Arrivati fuori scuola scendo dalla macchina sbattendo la porta,ma cosa gli é saltato in mente,si é il mio migliore amico,ma non puó dirmi con chi uscire o con chi stare,lui non lo conosce,non sa come mi fa stare bene. Stringo i pugni e entro nell'istituto fregandomene di Ivano che continua a chiamarmi,guardo l'ora e noto che sono le 08:30,aspetteró sul muretto fino alla seconda ora. Mentre cerco di distrarmi con la musica,mi arriva un messaggio improvviso da Ivano:
Scusami per prima,non so cosa mi sia preso,mi preoccupo per te,ma so che mi sono comportato male,spero potrai perdonarmi.
-Ivano :(.Per Ivano=
É tutto okey ti perdono,Ti Voglio Bene <3Il suono della campanella mi fa tornare alla realtá,poso il telefono in tasca e entro,le ragazze e i ragazzi che stanno uscendo dalle classi si fermano a guardarmi e sento qualcuno dire "MA QUELLA É LA IORIO?"
"É CAMBIATA É DAVVERO BELLA CON IL TRUCCO"
Ignorandoli mi avvio verso la mia classe,ma un ragazzo grasso si ferma davanti a me,alzo la testa e deglutisco,Tommaso il bullo,chissá cosa vorrá da me.S=devo andare in classe.
Cerco di scansarlo ma lui mi tira per un braccio,il braccio sbagliato,sento la ferita aprirsi e fare strada al sangue.
T=allora é vero quello che dicono?.
Ride e stringe di piú il polso.
S=mi fai male.
Cerco di tirare il braccio ma lui stringe ancora di piú.
T=il tuo carattere e le tue ossa di vetro non sono cambiate come vedo.
Sta per darmi uno schiaffo me lo sento.
Samantha sei cambiata,ora sei piú sicura di te,fa vedere a quel ciccione di Tommaso che puoi affrontarlo.
Mi incoraggia la mia voce interiore.
Senza dare risposta mi scanso dal pugno e do in calcio nelle parti basse a Tommaso.S=questo é per avermi picchiata.
Appena lui rallenta la presa,tolgo il mio polso dalla sua mano e vado in segreteria a farmi fare l'autorizzazione.
Dopo fatto ció entro in classe e mi siedo al mio posto fiera di ció che ho fatto.P.o.v.Ivano.
Per fortuna Samantha mi ha perdonato,non so cosa mi sia preso prima,sono troppo geloso,non riesco a vederla con un altro.
Decido di andarla a prendere a scuola cosi potró abbracciarla.I=mamma vado a prendere Samantha a scuola.
Prendo le chiavi e faccio per uscire,ma lei mi ferma.
S=aspetta Ivano devo dirti una cosa.
Si avvicina e noto che é strana.
I=cosa ce mamma é successo qualcosa?
Gli appoggio le mani sulle spalle.
S=Ivano io non voglio che tu soffra.
Mi accarezza la guancia.
I=mamma tranquilla.
Le sorrido.
S=Ivano se Samantha ama un altro,prova ad andare avanti anche tu.
Mi guarda seria.
I=certo mamma,ma non fare la psycologa con me.
Rido e dopo averle baciato un guancia esco di casa.
P.o.v.Samantha.
Finalmente le ore sono passate,Ivano ha detto che mi veniva a prendere lui quindi lo aspetteró al solito posto.B=Samantha.
Beatrice mi posa una mano sulla spalla e mi gira verso di lei.
S=mi hai fatto paura,é successo qualcosa?
Mi acciglio.
Beatrice sussurrá qualcosa all'orecchio delle sue amiche e loro vanno via.
B=tra pochi giorni é Natale.
Mi ricorda.
S=quindi?
La guardo interrogativa.
B=vorresti venire con noi e con il nostro gruppo a festeggiare in discoteca,ci sará anche Tommaso,so che ora state insieme.
Mi fa l'occhiolino e io divento rossa.
S=ci stiamo sentendo.
Mi fa strano dire questa parola,io non sono mai stata fidanzata fin ora.
B=allora ci vieni?
Fa un sorriso malizioso.
Avrei voluto dirle che io passavo il Natale con Ivano in camera mia a bere coca cola,mangiare patatine e vedere un film,ma sarebbe stato troppo da bambina,quindi mi limito ad annuire e lei va via sorridendomi,batte il cinque alle sue amiche e vanno via. Sará un modo loro di salutarsi!
I=dai vieni.
Mi fa segno Ivano,non sapevo fosse arrivato.
S=non ti avevo sentito.
Entro in macchina e lui mi abbraccia.
I=scusami.
Continua a sussurrarmi all'orecchio quella parola.
S=é tutto okey.
Rido.
I=fammi vedere il polso.
Prende il mio braccio e fa per tirare la manica su.
S=no Ivano é tutto okey.
La tiro.
I=Samantha fammi vedere il polso.
Ordina e io sbuffando glielo faccio vedere.
S=ecco hai visto?
Ricopro la garza.
I=sono stato io!
Si passa le mani tra i capelli.
S=no Tommaso.
Copro subito la mia bocca.
I=Tommaso?
Urla.
S=tranquillo mi ha solo stretto il polso,ed é uscito il sangue,ma ho una cosa da raccontarti.
Rido al pensiero
I=cosa ce da ridere.
Mette in moto la macchina.
S=sono riuscita a schivare un suo pugno e a dargli un calcio nei gioielli di famiglia.
Rido ancora di piú e lui cerca di rimanere serio ma non ci riesce.
I=stai deventando coraggiosa.
Ride anche lui
Arrivati fuori casa deglutisco e incomincio a tremare,di sicuro devo delle spiegazioni a mio padre,ma mi sono dimenticata di pensare a cosa dire,entro e lo trovo appoggiato al divano.
R=eccoti signorina.
Si avvicina arrabbiato.
S=papá io...
Faccio un passo indietro non sapendo cosa dire.
R=sta zitta.
Mi da uno schiaffo e un altro ancora.
G=papá fermati sono stato io.
Gli blocca la mano.
R=sei stato tu a fare cosa?
Continua a guardarmi.
Faccio un passo indietro e cado a terra,mi porto le ginocchia al petto e piango.
G=ho messo io la sua camicia nel tuo uffucio,volevo farle uno scherzo.
Mente ed alza le spalle
Mio padre non aggiunge altro e va via.
Continuo a piangere e Giuseppe mi abbraccia.