Blue Eyes.

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Si portò le mani sopra lo stomaco stringendo fra le dita il tessuto nero della sua maglia. La alzò leggermente per scoprire le sue nuove ferite. Sobbalzò quando sfiorò una di esse. Rilasciò il tessuto nero e passò una mano fra i lunghi capelli ricci. Di solito indossava una bandana per tenerli fermi, ma quel giorno, decise di non indossarla.

Alzò lo sguardo verso la porta di legno davanti a lui. Strinse fra le mani la maniglia fredda di essa prima di tirarla lentamente verso il basso. Aprì la porta e, tenendo basso lo sguardo, andò a sedersi al suo solito posto. Il professore smise di spiegare e solo guardandolo per pochi secondi,il ragazzo lo riconobbe come il Professor Alaric,storia.

-Scusi per il ritardo-
Mugugnò Harry, sentendosi gli occhi puntati addosso. Il professore rispose con un semplice cenno del capo e riprese ciò che stava facendo prima. L'unica cosa in cui poteva eccellere,era lo studio. Amava imparare cose di cui non sapeva nemmeno l'esistenza e, sopratutto, amava il modo in cui i suoi insegnanti spiegassero. Si vedeva che mettevano passione in ciò che facevano, e lui lo adorava. Ma ora, aveva perso interesse. Semplicemente non gli importava.

Aveva lo sguardo fisso sul banco, ma avrebbe potuto giurare di sentire il suo sguardo su di lui. Ed era cosi. Alzò leggermente il capo e poté guardare i suoi occhi neri fissarlo incessantemente. Era strano, il modo in cui lo guardava. Come se potesse distruggerlo da un momento all'altro, ma come se non avesse intenzione di farlo. Intimorito, abbassò lo sguardo e tornò a fissare il banco su cui erano poggiate le sua mani.

-Allora, ragazzi, come già detto prima, oggi arriverà un nuovo compagno-

Una voce proveniente dalla lavagna attirò l'attenzione del ragazzo che alzò di scatto lo sguardo per puntarlo sulla figura del professore. Era già pronto al peggio. Era già pronto ad accogliere un'altra persona pronta ad odiarlo per ciò che era. Improvvisamente, dei colpi furono dati alla porta.

Dopo pochi secondi, la maniglia di essa fu tirata verso il basso e la porta si aprì, scoprendo un ragazzo. Esso entrò richiudendo velocemente la porta alle sue spalle con disinvoltura. Aveva una maglietta bianca a ricoprirgli il busto e sotto di essa, degli skinny neri abbinate alle vans dello stesso colore di essi. Si porto una mano fra i capelli castani per rimetterli a posto. Boccheggiava. Probabilmente aveva corso.

-Che tempismo, ragazzo, stavamo giusto parlando di te-

Il ragazzo sorrise leggermente alle parole del professore. Il riccio ne era incantato.

-Ragazzi, lui è Louis Tomlinson. Si è trasferito da poco qui a Manhattan da Doncaster, trattatelo bene-

Harry non aveva mai sentito parlare di quel posto, ma gli sarebbe piaciuto andarci, qualche giorno.
Il professore fece una piccola pausa. Il ragazzo nuovo alzò la mano in cenno di saluto e poi fece vagare lo sguardo per la stanza, e fu allora che il riccio poté guardarlo negli occhi. Ghiaccio. Incastrati in due occhi verdi, e due occhi verdi incastrati in due occhi color ghiaccio. Il riccio sentì le guance andare in fiamme e non seppe reggere il suo sguardo, così abbassò il capo e tornò a fissare il banco.

-Oh, Tomlinson, puoi sederti lì, vicino ad Harry-

Il dito del professore indico il posto accanto al suo e fu quello il momento in cui pensò che sarebbe stata la fine. Alzò subito lo sguardo verso Zayn. Aveva i pugni serrati, mascella contratta e, per la prima volta, il suo sguardo non puntava verso la figura di Harry.

-Ehi-
Improvvisamente sentì una voce proveniente dal suo fianco e per poco non rilasciò un urlo. Non rispose e continuò a puntare lo sguardo verso Zayn,ancora in quella posizione.
Improvvisamente, una fitta allo stomaco scosse il riccio che, instintivamente, portò le mani al di sopra di esso, piegandosi in due.

-Tutto bene?-

Sentì una mano sulla schiena e la voce di Louis porgli quella domanda. Strinse fra i denti l'interno del labbro inferiore per evitare di scoppiare a piangere, per la seconda volta in quel giorno.

-Si,tutto bene-

Rispose freddamente Harry.

-Mi piace-

Harry corrugò la fronte.

-La maglia, mi piace-

Rispose lui schiarendo i suoi dubbi. Il riccio lo ringraziò con un cenno del capo e tornò a fissare il banco sottostante, mentre sentiva il professore proseguire la lezione e due occhi fissarlo. Ma non erano i suoi.

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