Changmin POV
Erano giornate calde e rilassanti.
Che giorno era? Di sicuro non quella del riposo, dato lo scalpitare dei cavalli, i passi affrettati della gente e le grida dei venditori ambulanti.
No, non era il giorno di riposo, ma per me non lo era mai stato, ormai da un po' di tempo, ora che ci penso.«Changmin, svegliati! Farai tardi a lavoro! Siwon non ti coprirà un'altra volta!»
La voce proveniva fuori dalla stanza, in cucina o forse dalla camera di mia sorella Sooyeon.
Era ora di alzarsi, decisamente, prima che lei irrompesse nella camera per darmi il “Buongiorno” fatto a modo suo, di pizzicotti e risate.
La stanza dove dormivo, la mia stanza, aveva il profumo di scarpe nuove.
Solo la sera prima avevo finito di sistemare la suola di una vecchia scarpa logorata che avevo reso come nuova.
Tutti, nel piccolo villaggio dove vivevo, dicevano che avevo preso le doti di mio padre, le sue stesse mani nel sistemare le scarpe, ma troppo morbide e delicate da testimoniare il vero del mio lavoro.
“Ormai lui non c'è più. Ora è in un posto migliore.”
Scossi la testa e mi diedi degli schiaffetti sulle guance, alzandomi dal mio piccolo giaciglio, un materasso fatto con la paglia.
Aprì la finestra e lasciai che l'aria del mattino entrasse nella camera, coprendo l'odore delle scarpe.
«Changmin-Min, farai tardi!»
Come aveva temuto, Sooyeon entrò nella stanza, pronta a svegliarmi, ma si fermò notando il giaciglio vuoto e si voltò piano verso la finestra, scorgendomi.
«Stavolta ti sei salvato, fratellone!»
Avanzò con un bastone di legno che le serviva per reggersi e camminare.
Sooyeon era una ragazza di quindici anni con una spiccata voglia di vivere, ma che qualche nostro Dio ha reso difficile: si era ammalata di una rara malattia a noi ignota che, a soli dieci anni, le aveva indebolito le gambe e le donò un colorito pallido alla pelle. Solo il suo lieve rossore faceva capire alla gente che era una persona viva, una ragazza viva.
Mi voltai e le posai una mano sulla testa, accarezzandole i capelli ben pettinati e sistemati come sempre, in una treccia morbida.
«Solo per stavolta, eh?»
Lei alzò lo sguardo sul mio viso, annuendo con un piccolo sorriso.
«Si sa che sono sempre io a svegliarti.»
«Ah, vero la mia piccola pulcina!»
La presi in braccio e lei tenne il bastone, portandola su di se ed avvolgendo un braccio al mio collo, scoppiando a ridere.
«Fratellone, mettimi giù! La mamma si arrabbierà, se tarderai di nuovo!»
«Ah, non farò tardi e poi, mia principessa, la carrozza la deve portare in cucina per la colazione reale.»
«Ma ho finito di fare colazione...»
«La rifarà in compagnia del suo umile cocchiere.»
Corsi in cucina con lei che rise divertita e si tenne stretta a me.
Nella piccola cucina, il profumo del latte e del pane faceva da padrona. Mia madre aveva già preparato la tavola e stava pulendo il pavimento.
«Era ora che ti svegliassi, pigrone.»
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Sʟᴀᴠᴇ
Hayran Kurgu"Da povero a ricco. Da venditore di scarpe a schiavo di un padrone... può la mia vita avere una svolta migliore?" Raiting: Rosso Pairing: Yunho and Changmin (Homin) Cover by @AshikaRamasamy