Louis, infondo lo meritava. Ma quando lo vide arrivare, con i libri stretti al petto, lo sguardo sulle sue scarpe e i denti a mordere il suo labbro. Tutto il discorso che aveva in mente sparì. Dimenticò tutto, dimenticò anche perché voleva fargli quel discorso.

Quando Louis gli si parò davanti, mormorò un timido ''ciao'' sembrando più piccolo e indifeso. Harry si sentì perso in quel momento,tutte quelle emozioni che provava in quelle ultime settimane si erano dissolte. Si avvicinò a Louis avvolse le sue braccia al corpo del ragazzo, in un abbraccio, un abbraccio di scuse.

«Mi dispiace amore» disse mentre lasciava un bacio tra i suoi capelli, che erano sempre morbidi e profumavano di Louis.

«Ho fatto qualcosa di sbagliato?» chiese con un sussurro Louis, mentre nascondeva la testa nell'incavo del collo di Harry.

«No» rispose semplicemente.

Louis si strinse di più al corpo di Harry. Gli era mancato così tanto, in quelle braccia lui si sentiva al sicuro, era a casa. E tutte quelle preoccupazioni che lo stavano uccidendo, ora tra quelle braccia erano andate via.

«Vogliamo andare in un posto?» gli chiese Harry.

Louis alzò lo sguardo, i suoi occhi si incontrarono con quelli smeraldo ed annuì, prima di chiudere la distanza che c'era tra le loro labbra. Harry sorrise e rispose subito al bacio, mettendo una mano nei suoi capelli e tirandolo ancora più vicino, quasi a diventare una sola ed unica persona.




Zayn e Liam, quel pomeriggio erano a casa di quest'ultimo, avevano appena finito di fare l'amore. Il moro si era perso nei suoi pensieri, come ormai capitava negli ultimi giorni. Liam corrucciò la fronte e poggio il mento sul petto del ragazzo mentre le dita iniziavano a tracciare i tatuaggi che coprivano il suo petto.

Lost Angels || Larry Stylinson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora