CAPITOLO 18

6.6K 305 2
                                    

Il tempo passa in fretta e giunge l'ora di andare alla festa.

«Eddie e Harry arrivano fra mezz'ora, dobbiamo affrettarci !»dice Mia ansiosa.

Oddio, i vestiti! Non posso andare alla festa conciata in questo modo!«Mia, arrivo subito!»

Apro la porta di casa. Mio padre è steso sul divano e russa rumorosamente, so che ha bevuto, ancora! Prometto a me stessa di parlarci una volta sveglio, ma non so dove trovare il coraggio.

Metto un vestitino azzurro, molto simile a quello della scorsa volta, infilo delle scarpette bianche con i tacchi per sembrare più alta e mi trucco con un po' di eyeliner.

Saliamo in macchina e per il resto del tragitto non faccio altro che pensare a mio padre.

«Tutto bene?»chiede Harry.

«Sì sì!»

Siamo fuori la confraternita. Ci sono i soliti ragazzi che bevono, ballano e si divertono.

«Sei meno bassa del solito»dice Edison«Sei cresciuta nel giro di poche ore?»

«tu, invece, sei più simpatico del solito!»borbotto.

Lui sorride e mi lascia sola. Non capisco ancora perché mi invitano alle feste se poi mi piantano in asso.

Dopo una decina di minuti, sento già i timpani esplodere, quindi, nonostante il divieto di entrare di Edison, vado in camera sua, sperando di trovarlo lì.

Apro la porta; il diario di Amily non è più sul comodino e una cornice bianca è caduta a terra. Mi piego per raccoglierla, quando Edison mi spintona.

«Quale parte della frase "NON PUOI ENTRARE IN CAMERA MIA" non ti è chiara?!»ringhia ad alta voce contro di me.
«Volevo solo parlare con te...»mormoro a bassa voce, prendendo in mano la cornice.

Nella foto c'è lui-deve risalire a qualche anno fa-, capelli marroncini corti, stessi occhi azzurri e profondi e al suo fianco c'è una bambina bellissima e sorridente. Ha i capelli biondi raccolti in due piccole codine e gli occhi azzurri proprio come lui.

Edison mi strappa la cornice dalle mani e la sua espressione cambia; inarca le sopracciglia, l'iride azzurra si riduce, le pupille si dilatano e mi guarda serio.

«Basta ficcare il naso nella mia cazzo di roba!»ringhia di nuovo.

Inizio a tremare proprio come la scorsa volta-non so perché Edison mi faccia questo tipo di effetto- e urlo«Ti odio!»

Gli sbatto la porta in faccia, scendo le scale e torno all'ingresso.

Solo tu ed ioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora