Dopo qualche settimana passata fra scuola, stazione di polizia e la casa del signore e i suoi figli, la situazione migliorò.
La polizia credette alla mia versione dopo che trovarono un filmato di una videocamera di sorveglianza.
Il gruppo che aveva tenuto in ostaggio Jae Hyun venne messo in prigione. Tranne Camilla, che, dopo essere stata salvata per un pelo, venne portata in un ospedale psichiatrico.
A scuola andava tutto bene, con la classe andavo molto d'accordo, soprattutto con le mie amiche. Dico amiche perché Jae Hyun mi evitava. Non mi parlava, non mi rispondeva ai messaggi e non mangiava piú con noi. Strano, il ragazzo, vero? Prima mi bacia, poi molla tutto per andare a fare amicizia coi "bulletti fighetti" della scuola. Bah.
Dopo scuola andavo a casa Park.
Lì, il signor Park e i suoi bambini mi accoglievano sempre.
Io li aiutavo a fare la spesa e estinguere i loro debiti. Li aiutavo a pulire e fare i compiti. Scoprii anche che il primo giorno non avevo notato una cosa importante: uno dei figli, quello considerato malato, di nome Marcel, era nato senza una gamba. Aveva due stampelle, ma ovviamente non riusciva a fare tutto da solo. I suoi fratelli erano comunque molto gentili con lui.
Avevo imparato tutti i loro nomi.
C'erano:
Min Yong, il bambino piu vecchio, di 12 anni
Marcel, bambino di 10
Terry, bambino di 9,
Iseul, bambina di 7
E infine, la piu piccola, Nari, di 4.
Erano tutti adorabili, anche se quella con cui mi ero piu legata era Iseul.
In coreano Iseul significa "rugiada".
Beh, il nome le calzava a pennello.
Era una bambina come poche. Umile, onesta, dolcissima, bellissima da mozzare il fiato, innocente e mite. Quel tipo di personcina che anche se sta male fa di tutto per gli altri.
Era lei, che il primo giorno mi aveva chiamato Angelo. E lo faceva tuttora. Mentre gli altri mi chiamavano Hanna, Signorina o Agassi, lei mi chiamava 천사, Cheonsa, che si traduce come "Angelo". Io, in risposta la chiamavo 별, Byul, ovvero Stella. Lei sembrava felice. Dopotutto lei mi aveva insegnato molte piú cose della scuola.
Mi aveva dimostrato come apprezzare quello che ho... Ad amare senza pretendere di essere ricambiata... A sorridere per una qualsiasi cosa bella, ad emozionarmi vedendo le persone che si abbracciano, a piangere vedendo un tramonto, ad essere bambina, a credere negli angeli e nelle fate.
Dopotutto, lei era davvero una stella. Come la stella polare, mi aveva fatto ritrovare la via smarrita. Aveva fatto luce sulle cose davvero importanti nella vita.-----
Joy mi scosse.
"Hanna! Hai sentito quello che ti ho detto?!"
"Eh?! Cos-"
"Hanna, sono stufa di ripetere le cose per te" disse Kippeum rimescolando il ramen con le bacchette.
"Ti ho chiesto se ti va di andare al concerto degli SHINee. Ne terranno uno fra un po. Riesco ad ottenere i biglietti scontati se ti interessa."
"Oh! Ottimo!" dissi, dopo aver finito di masticare gli spaghetti.
Tornando a lezione mi fermò.
"Hanna... A che pensi? Va tutto bene? Sei strana, ragazza mia."
"Oh, si Joy, tranquilla. Va tutto ok. Ora andiamo. La signorina Kim si arrabbierà davvero, 'sta volta."
"ok. Vamos."
Entrata in classe trovai un disastro sul mio banco. Era stato sporcato di qualcosa di appiccicoso. Sopra c'era un biglietto e una pistola giocattolo.
Sulla carta c'era scritto:Era meglio se quella pazzoide ti avesse uccisa.
Mi girai. Jae Hyun non era al suo posto.
Ma non poteva essere stato lui.
Si, ora mi odiava senza motivo, ma non poteva essere stato lui.