Capitolo 18

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La passeggiata con Lorenzo fu, tutto sommato, divertente. Scoprì che lui voleva diventare un attore e a Roma stava frequentando un'Università apposta, scoprì che amava l'inverno, la montagna e il silenzio, era anche un fanatico di Harry Potter ed ogni volta che parlava delle sue passioni i suoi occhi si illuminavano, portandolo anche ad accennare un dolce e involontario sorriso. Di me dissi relativamente poco essendo molto timida.

Seduti su di una panchina continuammo a parlare di musica, fotografia, film e attori e quando lui iniziò con il raccontarmi la trama del suo film preferito io presi il telefono, che non avevo toccato per tutto il pomeriggio, dalla borsa e iniziai a scorrere i mille messaggi che avevo in sospeso su whatsapp e tra tutti i mille uno mi colpì. 

"Ci vediamo tra un mese, ho bisogno di pensare un po'. Ho lasciato le chiavi di casa da Giulio. Ti amo."

Spensi il cellulare con un leggero groppo in gola, lo riposi nella mia borsa  e continuai a sentire con piacere Lorenzo parlare. Verso le otto ci incamminammo verso l'hotel di suo zio e lungo la strada ci fermammo a mangiare un panino da un paninaro. Appena finimmo di mangiare scoppiò un temporale e, non potendo resistere, iniziai a ballare sotto la pioggia. Lorenzo dapprima mi guardò in un modo strano, poi sorrise e infine si mise a ballare con me 

"Sembriamo due scemi" mi disse ridendo

"Lorenzo, noi siamo scemi!" risposi ridendo

"Dai rientriamo che altrimenti ci prendiamo qualcosa!"

Tornammo in albergo e lì lo salutai con un bacio casto sulla guancia e gli lasciai anche il mio numero di cellulare, promettendogli che gli avrei scritto il giorno successivo.

La mattina seguente mi svegliai con un forte mal di testa, cosa che odiavo da matti, così mi alzai, mi cambiai e scesi a fare colazione. Decisi di prendere l'ascensore perchè non avevo nessuna voglia di scendere le scale e nel mentre riaccesi il telefono per controllare se avessi ricevuto qualche notifica e con grande sorpresa trovai solo un solo messaggio ma che sfortunatamente non era di Giorgio ma bensì della mia compagnia telefonica che mi informava che dopo qualche giorno il mio contratto sarebbe scaduto. 

Mi mancava Giorgio, ma la sua non era una mancanza normale, la sua era una mancanza pesante, e ciò che rendeva il tutto più difficile era che se n'era andato via senza dirmi dove e con chi. Ci conoscevamo da così tanto tempo ma mi sembrò di avere a che fare con uno sconosciuto. Il mio cuore in quel momento si stava ripiegando su di lui stesso provocandomi assurde fitte. 

Giorgio era da qualche parte, con qualcun altro mentre io ero da sola in un ascensore a pensare a ciò che avrei potuto fare per rimediare a tutto quel casino, ero in preda ad emozioni mai provate verso di lui: gelosia e paura. Paura di perderlo per sempre.


Saaalve regazzi!! So che è da un bel po' che non aggiorno ma ho avuto un bel po' di problemi... Sono contentissima che la storia vi stia piacendo e più che altro sono felice perchè siamo arrivati a 2.1k di lettori!! vi amo tantissimo <3 

come al solito vi chiedo di lasciare una stellina e un commento se il capitolo vi è piaciuto! ;)

Bacini 

Ale

Salvami come solo tu sai fareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora