C.1: Un sogno premonitore

4K 123 54
                                    

Buio. Tutto buio. Eternamente buio. La bambina cercava una luce, qualcosa. Ma niente. Ma come c'era finita la? Rimase a guardarsi intorno, chiedendosi quale strada infame avesse seguito, per restare circondata dal nero. Iniziava ad avere freddo. Quello spazio non aveva forme o dimensioni. Non riusciva a respirare, tanto che il suo incubo si era realizzato. Chiamava aiuto. Improvvisamente, ecco una luce. Nei suoi occhi si tinse la speranza, ed iniziò a correre verso quel puntino luminoso. Lo oltrepassò, ma era tutto identico a prima. La bambina sospirò, per poi iniziare a guardarsi sperduta in giro.

"Sono sola... di nuovo?"

Poi, lo scenario cambiò. Tutto quel nero cominciò a prendere forma, e la bambina osservò le casse, le porte, le finestre, crearsi sotto i suoi occhi. Alla fine, si formò un magazzino. Lei cominciò a camminare, cercando con tutti i suoi sensi qualcosa che le suggerisse una chiamata umana; qualcosa che le facesse capire di non essere sola ancora. Poi, in immediato, sentì un tanfo profondo colpirla diritta nel naso. Tappandosi le narici, guardò a terra, e nei suoi occhi si dipinse il terrore: c'erano morti ovunque, bambini, uomini, donne, anziani. E lei sapeva anche perché. Fra tutti i corpi, spiccava quello di sua sorella Akemi.

"Sorellina... Te ne sei andata per colpa mia... Tutte queste morti sono successe per colpa mia!"

La ramata scoppiò a piangere, perdendosi in tutto quel dolore, in tutti quei morti... Come poteva andare avanti, una che aveva ucciso tutta quella gente, non direttamente, con un farmaco letale all'essere umano? Come poteva uscire da questo passato? Improvvisamente, qualcosa di caldo le irradiò il volto. Lei sollevò lo sguardo: i cadaveri erano spariti. C'era solo una luce, e in quella luce c'era...

-Haibara! Perché piangi?

Quest'ultima sorrise, nel vedere il bambino con gli occhiali. Si alzò, tese la mano e corse da lui, per farsi abbracciare e portare fuori da quell'incubo.

"Adoro quando pronunci il mio nome, Kudo. Mi fai sentire meglio. Tu non immagini quanto desideri abbracciarti e restare... sempre... al tuo... fianco..."

I pensieri della bambina vennero interrotti, quando il bambino la scansò, ed andò da una ragazza diciassettenne. Il suo corpo subì un cambiamento: assunse anche lui la stessa età. La mano tesa della bambina si fermò, mentre i suoi occhi verde acqua fissavano inermi i due giovani, mano nella mano.

"Oh, giusto." Pensò lei "E' la principessina la tua priorità. Infondo, è colpa mia se tu sei costretto a stare lontano da lei..."

Strinse i pugni, nervosa. Poi, sentì un suono che le fece fermare il cuore, per un momento solo. I due ragazzi caddero a terra, sotto di loro si creò una pozza di sangue.

"No... No!"

Non riusciva a vedere quella figura li, a terra.

"Toglietemi tutto, ma non lui... Vi prego, non lui!"

L'urlo straziato della bambina riecheggiò nel silenzio totale.

-Shinichi!!!

***

Ai Haibara si svegliò di soprassalto, con il fiatone e la bocca spalancata. Sperò con tutto il suo cuore di non aver urlato o svegliato il dottore. Andò in cucina, silenziosamente, e bevve un bicchiere d'acqua gelata. Non faceva altro se non pensare all'antidoto, ultimamente. Sapeva che non aveva fatto la cosa giusta. Non doveva buttarlo nel lago*. Era un gesto egoistico, il suo. Non sapeva proprio cosa fare. Non voleva lasciarlo andare, per mano sua, mentre in realtà lo voleva vicino a lei per sempre. Sapeva però che non poteva accadere. Presto Shinichi sarebbe tornato da Ran. Punto e basta. Ormai, Ai aveva creato l'antidoto definitivo, ma la prima pasticca era sparita nel lago. Sospirò. Era inutile provare a dormire, così si preparò altre due pasticche. Guardò la lucertola nella gabbietta, che aveva subito tutti quei maltrattamenti. Lei, la prese, e la osservò per qualche secondo dimenarsi ed agitare le piccole zampette. Poi, uscì in giardino. La lucertola la guardò supplichevole, come per dirle: "Ti prego, non farmi più del male! Ho già sofferto abbastanza, non credi?". Ai conosceva bene quelle parole. Le diceva nella sua testa ogni volta che Conan non faceva altro che parlare di Ran, quando le chiedeva un antidoto provvisorio per tornare Shinichi ed andare da Ran... Insomma, sempre; visto che lui la contattava soltanto per quello.

"Io non sono niente per lui... Sono solo un'assassina che non può fare niente... Mi chiedo se appena gli darò l'antidoto definitivo e lui l'abbia ingerito non sbuchi l'FBI per portarmi in carcere..."

Uscì fuori, andando sui cespugli di casa Agasa. Si sedette sull'erba fresca, e continuò a fissare inespressiva la lucertolina. Quella si dimenava.

-Tranquilla,- Disse per calmarla. Aveva assunto un tono dolce, ed un po' malinconico.Quella sembrò ascoltarla, perché chinò la testa da un lato e cacciò fuori la piccola lingua biforcuta- non voglio più farti del male. Anzi, non l'ho mai voluto. Mi dispiace se ti ho fatto tutto questo, ora sei libera.

Lo disse come se si stesse riferendo a sua sorella, alle varie vittime che aveva fatto. Appoggiò delicatamente il rettile sul cespuglio, ed aspettò che si allontanasse. Quella, invece, rimase ad osservarla a lungo, titubante, preoccupata ed incuriosita.

-Ti ho detto di andare- La sua voce era leggermente più fredda- Non ti farò più niente. Ma ora va!

Quella non si mosse, e chiuse gli occhi ritmicamente.

"Stupido rettile!"

Ai guardò il cielo, che iniziava a diventare più chiaro. Era l'alba.

-E' bella...- Mormorò lei, sorridendo.

Oggi avrebbe dovuto compiere diciannove anni, con il nome di Shiho Miyano, ma, sotto il nome di Ai Haibara, ne compiva dieci in meno. Scacciò via il sogno, e quelle immagini, pensando che avrebbe passato una giornata con lui, perché glielo aveva promesso due giorni fa. Nulla poteva andare storto, non era un sogno quello che faceva crollare Ai Haibara.


*Si fa riferimento ad una one-shoot realizzata poco tempo fa.


Ciao a tutti gente! Ho deciso di pubblicare questa storia oltre l'altra che sto scrivendo, perchè non ce la facevo ad aspettare! (E poi, alla gente piacciono le mie fanfiction di Conan ed Ai. Vi ho già detto che vi adoro?) Avviso che... Beh, realizzerò un sogno di qualche mio lettore, che nella prima fanfiction che ho scritto ha incanalato un odio profondo per un certo personaggio... Però vi avviso che il sogno è anche mio! Indipendentemente da quello che avrebbero scritto i miei lettori, e se la prima fanfiction avesse avuto successo, avrei fatto succedere quello che succederà XD Non so quanto aggiornerò... Ma per ora, chissene xP Allora... beh, spero che questo piccolo capitolo introduttivo possa piacere, e... al prossimo che uscirà in data: quandomipare xD.

AixConan333

Uniti dal Fato. (Conanx Ai/ShinxShiho fanfiction)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora