CAPITOLO 28

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Ho voglia di sfogare la mia rabbia...magari tirando dieci pugni in faccia a quell'imbecille di Parker, fino a fargli vomitare il cuore...quello che mi ha strappato rubandomi Caroline.

Ma da quando in qua sono un filosofo? E perché sono così possessivo con Caroline?

L'unica cosa che sono più che sicuro di dover fare, è andare da lui.

Apro la portiera della mia Ford. È ridotta in un porcile! Se Axel prova di nuovo a chiedermi la macchina, gli faccio sputare quei quattro denti storti che ha in bocca...che disgraziato!

E adesso devo trasformarmi in Cenerentola per pulire questo immondezzaio...se trovo quel babbeo!

Dopo essermi umiliato da solo pulendo quella discarica, arrivo a casa di mia madre.

Picchio più volte sulla porta, ma quel pakistano non vuole aprire.

Dopo aver imprecato abbastanza, perdo la pazienza.

«Apri la porta, panda paralitico, prima che ti stacchi la testa a morsi!»ringhio.«So che ci sei»

Sento che loda qualcuno al cellulare e mi chiedo se stia parlando con il padre eterno.

Poi torno ad imprecare, fin quando non apre la porta.

«Perdonami, stavo parlando al cellulare con Caroline»

Quando pronuncia quel nome vorrei bloccarlo contro il muro e tirargli qualche martellata sulle palle.

Ma poi ripenso a quel barbone di suo padre e immagino che a lui non piacerebbe vedere il figlio morire in quel modo.

«Mi stavo chiedendo»mormora«vorresti consigliarmi un vestito per domani sera?Andrò a cena con Caroline nel ristorante italiano più famoso della cittá!»

Stringo i pugni per non picchiarlo.«Perché non vai in fondo alla strada? Oggi c'è una svendita di cardigan!»dico incazzato.

Non può andare ad un appuntamento con lei...è mia!

Solo tu ed ioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora