Varcata la soglia della porta, i due ragazzi uscirono da quel posto infernale. Lo sguardo di Harry era fisso sul terreno sottostante, come sempre. Fissava i suoi stivali marroni calpestare i piccoli sassolini che ricoprivano la strada. Dimenticò Della presenza del ragazzo accanto a lui fino a quando non parlò.
-Dov'è che abiti?-
La sua voce era paradisiaca. Chiunque sarebbe restato lì ad ascoltarlo per ore ed ore, anche se ciò che diceva non era interessante. Harry alzò il capo e si concesse di guardarlo per pochi secondi. Lo vide scostare i capelli che gli erano ricaduti poco prima sul viso. Non si accorse dello sguardo di Harry. Anche lui era intento a fissare le sue Vans nere, in contrasto con le strisce bianche della strada. Ora indossava una felpa nera, indossata prima di uscire dalla classe. Il suo corpo minuto si stringeva in essa per trovare calore in una mattinata d'inverno. Il riccio si perse in quegli occhi azzurri per pochi secondi, quando lui alzò lo sguardo.
-Upper West Side-
Rispose velocemente. Tornò a fissare il terreno sottostante. Louis alzò lo sguardo per puntarlo sul ragazzo accanto a sé. I ricci gli ricadevano sulla fronte a causa del vento, ma a lui non sembrava importare. Indossava la sua maglietta nera. Louis pensò che dovesse avere freddo. Restò per altri secondi a guardarlo muoversi. Le sue mani erano racchiuse nelle tasche dei suoi jeans. Una parte rimasta fuori da esse, fece capire la grandezza delle sue mani, rispetto a quelle di Louis.
-Io abito dall'altra parte della città-
Un sorriso sghembo si fece largo sul suo visto. Era bello. Come il resto di lui. Con la coda dell'occhio, Harry vide il ragazzo sfilarsi la felpa da dosso, prima di sistemarsi la maglia sottostante.
-Stai congelando. Hai le labbra viola-
Il suo braccio si allungò verso il corpo di Harry porgendogli la sua felpa. Harry fece per parlare, ma Louis lo precedette.
-Prendila, io sto bene così-
Louis notava ciò che sentiva Harry. Si, potrebbe essere la cosa più stupida del mondo da notare, però poneva rimedio. Harry gli sorrise. Delle fossette uscirono sulle sue guance. Louis le trovava adorabili.
Sfilò le mani dalle tasche per prendere la felpa dalle mani del ragazzo. La infilò velocemente. Fortunatamente, Louis indossava sempre felpe più grandi. Se ne avesse indossate altre, non avrebbero coperto il corpo di Harry, più grande del suo. Un'ondata di calore lo investì. Strinse il suo corpo in essa per cercarne altro. Il freddo di Manhattan non lo colpiva più.-Grazie-
Sussurrò. Gli stava bene.-Quando sei arrivato in città ?-
Gli chiese subito dopo. Louis si grattò la nuca, cercando di ricordare il giorno preciso in cui si era trasferito a Manhattan.
-Una settimana fa, più o meno-
-Come mai, se posso?-
Chiese incuriosito. Gli occhi di Louis sembravano essersi spenti tutto d'un tratto. Non voleva toccare tasti dolenti, solo sapere perché si era trasferito.
- Vivo dai miei nonni. I miei sono separati e, al momento sono a Stratford, in Canada -
Alzò il capo per vedere l'espressione sul viso di Harry. I suoi occhi si riaccesero di punto in bianco. Il riccio si sentì sollevato per quello. Puntò lo sguardo sulla strada davanti a sé alla ricerca del suo appartamento.
- Sono arrivato-
Annunciò prima di fermarsi davanti ad un appartamento. Una fitta allo stomaco fece mancare il respiro ad Harry. Piegò il corpo su sé stesso prima di appoggiarsi al portico di casa sua. Louis si abbassò velocemente prima di mettergli una mano sul petto per sorreggerlo. Aveva lo stesso sguardo di quella mattina.
-Che succede?-
La fronte corrugata e l'espressione confusa sul suo viso lasciavano capire la sua preoccupazione. Avrebbe voluto dirgli cosa succedeva, ma non riusciva a trovare abbastanza aria. Per un momento, il dolore andò via. Harry riprese la posizione di prima lentamente, con l'aiuto delle mani di Louis.
-Sto bene, tranquillo-
Cercò di rassicurarlo. Ma non stava affatto bene. Sapeva che il dolore sarebbe tornato. Puntuale come sempre. E quella volta cedette. Le sue ginocchia toccarono il suolo ed insieme alle sue, quelle di Louis. Vedeva la sua bocca rosea muoversi, ma non sentiva alcun suono. Si accasciò contro il marciapiede. Vide Louis alzarsi in piedi per poi sbattere violentamente la sua mano chiusa in pugno, contro la porta. Il suo sguardo era fisso su di lui, ma quello di Harry non più.
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Set me free.
FanfictionEra come se fosse chiuso in una gabbia, dove urlava, ma nessuno riusciva a sentirlo. O meglio, nessuno voleva sentirlo. E lui avrebbe solo voluto qualcuno lì, pronto a liberarlo.