19 capitolo

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Arrivati fuori scuola scendo dalla macchina sbattendo la porta,ma cosa gli é saltato in mente,si é il mio migliore amico,ma non puó dirmi con chi uscire o con chi stare,lui non lo conosce,non sa come mi fa stare bene. Stringo i pugni e entro nell'istituto fregandomene di Ivano che continua a chiamarmi,guardo l'ora e noto che sono le 08:30,aspetteró sul muretto fino alla seconda ora. Mentre cerco di distrarmi con la musica,mi arriva un messaggio improvviso da Ivano:
Scusami per prima,non so cosa mi sia preso,mi preoccupo per te,ma so che mi sono comportato male,spero potrai perdonarmi.
-Ivano :(.

Per Ivano=
É tutto okey ti perdono,Ti Voglio Bene <3

Il suono della campanella mi fa tornare alla realtá,poso il telefono in tasca e entro,le ragazze e i ragazzi che stanno uscendo dalle classi si fermano a guardarmi e sento qualcuno dire "MA QUELLA É LA IORIO?"
"É CAMBIATA É DAVVERO BELLA CON IL TRUCCO"
Ignorandoli mi avvio verso la mia classe,ma un ragazzo grasso si ferma davanti a me,alzo la testa e deglutisco,Tommaso il bullo,chissá cosa vorrá da me.

S=devo andare in classe.

Cerco di scansarlo ma lui mi tira per un braccio,il braccio sbagliato,sento la ferita aprirsi e fare strada al sangue.

T=allora é vero quello che dicono?.

Ride e stringe di piú il polso.

S=mi fai male.

Cerco di tirare il braccio ma lui stringe ancora di piú.

T=il tuo carattere e le tue ossa di vetro non sono cambiate come vedo.

Sta per darmi uno schiaffo me lo sento.
Samantha sei cambiata,ora sei piú sicura di te,fa vedere a quel ciccione di Tommaso che puoi affrontarlo.
Mi incoraggia la mia voce interiore.
Senza dare risposta mi scanso dal pugno e do in calcio nelle parti basse a Tommaso.

S=questo é per avermi picchiata.

Appena lui rallenta la presa,tolgo il mio polso dalla sua mano e vado in segreteria a farmi fare l'autorizzazione.
Dopo fatto ció entro in classe e mi siedo al mio posto fiera di ció che ho fatto.

P.o.v.Ivano.
Per fortuna Samantha mi ha perdonato,non so cosa mi sia preso prima,sono troppo geloso,non riesco a vederla con un altro.
Decido di andarla a prendere a scuola cosi potró abbracciarla.

I=mamma vado a prendere Samantha a scuola.

Prendo le chiavi e faccio per uscire,ma lei mi ferma.

S=aspetta Ivano devo dirti una cosa.

Si avvicina e noto che é strana.

I=cosa ce mamma é successo qualcosa?

Gli appoggio le mani sulle spalle.

S=Ivano io non voglio che tu soffra.

Mi accarezza la guancia.

I=mamma tranquilla.

Le sorrido.

S=Ivano se Samantha ama un altro,prova ad andare avanti anche tu.

Mi guarda seria.

I=certo mamma,ma non fare la psycologa con me.

Rido e dopo averle baciato un guancia esco di casa.

P.o.v.Samantha.
Finalmente le ore sono passate,Ivano ha detto che mi veniva a prendere lui quindi lo aspetteró al solito posto.

B=Samantha.

Beatrice mi posa una mano sulla spalla e mi gira verso di lei.

S=mi hai fatto paura,é successo qualcosa?

Mi acciglio.

Beatrice sussurrá qualcosa all'orecchio delle sue amiche e loro vanno via.

B=tra pochi giorni é Natale.

Mi ricorda.

S=quindi?

La guardo interrogativa.

B=vorresti venire con noi e con il nostro gruppo a festeggiare in discoteca,ci sará anche Tommaso,so che ora state insieme.

Mi fa l'occhiolino e io divento rossa.

S=ci stiamo sentendo.

Mi fa strano dire questa parola,io non sono mai stata fidanzata fin ora.

B=allora ci vieni?

Fa un sorriso malizioso.

Avrei voluto dirle che io passavo il Natale con Ivano in camera mia a bere coca cola,mangiare patatine e vedere un film,ma sarebbe stato troppo da bambina,quindi mi limito ad annuire e lei va via sorridendomi,batte il cinque alle sue amiche e vanno via. Sará un modo loro di salutarsi!

I=dai vieni.

Mi fa segno Ivano,non sapevo fosse arrivato.

S=non ti avevo sentito.

Entro in macchina e lui mi abbraccia.

I=scusami.

Continua a sussurrarmi all'orecchio quella parola.

S=é tutto okey.

Rido.

I=fammi vedere il polso.

Prende il mio braccio e fa per tirare la manica su.

S=no Ivano é tutto okey.

La tiro.

I=Samantha fammi vedere il polso.

Ordina e io sbuffando glielo faccio vedere.

S=ecco hai visto?

Ricopro la garza.

I=sono stato io!

Si passa le mani tra i capelli.

S=no Tommaso.

Copro subito la mia bocca.

I=Tommaso?

Urla.

S=tranquillo mi ha solo stretto il polso,ed é uscito il sangue,ma ho una cosa da raccontarti.

Rido al pensiero

I=cosa ce da ridere.

Mette in moto la macchina.

S=sono riuscita a schivare un suo pugno e a dargli un calcio nei gioielli di famiglia.

Rido ancora di piú e lui cerca di rimanere serio ma non ci riesce.

I=stai deventando coraggiosa.

Ride anche lui

Arrivati fuori casa deglutisco e incomincio a tremare,di sicuro devo delle spiegazioni a mio padre,ma mi sono dimenticata di pensare a cosa dire,entro e lo trovo appoggiato al divano.

R=eccoti signorina.

Si avvicina arrabbiato.

S=papá io...

Faccio un passo indietro non sapendo cosa dire.

R=sta zitta.

Mi da uno schiaffo e un altro ancora.

G=papá fermati sono stato io.

Gli blocca la mano.

R=sei stato tu a fare cosa?

Continua a guardarmi.

Faccio un passo indietro e cado a terra,mi porto le ginocchia al petto e piango.

G=ho messo io la sua camicia nel tuo uffucio,volevo farle uno scherzo.

Mente ed alza le spalle

Mio padre non aggiunge altro e va via.

Continuo a piangere e Giuseppe mi abbraccia.

Vittima Di BullismoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora