Cap 28

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Changmin PoV

Stentavo ancora a credere che il mio Yunho fosse stato arrestato e tenuto nelle segrete del palazzo.
Non riuscivo ancora a metabolizzare quegli eventi che avevano preso una svolta quel giorno. Era come se il fato avesse giocato ad entrambi quel tiro ed ora era lì, non molto distante da me.

«Devo parlare con il Principe. C'è stato un malinteso...»

«Non penso sia possibile... Nessuno oserebbe entrare così nel palazzo, se non per rubare od attentare alla vita di sua maestà.»

«Hanno almeno ascoltato ciò che aveva da dire? Non è da Yunho... Non è da...»

«Quindi lo conosci?» Taeyeon mi osservò, seduta sulla sedia nella mia stanza con gli occhi leggermente sorpresi.
Mi morsi il labbro inferiore, appoggiato alla porta e socchiusi gli occhi.

«Nae... Lui... Lui è il mio padrone. Il mio primo padrone.» Il volto di lei cambiò totalmente, posandosi una mano sulle labbra socchiuse per lo stupore.

«Quindi... Eri della famiglia Jung?»
Annuii con lo sguardo basso e quella sensazione di impotenza attorcigliarsi nel mio stomaco.

«Nae... Mi comprò e divenni suo schiavo, ma... non mi ha mai trattato come tale, Taeyeon. È grazie a lui se oggi so scrivere e leggere... È grazie a lui se riesco a sorridere e a lottare per vivere... È grazie a lui se...» mi fermai, guardandola e mordendomi il labbro. Sarebbe stata una buona idea aggiungere quel particolare? Ma potevo mentire agli altri su ciò che provavo?

«Se...?» domandò lei sempre più curiosa e sorpresa.

«Se ho iniziato ad amare...» sussurrai senza abbassare gli occhi. Lei dapprima non disse nulla, ma poi si alzò, avvicinandosi a me e scrutandomi con i suoi grandi occhi.

«Allora è anche il tuo uomo...!» la sua esclamazione era del tutto allegra, come se fosse qualcosa che aveva sempre pensato.
«Sentivo che era un lui! Ma non... Lui!» la sua espressione mi strappò un sorriso, simile a quella di una bambina, simile a quella di mia sorella.

«Invece... Ecco qui.» risposi tristemente, la vista leggermente offuscata per le lacrime che stavo trattenendo. Lei smise di sorridere, allungando la mano destra che posò sul mio braccio, attirando il mio sguardo sul suo viso.

«Tu vuoi andare a vederlo, vero?»

«Più di ogni altra cosa... E liberarlo, Tae...» risposi, deglutendo.

«Potrei aiutarti per la prima e... Per il tuo secondo desiderio, spero che il principe e sua maestà possano essere magnanimi.»

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Taeyeon mantenne la sua parola, perché mi ritrovai nascosto con un mantello marrone ed il cappuccio sollevato che copriva e nascondeva il mio viso, stando affiancato alla parete delle segrete, aspettando un suo segnale.
Era riuscita ad entrare in quella sezione del palazzo ed ora stava cercando di allontanate un'altra guardia con la solita scusa. Sapeva che rischiava molto, ma non si era tirata indietro nell'aiutarmi.

Aveva iniziato a parlare con la guardia e notai che si tirava spesso indietro, ma alla fine Tae era riuscita anche ad allontanare l'ultima delle guardie.
Mi nascosi per bene nell'ombra, quasi mimetizzandomi con quell'oscurità. Le segrete erano gelide e poco illuminate, il suo lungo corridoio era costeggiato solo da pochissime torce, quel che bastava per far luce alle guardie di turno, che probabilmente si erano abituati alla sua oscurità.

Sentivo gelare persino le ossa e solo quando Taeyeon si allontanò con la guardia potei finalmente scattare silenzioso verso la parte dove vi erano le celle. Alcune erano vuote, altre invece erano occupate da persone che mi osservavano incuriositi e chi invece mi riservava sguardi ostili.

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