CAPITOLO 11

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Avatar si profila all'orizzonte, una città dalle mura e case di colore candido, le strade sembrano scintillare in lontananza, come se fossero coperte d'argento; tra i quartieri si innalzano torri color dell'avorio, con tetti dorati, una vera e propria capitale bianca e luminosa. L'obelisco, impossibile non notarlo, in puro oro, svetta al centro della città e riflette luminoso i raggi solari del giorno ormai inoltrato. La città è deserta come la precedente, la popolazione trasferita altrove in previsione della guerra, ma non si vede traccia nemmeno del Guardiano, Naghion della luce che a detta del vecchio è un immenso drago di cristallo dalle scaglie che riflettono la luce e accecano i nemici.

Draghi e demone sono nervosi, si guardano attorno con attenzione alla ricerca del nemico. "Inutile perdere tempo." Borbotta Belial. "Attacchiamo l'obelisco, appena proveremo anche solo a sfiorarlo salterà fuori, ovunque si nasconda." Il demone è stanco di agguati e nemici nascosti pronti ad attaccare. Aldebaran ringhia nervoso e punta all'obelisco, Rasglad lo segue in coda planando silenziosi sulla città.

Le previsioni di Belial si avverano, appena i draghi si avvicinano all'obelisco, dalle calme acque del lago accanto alla città, emerge l'immenso guardiano di cristallo. La luce si riflette sulle scaglie che scintillano al sole producendo riflessi color arcobaleno, l'acqua che scorre lungo il corpo del drago, lo imperla come fosse ingioiellato e la creatura spicca il volo tagliando la strada agli invasori. Rasglad e Aldebaran si dividono evitando l'immenso mole del cristallo, allargano il loro volo e compiono una lunga virata riunendosi poi uno accanto all'altro. Naghion li fronteggia ponendosi tra loro e l'obelisco.

"Maghi e angeli non si vedono." Belial non è convinto.

"Sono sicuramente nascosti e pronti, come i soliti codardi che sono." Aldebaran è impietoso. "Ma non possiamo fare molto o abbattiamo il cristallo o è finita."

Rasglad ascolta, annuisce ma non pronuncia parola, ormai chiuso da tempo nel suo silenzio ostinato dove culla la rabbia di quello che per lui, fin ora, è stato un totale fallimento. Nella mente del drago, lui stesso è il fallimento, non ha aiutato come voleva i compagni, Lanthis è esanime per averli salvati e fino a quel momento il giovane abissale ha coltivato solo una gran rabbia nel sentirsi inutile oltre alla vergogna che per un drago è troppo da sopportare.

Naghion ruggisce minaccioso in segno di sfida, Aldebaran signore dei cieli di Tenebra risponde con altrettanto vigore prima di lanciarsi all'attacco. Belial resta ancorato alla sella tenendo stretta la sorella, mentre il suo compagno si scambia alcune artigliare e morsi col nemico, per saggiarne la forza. Rasglad lo segue, attende che Naghion sia impegnato nel primo scontro e tenta di sorprenderlo al fianco; il cristallo attendeva il doppio scontro e forte della sua maggior resistenza, contro i due nemici feriti, stanchi e già provati dalle battaglie, si disimpegna da Aldebaran ritraendosi e mandando a vuoto l'attacco di Rasglad che involontariamente finisce tra i due draghi. Naghion approfitta e si lancia contro l'abissale, spingendolo a forza addosso al dorato oscuro. I due draghi finiscono con l'intralciarsi, le loro ali si colpiscono a vicenda e le due creatura ricadono al suolo per decine di metri prima di ritrovare una minimo di equilibrio, riescono solo a non schiantarsi rallentando la caduta prima di ghermire gli edifici con gli artigli. Le case crollano sotto il loro peso.

Rasglad, Aldebaran e Belial alzano lo sguardo al cielo osservando il drago di cristallo ed è solo allora, quando i tre sono a terra, vicini, che i maghi bianchi si muovono. Arcimaghi nascosti tra le ombre si fanno avanti, la loro litania assomiglia a una canzone triste, mormorata tra le stradine della città e una cupola dorata si crea sopra il gruppo imprigionandoli. Rasglad è il primo a scagliarsi contro quella barriera ma viene rimbalzato indietro.

"Dannazione!" Ruggisce l'abissale. "E' sempre colpa mia... Tutta colpa mia." Rasglad irrompe sfogando la sua frustrazione. Aldebaran e Belial son troppo concentrati a valutare la situazione per dar adito allo sfogo dell'abissale.

Demons IIIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora