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“Haru, stai dormendo?”

La voce di Erica rompe il silenzio della stanza, delicata come un sussurro. Dopo le risate e le battutine dei ragazzi per il fatto che dormissimo insieme, ci eravamo finalmente dati la buonanotte. Hoseok, Yoongi e Jimin avevano sistemato i sacchi a pelo attorno al letto, mentre io ed Erica ci eravamo infilati sotto le coperte, come ormai era diventato abitudine.

Le battute erano state tante, ma nessuna abbastanza fastidiosa da incrinare la tranquillità di quella notte. Tuttavia, nonostante il silenzio che regnava nella stanza, non avevo chiuso occhio.

Mi ero girato di spalle rispetto a Erica, lasciandola addormentarsi da sola. Eppure, come ogni notte, si era aggrappata a me. Gambe e braccia strette attorno al mio corpo, in un abbraccio che solitamente era reciproco, faccia a faccia. Ma questa volta no.

Avevo passato ore a rimuginare. Quel bacio mi aveva travolto, facendomi sentire ogni singola emozione che avevo cercato di reprimere per così tanto tempo. Mi ero chiesto se le fosse piaciuto, se si fosse pentita, se per lei significasse qualcosa. Aveva dimenticato Gabriel? Sarebbe rimasto tutto uguale tra di noi?

“No, sono sveglio. Come mai?” rispondo alla sua domanda, cercando di mantenere il tono rilassato nonostante il cuore che mi martella nel petto. L’orologio sulla scrivania segna le 4:43 del mattino.

“Mi sono svegliata… Stavo pensando al bacio di oggi. Non abbiamo ancora parlato…” mormora, allentando leggermente la presa attorno a me. Mi giro verso di lei, pronto a guardarla negli occhi.

“E cosa dobbiamo dirci?” chiedo, cercando di mantenere un tono neutro nonostante la confusione che mi invade.

“Ti è piaciuto?” domanda con una timidezza disarmante. Anche nel buio riesco a vedere il rossore che le colora il viso.

“Certo che mi è piaciuto… A te?” rispondo con un filo di voce, deglutendo appena. E se a lei non fosse piaciuto?

“Molto…” ammette dopo qualche secondo, abbassando leggermente lo sguardo. “Solo… mi spiace di essere stata tanto impulsiva, ma in questi giorni sono stata così bene e mi è venuto piuttosto-”

“Erica” la interrompo con un sospiro, posando la mano sul suo fianco per rassicurarla “Mi piaci, veramente. È okay se è stato impulsivo… ma mi è piaciuto, tantissimo” Sorrido, anche se so che non può vedermi bene nel buio. La sento irrigidirsi leggermente, come se stesse cercando di metabolizzare le mie parole.

“I-io ti piaccio? S-sono io quella ragazza… di cui mi avevi parlato?” chiede balbettando con la sua voce in un sussurro quasi impercettibile.

“Sì” Mi prendo un respiro profondo prima di continuare “Scusa, forse non avrei dovuto dirtelo. So che non sei in un periodo esattamente felice. Potevo evitare… ma me lo tengo dentro da un anno e mezzo. Scusami...” Distolgo lo sguardo, fissando il buio della stanza, sentendomi vulnerabile come mai prima.

“No… non scusarti” sussurra Erica dopo un lungo silenzio. “Mi fa piacere. Nel senso…” si ferma per un momento, come se stesse cercando le parole giuste “È vero, sto ancora cercando di dimenticare Gabriel. Forse ci vorrà molto tempo, non lo so. Ma lo amavo… o forse amavo l’idea di lui, di ciò che volevo che fosse. Fatto sta che amore era, e l’amore non si dimentica facilmente, lo sai”

Faccio un piccolo cenno con la testa, ascoltandola attentamente.

“Però” continua, stringendomi appena di più “sono stata veramente bene in questi giorni. Mi hai fatto dimenticare per un po’ quell’amore tanto ingombrante. M-mi interessi, Haru. Mi interessa conoscerti meglio. Però… non sono pronta per altro. Non ora, non subito…”

Le sue parole mi fanno sentire un peso sollevarsi dal petto. Non mi ero mai illuso che le cose sarebbero cambiate subito, ma il solo sapere che sono importante per lei, che c’è qualcosa da costruire, mi riempie di speranza.

“Ti penti di avermi baciato? Pensi sia successo troppo in fretta?” chiedo, timoroso della sua risposta.

“No, per niente” risponde sicura, facendomi sospirare di sollievo.

Non voglio essere nulla di cui lei possa pentirsi. Non la farò mai pentire di niente.

“Solo… mi prometti una cosa?” aggiunge, spostando lo sguardo su di me.

“Certo. Cosa?” Le rispondo stringendola appena di più, intrecciando le nostre gambe come facevamo ogni sera.

“Aspettami”

Il mio cuore sembra fermarsi per un attimo, prima di riprendere a battere con una nuova forza.

“Sempre” rispondo senza esitazione, stringendola più forte. E in quel momento, tra il silenzio e il buio della stanza, so che per lei vale ogni attesa.

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Basta ragazzi, io vado a piangere. Ciao!!! HaruKun_04❤️

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