Yunho PoV« Signore... Signore, Min è stato comprato da... »
Le parole di Khyuhyun riecheggiavano nella mia mente. Non ero riuscito a sentire da chi fosse stato comprato, perché la fretta dei miei passi mi portò fuori da quella porta alla scuderia in pochi attimi.
Presi il mio cavallo senza dare spiegazioni al ragazzo che se ne stava prendendo cura.
Ogni secondo che passava era vitale.
Ogni secondo che passava, la mia vita sembrava venir meno.Di mia madre non mi importava nulla, le guardie avrebbero fatto il loro dovere e fu solo quella verità nascosta che, insieme alle parole di Khyuhyun, iniziavano a urlare distruggendo il silenzio della mia mente.
Anche mio padre, come me, aveva amato uno schiavo e anche loro vennero divisi in un modo atroce, un modo che il colpevole avrebbe pagato caro.
Lo scalpitare del cavallo mi portò a pensare che quella epoca non era d'oro. Non era per nulla come avevo immaginato quando conobbi Changmin.
Le mie idee, i miei sogni, il futuro che volevo vivere, li vedevo allontanarsi ad ogni passo che stavo compiendo, ad ogni incitamento al mio destriero di raggiungere quella capanna dove Jaejoong teneva gli schiavi.
« AH! » la rabbia e la collera stavano prendendo il sopravvento e la voglia di mettere le mani su Jaejoong stava aumentando.
Come avevano potuto? Come si erano permessi di portare via la mia felicità?
Non risposi nemmeno alle imprecazioni di un viandante che si trovava lungo il mio sentiero e nemmeno quando mi colpì un ramoscello di un albero non molto distante da me.
« Aspettami, aspettami, ti prego, Minnie! »
La disperazione aveva mosso quelle parole, parole che il vento avrebbe portato via senza mai arrivare al suo destinatario.
Parole vuote e irraggiungibili.
Riuscivo a vedere quel posto, il mio cavallo stremato dalla corsa folle e la rabbia si faceva nuovamente strada nel mio corpo.
Attorno a quel posto non c'erano cavalli e nemmeno carrozze, era del tutto deserto e senza anima viva.
Forse ero riuscito ad arrivare prima di colui che aveva comprato Changmin.
Comprato.
Mi venne anche da vomitare ripensando che avevo fatto la stessa cosa, ma in modo del tutto diverso.
« Rimani qui e sta in silenzio. » dissi al mio destriero, fissandolo ad un albero robusto ed avanzando verso la porta della capanna del tutto silenziosa.
La aprì con un calcio, introducendomi nel corridoio lungo e buio, con l'odore acre di chiuso.
« Chi diavolo sei tu? » uno dei suoi uomini comparve da una porta e mi si piazzò davanti.
Con la sua stazza poteva anche bloccarmi e buttarmi fuori, ma la statura non era nulla se qualcuno è mosso dalla rabbia e dalla determinazione.
Se quel qualcuno ero io.
« Dov'è Jaejoong? » risposi con un'altra domanda.
« Mi stai forse prendendo in giro, ragazzino? » rispose lui, di rimando, avanzando verso di me e pronto a bloccarmi e buttarmi fuori, ma mi bastò un semplice sguardo per fermarlo al suo posto.
Probabilmente il mio sguardo non era per nulla rassicurante. Ma come poteva esserlo?
Come poteva essere fermo e risoluto, per quel torto che quella gente mi aveva fatto?
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Sʟᴀᴠᴇ
Fanfiction"Da povero a ricco. Da venditore di scarpe a schiavo di un padrone... può la mia vita avere una svolta migliore?" Raiting: Rosso Pairing: Yunho and Changmin (Homin) Cover by @AshikaRamasamy