CAPITOLO 17

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«Vorrei vestirmi, puoi gentilmente uscire da questa stanza?»chiedo con la poca pazienza che mi rimane.

«Non ti guardo mica»sbotta lui.

«Puoi uscire o devo fare una richiesta su carta da bollo?»

Lui sorride, apre la porta e la richiude.

«Fa' una cosa veloce!»urla da dietro la porta.

Dopo essermi vestita, usciamo da casa di Mia e saliamo sulla sua ford.

«Come sta tuo padre?»chiede lui.

Cavolo, da ieri non ho osato più mettere piede in casa per paura che mi picchiasse di nuovo! «Allora?»insiste lui
«Non lo so»dico, quasi con le lacrime agli occhi.

«Okay, okay, adesso non piangere! Andiamo a trovare Mia?»
«Sai dov'è?» chiedo incuriosita.

«Non in un bel posto...»dice preoccupato.

Dopo qualche minuto, Edison parcheggia la sua Ford vicino una piazzetta.

«È lì, la vedo, la vedo! Andiamo!»

«Non esultare, i ragazzi al suo fianco non sono brava gente!»

«Circolo di droga? Atti di pedofilia? Molest...»

«Zitta, ci stanno guardando!»

«Mi vuoi dire chi sono, sì o no?»

«Sono dei vecchi amici di Mia...ha passato i guai per loro, in passato.»

«E cosa le hanno fatto?»chiedo proccupata.

«Come dire...hanno sfruttato il suo corpo!»

Mi stupisco della sua eleganza.

«Ciao!»dice Mia urlando dal finestrino.

Io ed Edison sobbalziamo dallo spavento.

«Ciao»diciamo all'unisono.

Sale sul sedile posteriore e nessuno prova ad affrontare l'argomento.

«Stavi con loro?»chiedo preoccupata.

«Vuoi starti zitta?!»ringhia Edison.

«Sì Caroline, stavo con loro.»

Mi stupisce la sua onestà«Ti hanno fatto del male?»

«Abbiamo solo bevuto qualcosa al bar, niente di più!»urla lei«Stasera andiamo di nuovo alla festa?»chiede.

Edison risponde con un cenno affermativo, io esito per qualche secondo ma accetto.

«Principessa, mi stupisci ancora!»sogghigna lui.

La verità è che non voglio andare alla festa, ma l'idea di tornare a casa mi rende ansiosa e preoccupata.

Solo tu ed ioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora