Capitolo 12

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CAPITOLO 12
Ma una macchina passò sopra una pozzanghera, bagnandomi da testa a piedi, e l'unica cosa che riuscì a fare fu gridare:
"STRONZA! LA PROSSIMA VOLTA GUARDA DOVE CAZZO VAI!"
E di tutta risposta mi sentì dire:
"È QUELLO CHE TI MERITI, PUTTANA"

Non ressi quelle parole perché ancora debole da ciò che era successo in quei giorni e dal nervoso iniziai a piangere. Mi vennero in contro Giorgio e Giulio e dopo avermi consolato, mi scortarono in albergo.

Durante il viaggio io e Giorgio stettimo in silenzio e appena arrivammo all'hotel salimmo tutti quanti. Appena entrata in camera mi diressi verso la doccia, scusandomi e lasciando due baci sulle guance a Giulio e uno sul naso a Giorgio; presi l'intimo e le casse e mi chiusi in bagno, lasciandomi trasportare dalle note della musica e appena misi piede nella doccia e nel mentre che l'acqua calda sfiorava la mia pelle, una sensazione di tranquillità mi avvolse, facendomi dimenticare tutto ciò che era successo in quei giorni.

Dopo un'ora buona uscì dalla doccia e vidi che Giorgio si era messo sotto le coperte e Giulio aveva aperto il divano-letto e si era messo a dormire lì. Mi appoggiai al letto e presi il biglietto che mi avevano lasciato
~Voi donne ci mettete troppo a lavarvi, che avete? Le incrostazioni al culo?-risi- comunque io e Giulio ti auguriamo una buona notte❤️ LL&M~

Infilai quel biglietto nel portafoglio e mi diressi verso l'armadio per prendere qualcosa da mettere per dormire optando alla fine per una maglia lunga vecchia e dei vecchi fuseaux. Misi una coperta sopra Giulio, notando i suoi continui brividi e tremolii e poi mi misi sotto le coperte. Cercai di prendere sonno ma un'ondata di pensieri negativi mi avvolse il cervello; e se fossi restata con mia madre? Magari tutto questo non sarebbe successo e lei sarebbe ancora quì. Magari potevo sacrificare io la mia vita per lei, magari avremmo trovato una soluzione a tutto questo male... E invece che il sonno, mi prese un attacco di panico, il fiato si faceva sempre più corto quindi cercai di alzarmi, andando a sbattere contro i muri,-Baricentro di merda-pensai e appena arrivai in bagno mi sciacquai la faccia e mi misi per terra con le gambe contro il muro.

L'attacco scomparve dopo una mezz'oretta buona, allora decisi di uscire sul balcone a fumarmi una sigaretta.
Uscì dal bagno e feci ben attenzione a non svegliare i due belli addormentati, presi sigarette e accendino e mi misi uno scialle di cotone perché faceva parecchio freddo, aprì la porta-finestra e mi sedetti su una delle due poltroncine in vimini e accessi la mia amata sigaretta. Il tempo non era dei migliori, scendeva una leggera pioggerellina, le nuvole ricoprivano metà dei monti e un leggero venticello mi fece venire i brividi, facendomi stringere di più lo scialle.

Dopo circa 10 minuti mi arrivò un messaggio da uno sconosciuto su whatsapp
~s~
Non fa troppo freddo per stare fuori? Quello scialle non deve tenere troppo caldo
~A~
Ma chi cazzo sei!? E perché mi stai spiando?! Manco ti conosco!
~S~
E quì ti sbagli.. Non ricordi il nostro incontro di prima?
...
~A~
Che cazzo vuoi da me?? Me lo spieghi?!
~S~
Voglio che tu soffra. Giorgio sarà presto mio.

Restai shockata e impaurita da quella conversazione e appena mi alzai dalla sedia per rientrare in camera sentì sgommare un auto proprio da sotto l'albergo, e sforzando gli occhi, notai che la macchina era uguale a quella che aveva preso in pieno la pozzanghera e che mi aveva urlato che questo era ciò che mi meritavo.

Mi misi a letto cercando di prendere sonno, anche se invano, allora presi il mio quadernino e inizia a scrivere, non distogliendo gli occhi da Giorgio, come se non guardandolo più, potesse scomparire da un momento all'altro.

Salvami come solo tu sai fareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora