Capitolo 20

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Natale era finalmente alle porte, solo tre giorni mi separavano dalla mia festa preferita e avevo finalmente trovato il regalo perfetto per Zayn. In realtà non sapevo se il mio concetto di "regalo perfetto" coincidesse con il suo, ma almeno ci avevo provato.
Quel pomeriggio i miei genitori non erano in casa, erano usciti per le ultime spese e mia madre aveva chiaramente detto che dovevano ancora prendere il mio regalo. Quindi, non ero ben accetta nei loro piani di quel giorno.

-Ti donerebbe, un tatuaggio proprio qui- indicai un punto sul braccio di Zayn e lui scoppió a ridere divertito.

-Al momento ne ho solo uno, va bene cosí- ridacchió ancora stampandomi un bacio sulla guancia.

Avevamo pensato di portarci avanti con i compiti, ma non so come eravamo finiti a fare tutt'altro. I libri erano stati buttati a terra e io mio ero trovata letteralmente spalmata sopra a Zayn mentre lui era sdraiato sul divano del mio soggiorno accarezzandomi lentamente la schiena.

-Perchè non ne fai uno tu?- alzai lo sguardo cercando di decifrare la sua espressione: era serio?

-I miei mi ucciderebbero, non posso-

-Magari tra qualche anno ne faremo uno insieme- cosa?

-Tra qualche anno?- mi morsi subito il labbro sistemandomi il meglio possibile su di lui per guardarlo in faccia, era bello sapere che pensasse ad un futuro con me.

-Sempre se non mi lasci, sai mi piacerebbe fare un tatuaggio con te. Non dico uguale, ma almeno mi terresti la mano. L'ultima volta ho quasi pianto- scoppiò quasi a ridere e per un breve secondo provai ad immaginare la scena.

-Solo se poi tu tieni la mano a me- replicai passando una mano tra i suoi capelli gesto che fu causa di una strana smorfia da parte sua.

-Mi devi fare una promessa, Amber- prese la mano che avevo appena messo tra i suoi capelli e la strinse sorridendo appena.

-Dimmi- non sapevo che aspettarmi, sembrava aver cambiato quasi umore.

-Voglio che tu tenga per sempre la collana che ti ho regalato, qualsiasi cosa accada. Me lo prometti?- qualsiasi cosa accada.

-Te lo prometto, ma non devi essere sempre così drastico- riuscii perfino a farmi scappare una piccola risata e l'espressione del suo viso si rilassò completamente.

-Lo so, era solo per dire. Noi dovremmo fare i compiti e studiare anche qualcosa, lo sai?- sí lo so, ma stare qua a guardare te è più interessante.

-Lo so, ma le vacanze sono appena iniziate. Abbiamo tempo e oggi voglio stare con te- tornai ad appoggiare la testa sul suo petto, mi piaceva stargli cosí vicino.

-Una volta eri una brava ragazza. Cosa ti è successo Johnson?-

-Ho conosciuto te, Malik- replicai trattenendomi dal ridere.

-Alzati subito- perchè lui non stava ridendo?

-Oh andiamo, te la sei presa?- mi alzai subito roteando gli occhi seccata e decisi di raccogliere almeno i libri ignorando Zayn. Doveva per forza prendersela per tutto?

Non avevo sentito il minimo rumore e mentre stavo raccogliendo uno dei nostri libri sentii due braccia circondarmi i fianchi e alzarmi letteralmente di peso. Mi dimenai il piú possibile mentre ridevo. Sentii Zayn ridere a sua volta mentre mi lasciava dei baci sulla spalla coperta dalla mia felpa.

-Eddai, stavo solo scherzando- lasciò ancora un bacio per poi rimettermi con i piedi per terra.

-Sei davvero odioso a volte- sbuffai per poi girarmi verso di lui. La nostra differenza d'altezza era incresibilmente evidente.

-E tu sei bella anche quando sbuffi, non lo credevo possibile- dicendo ciò si avvicinò baciandomi la guancia.

-Antipatico- ridacchiai mordendomi le labbra e osservando la sua reazione.

