Capitolo 6

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Finimmo di mangiare e decidemmo di andare in discoteca, anche perché ero convinta che mi avrebbe fatto bene dopo la mattinata che avevo passato.

Entrammo e ci dirigemmo al bancone
"Un mojito per me" dissi al barista
"Per me un Margarita" disse Giulio
"Per me un Sex on the beach " ordinò infine Giorgio

Restammo in silenzio ad ascoltare la musica che rimbombava nel locale finché non chiesi se avevano voglia di scendere in pista,annuirono e ci buttammo tra la folla sudata. Forse non era stata una grande idea venire in discoteca.. Troppa gente, troppo contatto..
Non riuscivo a liberare la mente.
Avevo ancora davanti a me gli occhi iniettati di sangue di mia madre, le mie vecchie foto posizionate dietro di lei, quelle delle vacanze a Torino dai nonni. Bei tempi.

Iniziai ad avere un capogiro, così decisi di tornare al bancone ed ordinai un altro mojito.
Buttai un occhiata in pista, cercando di scovare le sagome dei miei amici trovando dapprima Giulio, intento in una conversazione con un ragazzo che avevo già visto a scuola... Forse era uno della sezione geometri.. Boh.

Iniziai a preoccuparmi quando non riuscì a trovare Giorgio..
Poi lo intravidi insieme ad una ragazza. Non potevo credere ai miei occhi... 
Lui mi aveva sempre detto che non avrebbe mai avuto un contatto diretto con una ragazza, tranne che con me.
La rabbia prese il sopravvento sul mio corpo, posai il bicchiere, pagai, rivolsi un sorriso al barista e me ne andai.

Decisi di inviare un messaggio a Giulio
*"Giù sono uscita, non ce la facevo più, se mi cerchi sono al solito posto"* inviai
Dopo neanche un minuto ricevetti una sua risposta
*"Ch'è successo?"*
*"Il tuo compare stava avendo rapporti troppo diretti con una ragazza. Mi ha infastidito e me ne sono andata"*
*"Tra un'ora arrivo"*
*"Acqua in bocca con Giorgio eh!"*
*"Certamente "*
*"Okay, te vojo bene"*
*"Anche io te vojo bene stronzona"*

Mi diressi verso casa di Giorgio, presi skate e casse e andai al mio parcheggio anche se prima mi fermai a comprare due pacchetti di camel blu. Ero troppo nervosa.

Appoggiai le casse sul muretto, misi la musica e inizia a fare giri del parcheggio con una sigaretta in mano e cantando ogni canzone della mia playlist.

"Oh Alè, è arrivato il tuo stronzo preferitooo!!" Mi urlò Giulio appena uscito dall'ascensore, forse un po' brillo
"Giulietto mio!! Passata una buona serata?" Gli chiesi avvicinandomi
"Tutto bene, ho trovato un mio amico e abbiamo passato tutto il tempo a parlare di musica" mi rispose accendendosi una sigaretta
"Beh dai, ti sei divertito più di me" dissi accennando un finto sorriso e sedendomi su di un muretto vicino a noi
"Dai vedrai che non sarà stata colpa sua Alexa, sai che Giorgio non è così"
"Spero Giù... Non vorrei essermi sbagliata anche su di lui.. Sarebbe un colpo troppo duro.. Capisci?" Gli risposi buttando a terra la sigaretta
"Capisco perfettamente Alexa, ma ti fidi di me?"
"Ovvio, che domande!"
"Allora si scuserà" mi disse guardandomi negli occhi
"Cazzo! Ho dimenticato il le chiavi di casa sotto, vado e torno" urlò dirigendosi verso l'ascensore e quando le porte si chiusero mi alzai e ripresi a skateare.
Mi arrivò un messaggio da Giulio
*"Resta ferma dove ti ho lasciata e chiudi gli occhi, devo farti una sorpresa. Ti prego fallo"*
*"Okay"*

Mi rimisi a sedere e chiusi gli occhi cercando di immaginare cosa mi avrebbe combinato.
Sentí le porte dell'ascensore aprirsi e Giulio mi disse di non aprire gli occhi.
Ubbidì.
Sentì le porte chiudersi e poi dei passi diretti verso me.
Ma mi resi conto che c'era qualcosa che non andava.
Vaniglia?!? Aspetta ma allora..
"So che sei arrabbiata a morte con me, ma sono venuto a scusarmi" mi sussurrò all'orecchio Giorgio.
Brividi
Aprì gli occhi e vidi che aveva in mano una rosa nera ed una margherita
"Dio Giorgio, perché questi fiori?" Chiesi col cuore a mille
"La rosa nera perché è unica nel suo genere è la margherita perché è segno di semplicità e tu sei semplicemente unica. "
"In questi anni mi hai insegnato molte cose, mi hai fatto trovare bene, mi sono talmente affezionato a te che potrei arrivare perfino a morire per te, perché la mia stronzona è solo mia.
Mi sono reso conto che non ho occhi che per te, le altre ragazze sono solo attratte dal cazzo, tu sei distaccata con tutti tranne che con me, e io senza te mi perderei. Ti voglio un mondo di bene" mi disse tenendomi le mani
"Giò ma stai fatto? Ahahahahaha" dissi con le lacrime agli occhi
"Sempre a rovinare i momenti migliori eh!" Disse fingendo rabbia
"Stupido,ti voglio un mondo di bene anche io " risposi abbracciandolo e scoppiando in lacrime
"Sei come un padre per me. Mi hai cresciuta nel bene e nel male e non potrò mai negare tutto ciò che mi hai donato e insegnato. Grazie Giò, vinceremo sul mondo noi." Gli sussurrai all'orecchio intrecciando le nostre mani
"Grazie a te di esserci sempre per me" disse stringendo di più la sua mano

Restammo così,non so per quanto, io nelle sue braccia e lui ad accarezzarmi la testa. Sembrò un'eternità. Poi iniziò a squillarmi il telefono, guardai chi fosse
-mamma-
"Pronto mà, no non torno a cas-"
"Zitta e ascoltami se vuoi evitare che faccia male a tua madre"
Sobbalzai e sbiancai a quelle parole. Quello stronzo.
"Andrea lascia stare la mamma, hai capito?!?" Urlai contro il nulla
"Oh, adesso la bimba ha tirato fuori gli artigli eh!" Disse facendo uno dei suoi ghigni
"Dimmi che cazzo vuoi"
"Voglio che tu venga a casa. Ora" e chiuse la chiamata.

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