Vicini di casa

💫29💫

“Erica, pst… Erica…”

Mi avvicino al suo orecchio, scuotendola leggermente per attirare la sua attenzione.

“Cosa vuoi, Haru? Sto cercando di seguire il film…” sbuffa, lanciandomi un’occhiata fugace prima di tornare a concentrarsi sullo schermo.

Perfetto. È proprio il momento giusto.

“Sai come si contano le spalle?” sussurro, e vedo che scuote leggermente la testa, senza degnarmi di troppa attenzione.

“Uno…” dico toccandomi la spalla destra. La vedo che mi osserva con la coda dell’occhio.

“Due…” tocco la mia spalla sinistra, e finalmente si gira leggermente verso di me, inarcando un sopracciglio confusa.

“Tre…” tocco la sua spalla destra con la mia mano sinistra.

“E quattro…” passo il braccio dietro le sue spalle, poggiando la mano sulla sua spalla sinistra, attirandola a me con naturalezza.

Per un attimo rimane in silenzio, come se stesse elaborando ciò che è appena successo. Poi scoppia a ridere piano, cercando di fare il meno rumore possibile per non disturbare gli altri spettatori.

“Q-quanto sei scemo, Haru…” mormora tra le risate, ma non si allontana. Anzi, si lascia andare completamente, poggiando la testa sulla mia spalla.

Il mio cuore accelera per un secondo, ma mi sforzo di rimanere rilassato.

“Comoda?” chiedo ridacchiando a bassa voce, e la vedo annuire leggermente.

“Mhmh, molto…” mugugna, spostando il braccio dal bracciolo per afferrare qualcosa.

Stavo per chiederle se avesse bisogno di aiuto, ma mi blocco all’istante quando sento la sua mano scivolare sulla mia, intrecciando delicatamente le nostre dita.

Sorrido, lasciando cadere la mia testa sulla sua, tornando a seguire il film. O almeno, provandoci. Perché in realtà, tutto ciò a cui riesco a pensare è il calore della sua mano nella mia, il battito del mio cuore che sembra accelerare ogni volta che i nostri corpi si sfiorano.

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“Sei veramente sicura di non voler andare a mangiare fuori, Eri?” chiedo per la centesima volta, sollevando un sopracciglio mentre la guardo.

“No, Haru, sono stanca. Voglio solo tornare a casa…” si lamenta, facendo dondolare le nostre braccia mentre camminiamo, con le mani ancora unite.

Scuoto la testa divertito, lasciandole fare come vuole. “Va bene, va bene. Torniamo a casa.”

Quando arriviamo, Erica non perde tempo: si dirige immediatamente verso la camera da letto e si lascia cadere sul materasso a pancia in giù, con gambe e braccia spalancate a stella.

La seguo, affacciandomi alla porta e incrociando le braccia sul petto. “Non vuoi proprio la cena?”

La sua risposta arriva smorzata dal cuscino. “No” Poi, con un tono più dolce, chiede: “Haru, vieni qui?”

La vedo alzare e abbassare le gambe, e non posso fare a meno di ridere. “Perché devi essere tanto bambina?”

Mi avvicino al letto, inginocchiandomi sul materasso prima di stendermi accanto a lei. Le mie dita si muovono automaticamente per girarla verso di me, ma appena i nostri occhi si incontrano, mi blocco.

Qualcosa non va.

I suoi occhi sono rossi e lucidi, gonfi di lacrime trattenute. Il sorriso che prova a mostrarmi è debole, falso. Il suo labbro inferiore è stretto tra i denti, un chiaro segno che sta cercando di non farlo tremare.

Mi si stringe il petto.

Le accarezzo dolcemente una guancia, scostandole i capelli dal viso. “Eri…” sussurro, tirandola più vicina a me e baciandole la fronte.

Nel momento in cui le mie labbra sfiorano la sua pelle, sento un singhiozzo spezzare il silenzio.

Un suono piccolo, fragile, ma abbastanza forte da farmi sentire il cuore crollare.

“Eri, perché piangi?”

Non piangeva più da un po’. Credevo stesse meglio. Credevo che le cose stessero finalmente tornando a posto.

Ma ora, vedendola così, mi rendo conto che le ferite del passato non svaniscono mai del tutto. E io sono qui, pronto a stringerla, a proteggerla, a farle sentire che non è sola.

Sempre.

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Nuovo aggiornamento dopo un bel po di tempo. Spero vi piaccia HaruKun_04❤️