-Sai l'antipatico dovrebbe dirti una cosa- ancora un bacio sulla guancia.

-Cosa?-chiesi abbracciandolo.

-Te lo dico solo se ritiri quell'antipatico- sorrise ricambiando l'abbraccio, mi strinse piú forte del solito o forse era solo una mia impressione.

-Allora non lo saprò mai- ridacchiai per poi alzarmi sulle punte dei piedi e stampargli un bacio.

-Ora l'antipatica sei tu-

-Dai Zayn, dimmi quello che mi devi dire. Ti prego- mi rimisi sulle punte dei piedi nel vano tentativo di convincerlo almeno con un bacio.

-Mi stai convincendo cosí, sai?- mi sollevó nuovamente da terra e una volta tanto riuscii a guardarlo negli occhi senza sforzo.

-Voglio sapere- mormorai infilando una mano tra i suoi capelli e giocandoci un po', ma stranamente la cosa non sembrò dargli fastidio.

-Ti ricordi il disegno che stavo facendo? Il tuo ritratto?-

Annuii non capendo ancora dove volesse arrivare. La sua espressione era totalmente indecifrabile e sembrava non volermi far capire nulla.

-Ecco puó essere che quel disegno abbia vinto il concorso e q..-

-Che cosa?!- strillai letteralmente e lo vidi serrare gli occhi a causa del mio tono di voce.

-Calma, nano- rise ancora e si beccò un leggero schiaffo sul braccio sinistro a causa di quel nomignolo.

-Ce l'hai fatta? Oddio, lo sapevo! Tu sei bravissimo ed ero sicura che ce l'avresti fatta, Zayn sono felicissima perchè tu non lo sei?!- avevo letteralmente iniziato a parlare a vanvera.

-Amber! Mi fai parlare?- ed ecco di nuovo la sua bellissima risata.

-Hai ragione, scusa- mormorai mordendomi il labbro e guardandolo con aria dispiaciuta.

-Ora che ha vinto il concorso sai che verrà esposto, te lo ricordi?- si fermò per osservare la mia reazione e annuii in risposta alle sue parole. -non conosco ancora il giorno della mostra, ma io dovrò essere per forza presente e voglio che venga anche tu-

-Sei sicuro?- non riuscivo ad immaginarmi in tale contesto.

-Certo che sono sicuro, tu devi ancora vedere quel disegno e devi essere presente- sembrava decisamente contento.

-Va bene, allora verrò di sicuro. Modestamente sono la tua musa- cercai di non ridere delle mie stesse parole.

-Oh, ma tu lo sei davvero ed è per questo che ti amo- cosa? Avevo sentito bene?

Zayn sgranò leggermente gli occhi per poi fissarmi qualche secondo, sembrava non essersi reso conto di ciò che aveva appena detto.
Non avevo idea di cosa dire, di cosa fare o di come reagire. Nessuno mi aveva mai detto una cosa del genere e di sicuro non mi aspettavo di sentirmelo dire in quel momento.

-Tu cosa?- chiesi sussurrando non ancora sicura di cosa dire e feci un paio di passi indietro per osservarlo meglio.

-Hai capito- si limitò a rispondere infilando le mani nelle tasche dei jeans che stava indossando. Non era una risposta.

-No, ho paura di non aver capito- replicai incrociando le braccia al petto.

-Ho detto che ti amo- mi guardò attentamente, stava aspettando una risposta.

Lo aveva detto davvero, non ero impazzita e non era stato il mio subconscio a creare strani effetti. Non sapevo cosa dire o come reagire, ma sapevo che in fin dei conti provavo la stessa cosa. Riuscii solo a rimanere ferma di fronte a lui come una completa ebete, ero come paralizzata del tutto.

-Non è uno scherzo?- Amber, come ti vengono in mente?!

-Non è uno scherzo, devo dirtelo ancora? Ti prego, almeno dimmi qualcosa- stava solo aspettando una mia risposta.

-Amber, siamo a casa!-

Salvata dai miei stessi genitori.

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