Capitolo 22

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Arrivi ad un punto della tua vita che smetti di credere a tutto. Smetti di credere che la felicità esista anche per te, smetti di credere nelle persone, nei sogni e nelle speranze. Arrivi ad un punto, dove ti guardi in giro e tutto ciò che vedi sono macerie. Macerie di castelli che erano fatti di promesse infrante, macerie di bugie dette, macerie che sotterrano cuori rotti. E tra tutte quelle macerie cercherai sempre un pezzo di te stesso, un pezzo di te stesso per cercare di rialzarti e combattere ancora. Ma arriva un momento che non hai la forza di reagire, e ti lasci andare in quel pozzo oscuro, che ti avvolgerà nella solitudine, nello sconforto e non riuscirai a lasciarlo facilmente. Ti lasci semplicemente andare, perché troppo stanco di fare ancora qualcosa per sopravvivere, per sperare in qualcosa o in qualcuno. Molli la presa ed aspetti che la morte venga a prenderti per lasciare tutti e cercare la pace e la felicità in un altro mondo.

È Louis queste sensazioni le aveva già provate. Le aveva provate quando il suo mondo perfetto era crollato alle luci dell'alba di cinque anni fa, quando tra le sue braccia aveva perso l'unica donna al mondo che amerei per sempre. E lui si era lasciato cadere in quel pozzo, si era lasciato trascinare dalla solitudine, dalla tristezza. Si era lasciato risucchiare la vita, perché a lui di vivere non importava più.

Ed ora in quel letto, fissava il muro e si sentiva di nuovo così. Sentiva che il suo mondo perfetto stava cadendo giorno dopo giorno, e lui stava assistendo tutto inerme. Lui non stava facendo nulla. aveva lasciato che Harry lo umiliasse, lo tradisse. Aveva lasciato Niall decidere per lui, aveva lasciato che lo trattasse male a suo piacimento, e lui non aveva mai detto nulla, aveva subito ed era stato zitto. Ed ora sentiva un peso nel petto, un peso che lo stava spingendo giù, sempre più giù in quel pozzo oscuro.

E chi lo avrebbe salvato questa volta?

Nessuno.

Quante volte una persona può riniziare una nuova vita?

E per quante volte una persona deve riniziare una nuova vita?

Esiste la felicità?

Louis se lo chiedeva spesso. Se lo chiedeva quando andava al parco e guardava le persone, ha sempre amato guardare le persone, studiare i loro tratti, i loro comportamenti. Ogni volta che vedeva una persona sorridere, lui si chiedeva; è davvero felice o fa solo finta? Quante persone lì fuori fanno finta di essere felici? Troppe. Ma forse mai nessuno sarà mai felice davvero. La felicità è come quegli oggetti rari, che più cerchi e più non troverai.

Louis era stato felice, doveva ammetterlo questo. Quando era con Harry, lui era sempre felice. Quando era con Harry, il suo mondo smetteva di girare e si concentrava su loro due, su quel amore strano ma che cresceva a dismisura ogni giorno. Quando era con Harry lui si sentiva di nuovo in paradiso, tutto quello che lo circondava diventava invisibile ai suoi occhi. Occhi che si perdevano e si amavano con quelli smeraldo che lo cercavano sempre. I suoi occhi vivevano per quelli smeraldo, i loro occhi erano soliti a fondersi, il blu nel verde, erba e cielo. Quando i loro occhi si incontravano si sentiva la magia nell'aria, sentivi le scintille, quegli occhi pieni di amore potevano dar luce ad una stanza, forse anche al mondo intero. Non esisteva nulla di più bello di quei occhi che lo facevano trattenere il respiro, che lo leggevano come un libro, che lo cercavano sempre e quando lo trovavano lo rassicuravano, quegli occhi dove potevi leggere un amore strano, ma un amore puro.

Ma quei stessi occhi lo avevano distrutto, lo aveva fatto a pezzi e lo avevano abbandonato in quelle macerie di dolore. Ed ora, ed ora erano tornati e volevano un'altra possibilità. Ma lui si chiedeva se erano tornati davvero per lui o solo per quei bambini che portava dentro di lui. Forse se non c'erano i bambini non sarebbe tornato. Ed allora cosa doveva fare ora? Lui amava ancora quel ragazzo, lo amava ancora come il primo giorno.

Ma può questo amore perdonare tutto quel male?

Spesso l'amore non basta. Perché puoi amare una persona con tutto te stesso, ma se quella persona deve ferirti non ci pensa due volte, e non importa quanto tu lo ami, lui ti farà a pezzi, si prenderà tutto, ti risucchia l'anima, la vita e anche l'amore e dopo va via. E tu, tu rimani lì a guardare come lui ti strappi tutto e lo lasci fare, perché lo ami.

E Louis lo aveva fatto. Aveva lasciato andare Harry, lo aveva fatto perché voleva la sua felicità, perché voleva solo il meglio per quel ragazzo, e lui non era il suo meglio. E quindi si era seduto a guardare come una persona che non era lui, faceva suo il ragazzo di cui era innamorato. Ma lui chiudeva gli occhi, e si ripeteva come un mantra che tutto questo era solo per il bene di Harry.

Ma del suo bene chi se ne sarebbe preoccupato?

Nessuno.

Forse questa volta doveva essere qualcuno, che non era lui, a sacrificarsi per la sua felicità. Forse ora doveva essere Harry a sedersi e vedere qualcuno che faceva suo Louis. Forse doveva essere Harry a soffrire ora. Forse era il momento di pensare a se stessi e non più agli altri.

Quanti forse ci sono nella nostra testa, siamo sempre degli indecisi cronici. Siamo sempre insicuri, sempre impauriti da quello che può succedere o da quello che possiamo provare, siamo la razza più insicura e complicata del mondo. Anneghiamo nei dubbi e nelle incertezze, perché spesso sei troppo codardo per affrontare tutto, perché hai paura di quello che può succedere. Hai paura che qualcosa più grande di te ti travolga, ti cambi, ti renda diverso, che ti faccia vivere a pieno le emozioni. Allora ti avvolgi nella coperta dei forse, dei ma, e rimani lì a vedere quello che gli altri hanno il coraggio di fare.

Il coraggio.

Il coraggio è una qualità che hanno poche persone. E Louis era convinto che a lui il coraggio mancasse. Perché lui non aveva avuto il coraggio di fare tante cose, il coraggio di rischiare, il coraggio di affrontare situazioni e persone. Lui si chiudeva sempre nel suo mondo. Lui come un angelo volava su, su nel cielo, e si rifugiava dietro le nuvole e spiava le persone che amava. Guardava come loro ignari della sua assenza, conducevano ancora le proprie vite, guardava come molti di loro non capissero mai il suo stato d'animo, come molti di loro non vedevano mai quanto stesse male. Ed era per questo che lui scappava, scappava da tutti, perché scappare ti aiuta a staccare la spina, a smettere di star male. Lui scappava perché era l'unica cosa che sapeva fare. Lui scappava nel suo posto speciale, fatto di soffici nuvole, di uccellini che canticchiano e del vento che lo avvolgeva, come se lo stesse abbracciando. Ed ogni volta che scappava lì, lui non voleva più tornare giù, perché sapeva che appena atterrato sulla terra il male ritornava, ritornava a distruggere la sua anima pura e il suo cuore troppo fragile per subire ancora cattiverie. Ma ci tornava, ci tornava ogni volta solo per il suo Harry. Perché se bastava aprire le ali e volare nel suo paradiso nascosto dalle nuvole, bastava guardare gli occhi smeraldo per trovare il suo paradiso sulla terra ferma.

Ma Harry era io suo paradiso, ma anche il suo inferno. Perché bastava poco, davvero poco, per trasformare quel angolo di paradiso in uno d'inferno. Ed Harry lo aveva trasformato in questi ultimi mesi. Aveva distrutto tutto, aveva distrutto quella bolla dove erano racchiusi, aveva distrutto l'amore, la felicità e la fiducia. Harry era passato come un tornado, aveva distrutto tutto senza rimanere nulla ancora intatto e puro.

E quanto amore sarebbe servito ora per rimettere su quel angolo di paradiso?

Il suo amore sarebbe bastato anche questa volta?


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A/N; Allora, so che questo capitolo è piccolo, troppo piccolo. Ma questo flusso di pensieri mi è venuto in una serata abbastanza triste. Ho scritto di getto quello che provavo ed ho deciso di metterlo qui, perchè Louis in questa storia rispecchia me in variate situazione della mia vita.

Ho provato ad aggiungere altro, ad aggiungere conversazioni o qualcosa per allungarlo; ma niente sembrava giusto, sembrava che aggiungendo qualcosa lo rovinavo. Quindi ho deciso di mettere questo flusso di pensieri da solo. Questo vi aiuta a capire anche come si sente Louis e cosa sta provando. Ed attenzioni alle parole scritte, perchè nulla e messo lì a caso, nulla è un eufemismo.

In più volevo dedicare questo capitolo a Giulia ed al mio migliore amico. Che mi hanno sopportata e mi sopportano quando un capitolo non mi convince. Ringrazio Giulia soprattutto, per tutti i consigli che mi ha dato. 


Lost Angels || Larry Stylinson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora