La sveglia del telefono suonò.
Lo cercai con la mano ma colpii il muro. "Merda!". Per fortuna che in Corea non capiscono l'italiano. Ancora con gli occhi chiusi mi alzai. Aprii gli occhi e presi il telefono dal comodino.
"Come ho fatto ad arrivare a letto?! Non mi ero mica addormentata sulla poltrona?"
Mi stiracchiai e scesi dalle scalette. Fortuna che c'era il soppalco e le scale fisse, di legno, altrimenti sarei caduta. Il telefono vibrò.
Da: <Kang Jae Hyun>
«Sveglia dormigliona! Fra quaranta minuti ti vengo a prendere davanti alla tua stanza, così andiamo assieme a lezione... A dopo!»
Sorrisi e gli risposi
A: <Kang Jae Hyun>
«Ok, a dopo :)Hanna»
Mi feci una doccia veloce. Asciugai i capelli e mi misi la divisa. Mi truccai leggermente e presi i libri che mi servivano.
Qualcuno bussó alla porta. Aprii. Era Kang Jae Hyun. Puntuale e bellissimo, con quel sorriso poi.... "Hanna, non ti vergogni di pensare queste cose del tuo unico amico?!"
"Ciao, Hanna... Andiamo?"
"Oh, ciao Jae Hyun. Certo! Andiamo!"
Entrammo in classe chiacchierando. La gente mi fissò male.
"Ehm... Ciao (?) Sono Hanna Johnson... La nuova studentessa..."
Tutti, sorpresi, esplosero in urla e saluti di benvenuto.
Cercai un posto libero. L'unico era accanto ad una ragazza davvero singolare. Era alta come me e magra, ma muscolosa. Indossava la divisa, con un cerchietto rosa e turchese fra i capelli corti, arancioni e molto mossi.
"Ciao Hanna, e benvenuta. Io sono Choi Kippeum, la tua coinquilina. Condividiamo la stessa stanza."
"Ciao, Kippeum... Condividiamo davvero la stessa stanza? Sono tue le divise di calcio?"
"Si, si, sono mie. Faccio parte della squadra della scuola. Faccio molti sport. Ah, ieri ho visto che dormivi sulla poltrona, quindi ti ho portata in braccio a letto. Scusa, magari ti ha dato fastidio..."
"Oh, no, grazie Kippeum... Mi dispiace che tu abbia dovuto portarmi"
"Tranquilla, Hanna. Non é un problema... Sei leggerissina. Da dove vieni?"
"Sono inglese ma nata in Italia, a Milano."
"Ooooh... Che bello! Mi daresti un nome inglese? Non ne ho uno, e per molte persone non coreane il nome Kippeum è difficile..."
"Mmmh... Kippeum vuol dire gioia, felicitá, vero?"
"Si!"
"Allora, secondo me, Joy è perfetto. Ha lo stesso significato del tuo nome..."
"Grazie, Hanna, è stup-"
L'insegnante entró. Mi presentó ufficialmente, poi la lezione inizió.
Dopo qualche ora suonó la campanella. Pranzo!
Io, Kippeum e Jae Hyun andammo in mensa assieme. Erano già amici.
Stavamo mangiando, quando due persone, armate di vassoio, si sedettero accanto a noi. Una era carina, coi capelli (palesemente) tinti castano chiaro, raccolti in due code laterali, alte e boccolose, con una fitta frangetta. Lei si presentó, in coreano, con pesante accento giapponese. "Ciao, mi chiamo Shika"
L'altro/a era indefinibile. Portava i capelli lunghi e scalati. Sotto il ciuffo che copriva occhi e naso si intravedeva una fascetta verde, sulla fronte. Indossava una divisa maschile, ma non riuscivo a capire se fosse maschio o femmina. Non parló. Shika disse: "Si chiama Min-Su.""Benissimo. É un nome unisex. Come mi riferirò a lui/lei??!"